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MILANO – Nell’ultimo comunicato relativo agli Italian Coffee Experts Talks, andiamo oggi ad analizzare le parole di un protagonista del comparto industriale come Alessandro Garbin CEO e Proprietario di IMF, assieme al contributo di Massimiliano Fabian, Presidente di Demus e Presidente dell’European Coffee Federation.
In conclusione, Andrea Bazzara traccerà un bilancio della prima edizione dei Talks realizzati in collaborazione con Host Fiera Milano, offrendo una panoramica sul valore di questo format e sulle prospettive che accompagneranno il percorso verso il Trieste Coffee Experts 2025.
Alessandro Garbin
“Oggi le sfide più importanti,” ha spiegato Garbin, “riguardano il risparmio energetico e l’efficienza dei consumi, in particolare per le macchine tradizionali alimentate a combustibili fossili. Ci stiamo muovendo verso sistemi più sostenibili, cercando di ottenere la massima efficienza anche nelle macchine elettriche, che rappresentano una direzione chiave per il futuro.”
Un altro aspetto cruciale è la gestione digitale dei processi produttivi: “L’integrazione di software avanzati e intelligenza artificiale sarà determinante. Questi strumenti permettono di ottimizzare la torrefazione e di ottenere risultati più precisi e replicabili rispetto ai metodi tradizionali.”
Garbin ha sottolineato come la digitalizzazione stia trasformando la torrefazione moderna: “Se allarghiamo lo sguardo ai software di gestione impianto e delle curve di tostatura, il ruolo della tecnologia è enorme. L’intelligenza artificiale consente di rivoluzionare il modo di lavorare, offrendo un controllo e una coerenza che prima erano impensabili.”
Tra le novità presentate da IMF a Host, spicca un nuovo software di gestione della torrefazione sviluppato in collaborazione con il Trinity College di Dublino. “È un programma che utilizza l’intelligenza artificiale in modo intuitivo: una volta trovato un profilo di tostatura che soddisfa il cliente, se quest’ultimo desidera ottenere un caffè con più corpo, acidità o dolcezza, non deve più intervenire manualmente sui parametri. È il software stesso a regolare automaticamente le variabili necessarie.”
Le prime prove di laboratorio, ha raccontato Garbin, hanno dato risultati eccellenti: “Come per tutte le tecnologie basate su AI, più il sistema lavora, più apprende, migliorando progressivamente le sue prestazioni.”
IMF sta inoltre portando a termine lo sviluppo di una nuova macchina elettrica, destinata a essere presentata nel prossimo futuro. “Abbiamo mantenuto il nostro principio di tostatura ad aria calda miscelata con aria ambiente per garantire una temperatura costante che colpisce il chicco in modo uniforme. Non è stato semplice replicare questa tecnologia in versione elettrica, ma siamo ormai in dirittura d’arrivo.”
Massimiliano Fabian

“In passato,” ci ha raccontato Massimiliano Fabian, presidente di Demus, “il problema del decaffeinato era che spesso si rischiava di bere un caffè vecchio, quindi cattivo non perché decaffeinato, ma perché non fresco.” Oggi, con l’aumento dei consumi, questo rischio è sempre più raro. “Il mercato è cresciuto e ha sensibilizzato torrefattori e operatori, che ora prestano più attenzione a un prodotto diventato più importante nel loro contesto di vendita.”
Anche i produttori, ha aggiunto, “devono fare il massimo per rispondere alle nuove richieste e mantenere standard qualitativi sempre più elevati.”
Sul fronte della sostenibilità, Fabian ha evidenziato che Demus ha chiuso il suo primo bilancio come Società Benefit, inserendo nello statuto l’impegno non solo economico, ma anche ambientale e sociale.
“Già eravamo attivi, ma ora operiamo in modo strutturato e rendicontiamo i risultati.” L’azienda vanta diverse certificazioni — FSSC 22000, ISO 14001, ISO 45001 e ISO 50001, ISO 9001, ISO 17025, Rainforest, Kosher, Halal — e sta portando avanti progetti di welfare aziendale e di digitalizzazione. “Stiamo integrando i processi per rendere l’azienda sempre più trasparente ed efficiente, a beneficio di clienti e stakeholder.”
Durante Host, Demus ha presentato uno stand che racconta la propria storia ed evoluzione – grazie anche all’idea della nostra responsabile commerciale Matilde – e le novità sulla decaffeinizzazione ad acqua e carboni attivi, una tecnologia in crescita, accanto ai metodi tradizionali. “Abbiamo mostrato anche le innovazioni in sostenibilità e digitalizzazione, oltre ai servizi del nostro laboratorio di analisi chimiche e genetiche, come il fingerprinting varietale.”
Come presidente della European Coffee Federation, Fabian ha sottolineato che la federazione “è piccola come struttura, ma estremamente dinamica e rappresentativa, con membri molto attivi e una segreteria efficiente.”
Nata per reagire ai problemi del settore, oggi si muove anche in modo più proattivo: “Vogliamo valorizzare il ruolo del caffè in Europa e avere maggiore peso nei confronti delle istituzioni. È un passo importante, condiviso da tutti i membri.”
Andrea Bazzara

A conclusione di questa prima edizione degli Italian Coffee Experts Talks, Andrea Bazzara sottolinea come il format abbia creato un prezioso spazio di confronto.
Un luogo in cui temi centrali come intelligenza artificiale, sostenibilità, innovazione e Made in Italy hanno trovato una prima, importante anticipazione di ciò che verrà approfondito durante l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, in programma il 6 e 7 dicembre 2025.
“Si conclude questa prima edizione degli Italian Coffee Experts Talks, un format che ha riunito numerosi protagonisti del settore del caffè di qualità – dal mondo del crudo alla torrefazione, dalle associazioni ai costruttori di macchinari – offrendo loro l’opportunità di condividere il proprio punto di vista su temi che saranno approfonditi ancora di più durante l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, in programma il 6 e 7 dicembre 2025 a Trieste: intelligenza artificiale, sostenibilità, innovazione e Made in Italy e molto altro ancora, da parte di numerosi operatori.
Siamo soddisfatti dell’esito di questi primi Italian Coffee Experts TALKS, organizzati all’interno e in collaborazione con HOST Fiera Milano, soprattutto perché continuiamo a riscontrare negli anni la volontà, direi quasi stoica, da parte numerosi operatori, a diffondere la cultura del caffè di qualità, persone che da sempre ci seguono nelle nostre iniziative di comunicazione per ribadire il loro messaggio e accrescere il valore percepito del caffè italiano, anche all’estero.
Resto dell’idea che la costruzione di “ponti solidi” tra diverse realtà, in totale rispetto dell’obiettivo numero 17 dell’Agenda 2030: “Partnership per gli obiettivi”, sia la strada corretta per far sì che il caffè italiano possa raggiungere livelli ancor più alti di qualità e di riconoscimento nel resto del mondo. Grazie per la collaborazione!”






















