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Kahlúa: con Coffee for Good, l’Arabica messicana nel liquore è tracciabile

Kahlúa ha incluso 4 comunità messicane per un totale di 300 tonnellate di verde. Alltri numeri importanti sono rappresentati dai 500 agricoltori che hanno aderito all'iniziativa con una prospettiva di crescita, tutti in direzione per una filiera più tracciabile e sostenibile. Dal 2016 in poi 704 agricoltori hanno potuto accrescere le proprie competenze, con la realizzazione di 214 bagni a secco e l'avvio di oltre 213.500 piante di caffè.

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MILANO – Un nuovo obiettivo raggiunto dall’azienda celebre in tutto il mondo per la sua produzione di liquore al caffè – materia prima di punta è l’Arabica -: Kahlúa diventa sempre più tracciabile affidandosi ad una supply chain trasparente, tramite una mappatura di tutti i passaggi al suo interno in modo da poter risolvere i potenziali punti critici.

Il caffè utilizzato per la ricetta Kahlúa ha la sua origine al 100% dalle comunità di farm del Messico, tutte coinvolte nel progetto avviato nel 2016, Coffee for Good. Un percorso che il marchio ha voluto intraprendere, per rispettare le sempre più forti spinte anche da parte del consumatore finale, verso le aziende che si assumono anche una responsabilità sociale ed ambientale rispetto alla propria produzione.

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Kahlúa ha incluso 4 comunità messicane per un totale di 300 tonnellate di verde

Altri numeri importanti sono rappresentati dai 500 agricoltori che hanno aderito all’iniziativa con una prospettiva di crescita, tutti in direzione per una filiera più tracciabile e sostenibile. Dal 2016 in poi 704 agricoltori hanno potuto accrescere le proprie competenze, con la realizzazione di 214 bagni a secco e l’avvio di oltre 213.500 piante di caffè.

Un altro dato fondamentale riguarda la parità di genere: grazie al progetto, 70 donne hanno ricoperto ruoli dirigenziali

Il risultato è stato un impatto positivo sulla vita degli stessi coltivatori, attraverso l’applicazione di pratiche agricole efficienti che possano anche garantire la conservazione della biodiversità locale.

Coffee for Good si propone quindi di operare su tre canali principali: quello economico, sociale e ambientale, rispondendo ai bisogni primari dei lavoratori da una parte, favorendo l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, e dall’altra costruendo le fondamenta per delle piantagioni estensive con piante resilienti al cambiamento climatico e alle malattie.

Tutto questo è stato possibile grazie al supporto di esperti che hanno proposto determinate soluzioni in termini di pacchetti nutrizionali e fertilizzanti in grado di migliorare la salute degli alberi appena piantati.

Coffee for Good procederà per il raggiungimento della certificazione del lavoro dei farmers e includere altri due nuovi villaggi al programma. L’intenzione è quella anche di mettere a disposizione delle borse di studio per i giovani che vogliano intraprendere un percorso di studi sulle materie agrarie, così da limitare l’effetto di spopolamento dei campi in favore delle zone urbane.

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