giovedì 02 Maggio 2024
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Impallomeni, Slow Food: “I caffè di Presidio sono di qualità e attenti all’ambiente”

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MILANO – L’intervista a Francesco Impallomeni di Slow Food: “Dal 2009 seguo i progetti di Slow Food in Africa orientale. Per quel che riguarda il caffè, seguo i due Presìdi Slow Food sui caffè africani, ovvero il Presidio del caffè selvatico della foresta di Harenna (Etiopia) e il Presidio sulle antiche varietà di robusta di Luwero (Uganda).

Impallomeni, può spiegarci in cosa consistono i presìdi Slow Food?

“I Presìdi sono progetti attraverso cui la Fondazione Slow Food per la Biodiverstà Onlus sostiene determinate filiere agroalimentari rappresentative di un territorio, una popolazione, una cultura. Filiere che vanno tutelate perché a rischio di estinzione, troppo spesso non per cause naturali o biologiche, ma per motivi commerciali o più semplicemente culturali”.

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Quando e come è nata l’idea dei presidi nel caffè?

Impallomeni: “Il caffè è un prodotto che consente di raccontare bene certi temi cari alla filosofia della nostra associazione: la tutela di un prodotto di qualità, il legame con il territorio, la difesa della biodiversità e la produzione di alimenti all’interno di un sistema di produzione integrato e sostenibile, l’educazione al gusto e all’analisi sensoriale, come strumenti di valorizzazione della diversità e di sostegno alle economie locali. Inoltre grazie al caffè è possibile sensibilizzare i consumatori sull’importanza di riequilibrare i rapporti di scambio tra Nord e Sud del mondo.

Per questi motivi attorno al caffè sono nati, a partire dal 2002 – anno di avvio delle attività della Fondazione Slow Food per la Biodiversità- progetti a sostegno delle comunità di produttori di caffè, prima in centro America e poi in Africa”.

Quanti sono i presidi legati al caffé?

“1) Caffè delle terre alte di Huehuetenango Guatemala 2) Caffè selvatico della foresta di Harenna Etiopia 3) Caffè della montagna Camapara Honduras 4) Antiche varietà di caffè robusta di Luwero Uganda Inoltre stiamo lavorando all’avvio di un Presidio a tutela del caffè delle Nilgiri Hills del Tamil Nadu (India), un arabica di una antica varietà locale coltivato da un gruppo indigeno, in una zona dove si beve caffè da oltre 300 anni”.

Impallomeni, un caffè di Presidio che cosa ha di diverso da un caffè commerciale?

“È un caffè buono, pulito e giusto, ovvero, dall’alto profilo organolettico, prodotto con metodi sostenibili per l’ambiente, e che consente una giusta remunerazione per chi lo produce. In altri termini si tratta di caffè di qualità che hanno un legame con i territori di origine, prodotti senza danneggiare l’ambiente e inseriti all’interno di filiere sostenibili in grado di avvicinare produttori e consumatori.

La differenza tra un caffè di Presidio e un caffè commerciale è che nel primo sono le varietà tradizionali e i metodi di coltivazione naturali a fare la differenza. La qualità del caffè deriva dalla specifica combinazione tra varietà botanica, condizioni pedoclimatiche (caffè d’altura e coltivati all’ombra) e tecniche di raccolta e trasformazione. Tutto ciò fa si che nonostante si abbiano rese minori la qualità sia più elevata (e il suolo meno stressato) rispetto alle produzioni estensive tipiche del caffè commerciale. I produttori di caffè dei Presìdi non cercano di adeguare il proprio caffè alle richieste del mercato, ma invece cercano, insieme a Slow Food, di creare una domanda specifica per caffè speciali di qualità (organolettica, ambientale, sociale)”.

Comprare un caffè di presidio cosa garantisce al consumatore?

“Garantisce l’acquisto di un prodotto unico sotto il profilo della qualità, consente al consumatore di sostenere le cooperative di produttori che ricevono un’equa remunerazione per il proprio lavoro, e infine garantisce il rispetto di regole di produzione condivise lungo tutta la filiera dai coltivatori, dai trasformatori e dai distributori. Per venire incontro alla necessità del consumatore di riconoscere un caffè Presidio Slow Food, abbiamo creato un contrassegno che i torrefattori italiani possono apporre sulle confezioni del loro caffè tostato secondo un disciplinare di produzione condiviso”.

Qual è il presidio ultimo nato e che sta per essere riconosciuto?

“L’ultimo Presidio nato è quello delle antiche varietà di robusta che coltivate nel distretto di Luwero, nell’Uganda centrale. Il Presidio si propone di tutelare le vecchie varietà della specie robusta che stanno sparendo dal momento che il governo spinge per la loro sostituzione con cloni commerciali a più alta resa ma dalla minore resistenza e qualità. Trovando nuovi sbocchi commerciali per questo caffè, il Presidio mira a sostenere i produttori e allo stesso tempo a soddisfare la crescente domanda di robusta di qualità che proviene dal mercato italiano. L’obiettivo è quello di fornire al torrefattore la possibilità di ottenere miscele da espresso mescolando arabica e robusta entrambe provenienti dai Presìdi Slow Food”. Per saperne di più: Slow Food: http://www.slowfood.it/ Fondazione Slow Food per la Biodiversità: http://www.fondazioneslowfood.it/ Le attività sul caffè di Slow Food: http://fondazioneslowfood.it/pagine/ita/presidi/pagina.lasso?-id_pg=125

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