venerdì 12 Aprile 2024
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Starbucks per il nuovo look di piazza Cordusio. Ma di fronte aprirà pure YamaCaffé

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MILANO – A metà 2018, quando arriverà Starbucks, piazza Cordusio sarà diversa. Da regno degli uffici a cuore dello shopping e degli hotel con negozi, ristoranti e terrazze panoramiche aperti e illuminati anche di sera, prosecuzione ideale di via Dante e negli auspici di qualcuno pronta ad essere anche, in futuro, semi pedonalizzata.

Ma quello di Starbucks non sarà l’unica caffetterie importante di Piazza Cordusio. Sì perché nel negozio di biancheria intima Yamamay ne apriranno  una. Che sarà imponente, per volere dei titolari dell’azienda che sono napoletani e quindi amanti del buon caffè e delle caffetterie.

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Entro dicembre, in un’ex piadineria di piazza Cordusio, a Milano, nel cuore del fashion e dello shopping, nascerà lo YamaCaffè.

Nella stessa piazza in cui sorgerà il prossimo anno il primo locale italiano di Starbucks.

Nello spazio di 500 metri quadri, le famiglie Cimmino e Carpino che insieme guidano il gruppo, vogliono esordire con un mix che comprende uno YamaHome, biancheria e arredo per la casa e un “lounge food”, un locale dall’ aperitivo alla cena.

YamaCaffè in realtà è nato anni fa a Gallarate, la loro sede strategica guidata da Barbara Cimmino, primogenita di Luciano, il fondatore. Era una sorta di mensa, pensata come punto d’ incontro e di intrattenimento per una cucina più sana.

«Ora dobbiamo costruire la formula – spiega Luciano Cimmino – di un locale per aperitivi, di quelli che a Milano vanno molto bene, con ingressi separati e scale mobili nell’ orario in cui lo store è chiuso».

Per un eventuale partner, si sono già fatte avanti diverse aziende del nord, «ma parleremo con qualche partner campano».

Intanto il palazzo delle ex Poste di Blackstone, ora coperto da ponteggi, ospiterà al piano terra il colosso del caffè americano (per i livelli superiori la Kryalos di Paolo Bottelli per conto di Blackstone è in trattative con due interlocutori internazionali, uno finanziario e un grande studio legale).

L’edificio adiacente, quello su via Orefici, lasciato un anno fa da Luxottica e ora liberato anche dal negozio di giochi Città del Sole, con piscina e palestra interna, dovrebbe passare da Beni Stabili all’americana Hines per cento milioni: l’amministratore delegato Mario Abbadessa intende riconvertirlo integralmente al retail con un investimento di valorizzazione a parecchi zeri.

In soli quindici mesi il manager ha comprato sei palazzi storici, uno dietro l’altro, tutti nei dintorni di Cordusio. Tra gli altri, all’angolo con via Dante, quello che era di Sorgente.

Lì ad un certo punto pareva dovesse arrivare la catena giapponese Uniqlo che sarebbe sbarcata con il suo primo negozio in Italia, ma Abbadessa ha avviato trattative anche con altre catene.

E non è detto che non compri presto anche altri immobili nei dintorni: per il 2017 ha 800 milioni da spendere in Italia e l’anno scorso, su analoga cifra, 600 milioni sono confluiti tutti qui.

Tornando a piazza Cordusio, nel 2018 quasi tutti i dipendenti delle Assicurazioni Generali si saranno trasferiti nello «Storto» di Citylife. Allora l’imponente palazzo, svuotato, sarà pronto per essere riempito di negozi (su via Mercanti e Orefici) e da un possibile hotel (lato piazza).

Un progetto definitivo dovrebbe approdare presto in Comune. Mentre le botteghe storiche, inclusa la Ditta Guenzati (da 248 anni su via Mercanti) e il ristorante Al Mercante, stanno via via ricevendo comunicazione che l’affitto non verrà rinnovato.

Ancora: palazzo Broggi, verso via Broletto, rilevato dalla cinese Fosun per l’enorme cifra di 345 milioni, è a un punto cruciale dell’iter amministrativo.

La Commissione paesaggio ha appena approvato piccole modifiche e in Comune si attende a breve il progetto finalizzato. Con lavori che potrebbero cominciare a cavallo tra quest’anno e l’anno prossimo.

Il piano prevede diecimila metri quadrati di negozi e un hotel di lusso Hilton. Con il marchio Waldorf Astoria, che in Italia non è ancora presente.

Ma lo slargo fa da calamita soprattutto per le grandi catene commerciali. HM ad esempio lascerà la storica sede di Fiorucci in piazza San Babila ed era in trattative per subentrare a Trony (che ha chiuso) in via Torino. Ma per cavilli sulle licenze, l’accordo sta saltando. HM potrebbe allora essere uno dei gruppi interessati a questa Piazza Cordusio in piena metamorfosi.

Finora l’ottanta per cento degli spazi era sede esclusiva di assicurazioni, banche e servizi pubblici. Che hanno sempre avuto un’interazione limitata con la città.

Ora cambia invece la funzione degli immobili, e i loro proprietari sono d’accordo. Non si può perdere l’occasione per ripensare lo slargo in termini di sviluppo urbano, mobilità e flusso dei mezzi pubblici.

Verso la pedonalizzazione della Piazza

Su tale linea caldeggeranno tutti insieme anche l’ipotesi di una pedonalizzazione dell’area. Anche se — trapela da Palazzo Marino — è improbabile che se ne ragioni a breve. La città in questo periodo è piena di cantieri: per considerare l’opportunità, facile che si rimandi a dopo il 2020.

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