sabato 20 Aprile 2024
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Pernigotti, lavoratori chiedono un incontro: “Il tempo è finito”

Raffaele Benedetto Flai Cgil: “Abbiamo le settimane contate e la netta sensazione che nessuno ci voglia convocare a breve, nonostante la richiesta avanzata al ministero dello Sviluppo e al prefetto”

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MILANO – Continua la difficile vicenda che vede protagonisti gli operai e i rappresentati sindacali della Pernigotti che pretendono ormai di ottenere delle risposte concrete per quanto riguarda il futuro della fabbrica di cioccolato di Novi Ligure. La cassa integrazione per i dipendenti scade ormai a giugno e ancora non ci sono aggiornamenti. il tempo si fa sempre più ridotto. Riportiamo l’articolo scritto da Filomena Greco pubblicato dal giornale Il sole 24 ore.

La tensione tra gli operai della Pernigotti

ALESSANDRIA – “Il tempo è finito”. Così i rappresentanti sindacali e gli operai della Pernigotti si preparano all’assemblea permanente nello stabilimento di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, proclamata a partire dal primo turno di lavoro del 9 marzo. “La tensione è alta e i dipendenti, la Rsu e le Organizzazioni sindacali pretendono dalla proprietà turca e anche dalle istituzioni, risposte concrete sul futuro della fabbrica di cioccolato novese” scrivono in un comunicato stampa. Quelle risposte, ribadiscono lavoratori e rappresentanti sindacali, che ad oggi non sono arrivate.

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Pochi giorni fa c’è stato un Consiglio comunale aperto a Novi Ligure dedicato all’emergenza Pernigotti, seguito da una prima assemblea dei lavoratori che ora con le rappresentanze sindacali hanno deciso di alzare la posta. “Abbiamo le settimane contate – dice Raffaele Benedetto Flai Cgil – e la netta sensazione che nessuno ci voglia convocare a breve, nonostante la richiesta avanzata al ministero dello Sviluppo e al prefetto”.

L’impegno del Mise, ricorda Benedetto, era quello di convocare rappresentanti dei la-voratori e proprietà della Pernigotti – la famiglia turca Tokzov – entro il mese di gennaio. Ma nulla si è mosso e la cassa integrazione per i dipendenti scade a giugno. “Vogliamo incontrare la proprietà per capire se ci sono e a che punto sono le trattative di cui hanno parlato”.

Jp Morgan e Walcor

Una serie di indiscrezioni nei giorni scorsi parlavano di contatti con Jp Morgan – la società Asset Management – e Walcor, azienda cremonese del settore in fase di rilancio proprio grazie all’intervento dell’investitore americano. Dagli uffici del Gruppo finanziario non c’è stata alcuna conferma della notizia. Lavoratori e sindacati temono che la storia della ricerca di un partner industriale per Pernigotti, portata avanti da mesi dalla proprietà, sia un modo per prendere tempo. E che la volontà della proprietà sia quella di chiudere per sempre lo stabilimento e tenere il marchio.

Nel frattempo la fabbrica di cioccolato di Novi Ligure è quasi ferma. Negli ultimi due giorni erano al lavoro tra le 5 e le 10 persone sui 70 dipendenti dello stabilimento, L’unica produzione attiva è la linea dei cremini mentre tutte le forniture per Natale scorso e per la prossima Pasqua sono di fatto perse. La cassa integrazione per gli addetti della Pernigotti era stata concessa dal ministero a fronte di impegni sul rilancio industriale del polo, investimenti che in realtà non ci sono mai stati.

La realtà industriale di Pernigotti

Il brand Pernigotti non è più presente nella grande distribuzione e la realtà industriale si trova di fatto in una situazione ancora peggiore di quella dell’autunno del 2018, quando la proprietà aveva annunciato la volontà di chiudere la fabbrica in Italia e trasferire tutte le lavorazioni in Turchia. Ipotesi in quella fase abbandonata a fronte della scelta di cedere il ramo gelati e avviare investimenti per l’ammodernamento dei macchinari.

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