mercoledì 10 Aprile 2024
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Il Caffè Sacher inaugura a Trieste, il primo al di fuori dell’Austria. E sui prezzi scoppia la polemica innescata dal sindaco Dipiazza

L’imprenditore Alfons Dizzi gestisce per la prima volta un locale di questo tenore, avendo firmato un contratto di franchising con la famiglia Winkler and Gürtler, proprietari dell’Hotel Sacher a Vienna, risalente a propria volta al 1876

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Inaugurato a inizio giugno il primo Caffè Sacher in Italia in via Dante Alighieri di Trieste. Il locale è incentrato sulla vasta offerta dolciaria con al centro la classica torta Sacher. Per quanto riguarda i prezzi, si parla di 8,90 euro per una fetta di torta Sacher; 20 euro sempre per una porzione abbinata ad una bevanda non alcolica e all’acqua di accompagnamento.

Si può notare negli interni lo stile dominato dall’horror vacui: tendaggi, tappezzerie e mobili pesanti e sfarzosi, dominati dal rosso imperiale. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Trieste News.

Il Caffè Sacher a Trieste

TRIESTE – Non una folla, ma un’ordinata epperò lunghissima fila per l’apertura soft, più volte annunciata, contraddetta e rinviata, del Caffè Sacher di via Dante Alighieri di Trieste, avvenuta alle prime luci dell’alba del 1 giugno 2023. Un locale austriaco, dolcissimo scrigno delle torte di cioccolato fatte a Vienna, in una via intitolata al padre della lingua italiana, all’interno a propria volta dello storico negozio di scarpe Rosini, aperto dal lontano 1912.

Il Caffè Sacher è il primo locale di questo genere al di fuori dell’Austria; altre volte erano stati tentati simili esperimenti, ad esempio il Sacher shop a Bolzano, ma solitamente il locale non sopravvive ai primi anni di attività. Trieste, in virtù di un turismo austro-tedesco cresciuto di qualità e flussi, può forse contraddire quest’assunto, dimostrare come la Sacher possa radicarsi anche al di fuori dell’ombra di Vienna.

Il locale si presenta come multiforme, incentrato va da sé sulle offerte dolciarie: caffè di ogni specie e tipologia, in particolare le dolcissime varianti viennesi, dolci di ogni forma e dimensione, compresa ovviamente la classica torta Sacher, spedita dalla capitale austriaca sino a Trieste e venduta nell’iconica scatola di legno, senza però trascurare il salato, con ostriche, champagne e prosciutti locali dall’Istria e dal Friuli.

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Il sindaco di Trieste Dipiazza sui prezzi del Caffè Sacher: “Se hai soldi vai, se no guardi” E scoppia la polemica

In margine alla presentazione della pasticceria da segnalare una dichiarazione del sindaco di Trieste. “Se hai i soldi vai, se no guardi”. E scoppia la polemica. Si tratta della risposta che il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha dato alla tv locale TeleQuattro che gli chiedeva un commento sugli alti prezzi del Caffé Sacher, che ha aperto in città, dopo una lunga attesa. È il primo della catena che apre fuori dall’Austria.

“Basta polemiche, se hai i soldi vai, se no guardi” ha detto il sindaco, vantando però “grande orgoglio” per l’apertura di un negozio della tradizione austriaca e viennese in particolare. Polemiche si sono verificate per i prezzi alti fissati dal negozio: una fetta della originale torta è venduta praticamente a 10 euro; alti anche i costi di altri prodotti.

“Vorresti un Ferrari? Ma non lo puoi permettertelo, e allora se passa sei lì a guardarlo” rincara la dose il sindaco di Trieste Dipiazza. “È un grande orgoglio – aggiunge – che sia stata scelta Trieste per aprire il Caffè Sacher e nessuno pensa alla cifra enorme che è stata investita per aprire il locale”. Il sindaco era lì il primo giorno di apertura, “orgoglioso anche dell’amicizia con il proprietario. Voleva offrimi una fetta ma io ho voluto pagarla”, ha tenuto a precisare. Anche sul tariffario troppo alto Dipiazza ha voluto fare delle precisazioni: “Vai a cena nei ristoranti e ti chiedono cifre mai viste, davvero non riesco a capire questa polemica”.

L’opinione di Ernst Knam

Della vicenda ne ha parlato anche l’esperto di cioccolato, il pasticcere Ernst Knam, ricordando che la pasticceria non produce beni di prima necessità. Inoltre ha detto, come riportato da Streetfood News: “Già c’è crisi, occorre mantenersi competitivi sul mercato per lavorare bene”.

Knam ha affermato che queste cifre non fanno altro che allontanare le persone dalla pasticceria e ha aggiunto sul prezzo: “Per consumarla seduti non sono troppi. Poi ogni azienda fa le sue valutazioni. Il food cost varia da locale a locale”.

Il pasticcere propone la sua torta Sacher a 40 euro al chilo, un prezzo ben diverso da quello del Caffè Sacher. Ernst ha dichiarato infine su Streetfood News: “Gli ingredienti alla base sono sempre farina, zucchero, uova, latte..va bene il rincaro ma quando si supera una certa soglia diventa difficile giustificare il prezzo al cliente”, dunque secondo l’esperto la pasticceria deve essere accessibile alla maggior parte delle persone. 

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