giovedì 15 Maggio 2025

IVS Group (99,58% Lavazza): per il colosso del vending 1° trimestre a 190 milioni, +3,7%, ebitda a 25,5

Risultato netto consolidato pari a euro -0,5 milioni. Risultato netto Adjusted consolidato pari a euro -1,0 milioni

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GRAN DUCATO DEL LUSSEMBURGO – Il consiglio di amministrazione di IVS Group S.A. si è riunito il 15 maggio 2025, sotto la presidenza di Paolo Covre, per esaminare ed approvare il resoconto intermedio di gestione del gruppo IVS al 31 marzo 2025. Ricordiamo che il Gruppo Lavazza detiene il 99,58% del capitale della società.

In particolare il fatturato consolidato del primo trimestre è pari a 190 milioni, in crescita del 3,7% rispetto a euro 183,2 milioni del 31 marzo 2024. Ebitda pari a euro 25,5 milioni. Ebitda Adjusted euro 25,1 milioni.

Risultato netto consolidato pari a euro -0,5 milioni. Risultato netto Adjusted consolidato pari a euro -1,0 milioni.

Indebitamento finanziario netto pari a euro 473,0 milioni (inclusi euro 115 milioni da effetti IFRS16) Realizzate nel primo trimestre 2025 quattro acquisizioni, in Italia, per un valore di 6,3 milioni di euro.

Andamento della gestione

Il fatturato consolidato del 1° trimestre 2025 ammonta a Euro 190,0 milioni, +3,7% rispetto ai Euro 183,2 milioni del 1° trimestre 2024.

I settori operativi del gruppo hanno riportato il seguente andamenti dei ricavi (prima delle elisioni intra gruppo).

1) attività di gestione vending (che include i settori operativi vending di Italia, Francia, Spagna e Altri paesi minori): euro 147,8 milioni, +2,6% rispetto a euro 144,1 milioni al 31 marzo 2024, a loro volta suddivise per mercati geografici: (i) Italia (euro 114,9 milioni, -3,2%), (ii) Francia (euro 16,8 milioni, +21,0%), (iii) Spagna (euro 12,6 milioni, +28,8%) e (iv) altri mercati Europa (euro 5,4 milioni, +40,6%).

2) attività di rivendita: euro 27,8 milioni, da euro 27,5 milioni (+1,0% sul primo trimestre 2024).

3) attività nel settore horeca: euro 7,7 milioni da euro 6,0 milioni (+28,3% sul primo trimestre 2024).

4) attività della divisione Coin: euro 10,9 milioni da euro 9,9 milioni (+10,1% sul primo trimestre 2024).

Le quattro acquisizioni realizzate in Italia, per un valore di euro 6,3 milioni, hanno generato vendite nel primo trimestre 2025, dalla data dell’acquisto, pari a euro 2,0 milioni.

Nel vending, il numero totale di erogazioni del gruppo al 31 marzo 2025 è stato pari a 249,6 milioni (-1,8% rispetto a 254,1 milioni a marzo 2024).

Il prezzo medio delle erogazioni (al netto dell’IVA) è stato pari a Euro 55,46 centesimi +4,6% rispetto a Euro 53,05 centesimi dell’analogo periodo 2024.

In termini generali, il calo dei volumi nel “core” business del vending è stato compensato dall’aumento del prezzo medio su tutti i mercati e dall’effetto delle acquisizioni, soprattutto quelle realizzate nel corso del 2024 all’estero, mentre l’Italia ha segnato una variazione negativa dei volumi totali del 6,6% rispetto al 1° trimestre 2024, non compensata dall’aumento prezzo medio (+2,8% sulla sola Italia).

L’Ebitda reported, pari a Euro 25,5 milioni, da circa Euro 28,9 milioni di marzo 2024, è in calo del 11,6%.

L’Ebitda Adjusted consolidato è pari a Euro 25,1 milioni, è diminuito del 13,7% rispetto a Euro 29,1 milioni di marzo 2024.

Nel corso del periodo, come già registrato a fine 2024, hanno inciso in misura significativa sulla redditività l’aumento dei costi del prodotto venduto (+8,3% circa) e del costo del lavoro (+7,6%), quest’ultimo anche in virtù dei recenti rinnovi contrattuali. Essendo l’effetto positivo dell’aumento dei prezzi di vendita più graduale nel tempo rispetto all’immediato e rilevante aumento dei costi, si registra complessivamente un calo del 2,9% margine operativo (EBITDA Adj. sul fatturato).

Anche per effetto degli accresciuti ammortamenti rispetto al 31 marzo 2024, l’EBIT Reported consolidato scende a euro 4,1 da euro 9,3 milioni e l’EBIT Adjusted a euro 3,7 milioni da euro 9,5 milioni.

Il Risultato netto consolidato a marzo 2025 è pari a euro -0,5 milioni (prima di Euro 0,3 milioni di risultato attribuibili alle minoranze), da euro 2,7 milioni del 2024. Il Risultato Netto Adjusted al netto delle voci considerate non ricorrenti, è pari a euro -1,0 milioni, rispetto a euro 3,4 milioni di marzo 2024.

La Posizione Finanziaria Netta (“PFN”) è negativa per euro 473,0 milioni (inclusi circa Euro 115 milioni derivanti da contratti di affitto e leasing in base alle previsioni del principio IFRS 16. Al 31 dicembre 2024 la PFN era pari a euro -441,5 (con euro 88,8 milioni di effetti da IFRS16). L’aumento del debito è ascrivibile a maggiori effetti IFRS 16 per circa euro 33 milioni, per la maggior parte connessi ai futuri pagamenti delle “positioning fees” sul rinnovo del contratto pluriennale con l’importante cliente Grandi Stazioni, oltre che a canoni di affitto immobili.

Nel corso del 1° trimestre 2025, l’attività operativa ha generato un flusso di cassa di euro 21,3 milioni (+5,4% rispetto a euro 20,2 milioni nel 1° trimestre 2024); i pagamenti per investimenti fissi netti sono stati pari a euro 7,1 milioni e euro 5,6 milioni per acquisizioni.

Sono inoltre inclusi nella PFN gli interessi (circa euro 4,2 milioni) maturati dalla data di pagamento dell’ultima cedola (metà ottobre 2024) sulle obbligazioni con scadenza ottobre 2026. I crediti IVA (non inclusi nella PFN) sono pari a euro 14,7 milioni.

Altri fatti di rilievo ed operazioni poste in essere dopo il 31 marzo 2025 e previsioni per l’esercizio

Sul mercato “core” del vending, perdurano gli effetti negativi dei cali della produzione industriale degli ultimi mesi, in particolare nelle grandi fabbriche, con la ripresa della cassa integrazione, il calo delle ore lavorate e il conseguente impatto sui consumi– a parità di perimetro – nelle attività del vending.

Resistono meglio i segmenti di mercato non legati all’industria (quali aeroporti, ferrovie, università…), che tuttavia pesano complessivamente meno del settore manifatturiero. Inoltre, l’aumento del costo del venduto (caffè e altri prodotti) e dei rinnovi dei contratti di lavoro è stato ancora significativo e immediato e potrà essere recuperato e riassorbito gradualmente, considerato l’impegno operativo e il tempo necessari per contrattualizzare ed applicare gli aumenti dei prezzi di vendita sull’intero parco distributori.

Come annunciato, il gruppo sta ampliando e diversificando la sua presenza sui mercati esteri in EU e su nuovi segmenti, già con buoni risultati. E’ peraltro comprensibile che il ritorno economico su tali nuovi e rilevanti investimenti cresca gradualmente, in valori assoluti e relativi, di pari passo con maggiori dimensioni ed economie di scala sui nuovi business e mercati.

Antonio Tartaro e Massimo Paravisi, Co-CEO di IVS Group, commentano i risultati del primo trimestre 2025 nei seguenti termini:

“In uno scenario economico oggettivamente difficile, in tutta Europa, IVS Group conferma l’intento e la capacità di sviluppare le sue attività, mantenendo buoni margini e cash-flow operativi, per quanto diluiti dal calo dei volumi e dall’aumento dei costi.

Come annunciato a seguito dell’operazione strategica avviata nel 2024 con il gruppo Lavazza, IVS continua ad investire in misura significativa, su base continentale, andando a rafforzare le quote nel mercato tradizionale del vending, ma anche cogliendo nuove opportunità con alto potenziale in business contigui. E’ una strategia che ci vedrà impegnati sul medio termine

e che porrà le basi per aumentare la nostra capacità di creare e accrescere il valore del gruppo”.

La scheda sintetica di IVS Group

IVS Group S.A. è il leader italiano e secondo operatore in Europa nella gestione di distributori automatici e semiautomatici per la somministrazione di bevande calde, fredde e snack (vending). L’attività core del vending si svolge principalmente in Italia (80% circa del fatturato), in Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera, con circa 278.700 distributori automatici e semiautomatici; il gruppo ha una rete di 134 filiali e oltre 4.600 collaboratori. IVS Group serve più di 15.000 aziende ed enti, con oltre 980 milioni di erogazioni nel 2024.

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