Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.
MILANO – Ideato da Bazzara in collaborazione con Host Fiera Milano, Italian Coffee Experts TALKS è il nuovo appuntamento di approfondimento che anticipa il Trieste Coffee Experts, il summit B2B di riferimento per il mondo del caffè, previsto per il 6 e 7 dicembre 2025.
Tra gli interventi, mediati da Andrea Bazzara, Head of Sales Department di Bazzara e Event Director del Trieste Coffee Experts analizziamo oggi le parole di Rudi Albert, fondatore e proprietario di Alkaff, Gennaro Del Percio, direttore vendite Flex packaging e Michele Curto, Presidente Bio Cuba Café.
Come sottolineato da Andrea Bazzara: “Dalla coltivazione alla selezione del caffè verde, fino al confezionamento, Albert, Del Percio e Curto ci raccontano quanto il tema del Green non sia un semplice trend, ma una necessità strutturale che si sviluppa attraverso la tecnologia, il rapporto con l’ambiente e la valorizzazione del lavoro umano che si cela dietro ogni tazzina.”
Rudi Albert – Alkaff

Rudi Albert, CEO di Alkaff, ha illustrato una panoramica sulle origini più gettonate dai torrefattori, denotando un certo impoverimento delle miscele.
“Oggi si assiste a un appiattimento delle miscele dal punto di vista commerciale: l’Arabica si concentra su origini come Brasile e Honduras, mentre tra le Robusta cresce l’interesse per l’Uganda, a discapito del Vietnam. Il mercato dello Specialty, invece, vive una fase di stabilizzazione dopo anni di grande crescita.”
Albert ha evidenziato tre grandi priorità per la filiera: il cambiamento climatico, la sostenibilità economico-sociale — considerando che si stima come circa il 70% dei produttori di caffè sia costituito da piccoli coltivatori che vivono sotto la soglia di povertà — e la trasparenza, sempre più richiesta da un consumatore attento all’origine e alla tracciabilità del prodotto.
“La nuova legislazione europea sulla deforestazione delle EUDR è nobile negli intenti, ma complessa da attuare. Serviranno strumenti digitali e collaborazione lungo tutta la filiera.”
Tra le novità presentate da Alkaff, un sistema informatico avanzato che consente ai torrefattori di monitorare in tempo reale ordini, logistica e tracciabilità dei lotti acquistati, semplificando la gestione e garantendo conformità normativa.
Gennaro Del Percio – Flex Packaging

Gennaro Del Percio, responsabile di Flex Packaging, ha raccontato l’impegno dell’azienda verso soluzioni di confezionamento sempre più sostenibili.
“Da anni lavoriamo su prodotti con monomateriali riciclabili con grammature sempre più ridotte ridotte per quanto riguarda il triplice standard con alluminio, allo stesso tempo ci impegniamo anche per ottimizzare l’energia, i rifiuti e gli scarti dovuti alla produzione per un approccio green a 360°.”
Del Percio sottolinea anche l’importanza del design e della collaborazione con i clienti:
“Grazie a un reparto grafico all’avanguardia, riusciamo a coniugare estetica, funzionalità ed ecosostenibilità, in costante dialogo con i clienti”
Tra le novità presentate a Host Milano: nuovi monomateriali in polietilene e polipropilene per il caffè, un accoppiato carta–polimero e una riduzione degli strati e delle grammature per il triplice alluminio, per prestazioni migliori e minore impatto ambientale.
Michele Curto – Bio Cuba Cafè
“Il caffè cubano è come la sua gente: dolce e autentico. È un caffè forestale, che nasce in un Paese dove oltre il 42 % del territorio è coperto da foreste e dove la coltivazione non avviene in piantagioni, ma all’interno di ecosistemi agroforestali ricchi di biodiversità.”
Curto ha ricordato come Cuba, dopo decenni di riforestazione, sia diventata un laboratorio naturale di equilibrio tra uomo e ambiente:
“Da oltre vent’anni Cuba produce un caffè completamente pulito, senza residui chimici, frutto di tecniche avanzate di agroecologia e del lavoro di comunità fortemente coese. Le persone sono il cuore del nostro sistema.”
A rendere ancora più unico questo modello è il capitale umano del Paese:
“Cuba rappresenta solo l’1% della popolazione delle Americhe, ma conta il 12% dei laureati, il 14% dei chimici e il 15% degli ingegneri. La nostra forza nasce da un popolo di persone intelligenti, che amano la loro terra e la vivono in simbiosi con essa.”
Accanto a questa dimensione umana, il presidente di Bio Cuba Café ha sottolineato l’importanza dell’alleanza con Fondazione Lavazza, che ha scelto di investire direttamente nel Paese con un modello di impresa sostenibile:
“Lavazza non si è limitata a sostenere un progetto, ma ha creato con noi una vera impresa: una partnership in cui il 40 % degli utili viene reinvestito ogni anno nella crescita del progetto.”
Innovazione e tracciabilità si intrecciano così alla dimensione sociale:
“La nostra blockchain è composta da 96 parametri che ci permettono di sapere tutto sul caffè: dove nasce, quanta acqua consuma, quanta energia utilizza, quanto il produttore è vicino a scuole e ospedali. È la nostra bussola per misurare la sostenibilità reale.”
Ma è soprattutto il ruolo delle donne a rendere unico il progetto:
“Non esiste buon caffè senza le donne: in Bio Cuba Café ci sono 85 artigiane che elezionano a mano ogni chicco, dopo la selezione elettronica, diminuendo al minimo i difetti. Sono loro che danno al nostro caffè la qualità e l’anima che lo rendono unico.”
Infine, uno sguardo al futuro che riassume la filosofia di tutta l’iniziativa:
“Il futuro del caffè dipende dalla capacità di costruire catene sostenibili. Noi non coltiviamo solo caffè: coltiviamo coltivatori di caffè.”































