giovedì 11 Aprile 2024
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HostMilano: al via le partnership con le principali associazioni d’oltreoceano

A sette mesi dal kick-off, sono 50 i paesi rappresentati per un totale di 1.653 aziende, di cui 949 italiane (il 57,41 % sul totale) e 704 internazionali (42,59 %). Al via le partnership siglate con le principali associazioni d’oltreoceano, tra cui quelle con FEDA e FCSI. Il mercato statunitense continua ad essere uno dei più importanti a livello mondiale, con importanti margini di crescita per il Made in Italy. Torna SMART Label, Host Innovation award con la new-entry dei Design Talks

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MILANO – Se l’eccellenza del made in Italy e la capacità di fare innovazione sono, da sempre, i fiori all’occhiello di HostMilano. (a fieramilano, in scena dal 18 al 22 ottobre 2019). Il ruolo da trendsetter della manifestazione come place-to-be per l’industria dell’ospitalità si è fatto, edizione dopo edizione, sempre più internazionale.

Lo dimostrano i dati disponibili fino ad oggi che, quando mancano sette mesi all’inaugurazione, parlano di 50 nazioni rappresentate. Per un totale di 1.653 aziende, di cui 949 italiane (il 57,41 % sul totale) e 704 internazionali (42,59 %).

Usa e America tra i mercati focus di Host

Una vocazione, quella di Host come hub dell’equipment a livello globale. Che vede in primo piano un mercato come quello di Stati Uniti e Canada. Ma più in generale di tutte le Americhe, una delle regioni con il maggior potenziale di crescita nel comparto.

Lo dimostra la crescita della presenza statunitense in tutte le ultime edizioni della manifestazione (+11% delle aziende Usa nel 2017 rispetto a due anni prima). Come pure quella del numero dei visitatori provenienti da oltreoceano (8% sul totale).

A rafforzare ulteriormente il particolare legame con il continente americano, ci sono inoltre i numerosi accordi

Siglati con le più importanti associazioni di categoria d’oltreoceano, tutti volti ad aumentare la conoscenza del mercato italiano da parte dei membri a stelle e strisce. Come nel caso della partnership stretta con Feda Foodservice Equipment Distributors Association.

Una realtà che riunisce 255 distributori in grado di generare il 75% del volume d’affari dell’industria della vendita di macchinari e forniture per l’Horeca a stelle e strisce. O di quelle firmate con FCSI – Foodservice Consultants Society International; Sefa, Supply and Equipment Foodservice Alliance; NEWH – The Hospitality Equipment Network; Restaurants Canada; IDC – Interior Designers of Canada; CAMA-ACAD, Canadian Automation Merchandising Association, ACODRES – Asociación Colombiana de la industria gastronómica.

Certificata dal U.S. Commercial Service

A consolidare il legame con gli States c’è poi la certificazione, ricevuta dallo U.S. Commercial Service nelle ultime 3 edizioni e richiesta nuovamente per il 2019. Che fa così della manifestazione di Fiera Milano l’unica del settore ad averla ricevuta in Italia. E una delle poche a livello internazionale.

Ma la promozione ai cinque angoli del pianeta di Hostmilano come place-to-be per l’ospitalità professionale passa anche dalla presenza della manifestazione a tutti i principali eventi statunitensi (e non) del settore. Oltre che dal ritorno del progetto Be my Host.

L’obiettivo, come sempre, è quello di avere il polso della situazione del comparto Horeca

Cogliendo i trend al loro nascere grazie a dieci ambassador (di cui ben quattro provenienti da oltreoceano). Che ben conoscono e seguono questo mondo nei loro rispettivi Paesi, e pronti a parlarne a schiere di follower ogni giorno. Gli ambassador saranno a HostMilano dal 18 al 22 ottobre, ospiti di Fiera Milano. Per effettuare reportage in tempo reale tra gli stand e gli eventi.

Usa: export italiano in ascesa, ma ci sono ulteriori margini di crescita

Entro il 2021 gli scambi a livello mondiale di Apparecchiature Professionali per il canale Ho.Re.Ca supereranno i 31 miliardi di euro. A dirlo sono i dati del Sistema Informativo Ulisse, che indicano come l’intero settore continua a crescere a livello internazionale (nel 2018 è arrivato a superare i 27 miliardi di euro). Soprattutto per ciò che attiene ai segmenti Premium-price.

Per quanto riguarda l’export

Se l’Italia negli ultimi dodici mesi si è confermata al primo posto assoluto nel ranking mondiale, il mercato statunitense continua a confermarsi non solo come uno dei più importanti a livello mondiale. Ma anche come uno di quelli con maggiori margini di crescita per il made in Italy.

Ne è un esempio quanto è accaduto sul fronte delle Macchine, Apparecchiature e accessori per ristorazione professionale

Dove gli Usa hanno importato nel 2017 volumi pari a 9.1 miliardi di euro, di cui però solo una quota contenuta (2%) ha riguardato prodotti importati dall’Italia. (per un valore di 167 mln €).

Negli ultimi dodici mesi, invece, gli USA si sono confermati il principale paese importatore a livello mondiale del cluster Arredo & Tavola (una leadership confermata dalle previsioni al 2022, con il 24.5% di market share). A fronte però di una quota di acquisti dall’Italia (1.9% nel 2017) ancora modesta, seppure in crescita sui comparti relativi a Mobili, arredo e Tessile casa.

Ottimi risultati dal comparto dell caffè

Ottimi risultati arrivano poi dal comparto relativo a Caffè – Macchine per caffè – Vending Machine; qui, le importazioni complessive del mercato statunitense sono state pari a 2,2 miliardi di euro nel 2017. Con una netta prevalenza dei segmenti di fascia Alta e una leadership tricolore nelle macchine da caffè.

La leadership del made in Italy anche nelle settore delle Macchine e Apparecchi per la panificazione

Qui, l’export italiano risulta in testa alla classifica mondiale, con gli Usa già oggi principale mercato dell’import, e destinati a diventarlo ancora di più da qui al 2021. Nel 2017 il mercato statunitense aveva importato 203 milioni di euro di Macchine e Apparecchi per la panificazione. Di cui oltre il 30% provenienti dall’Italia. (per un valore di 61.4 milioni di euro), tutte riconducibili ai segmenti Premium-Price.

Un menu ricco di eventi, tra contest, formazione e l’innovazione di Smart Label

Centinaia di eventi, tra workshop, presentazioni di dati e ricerche; degustazioni, approfondimenti formativi e appassionanti competizioni. A Hostmilano business e networking sono importanti, ma non sono tutto. Se il menu della manifestazione comprende infatti la costante ricerca delle tendenze di domani, la parte del leone la fa anche una serie di appuntamenti da non perdere per chi voglia non solo “formarsi”. Ma anche “informarsi” sulla continua evoluzione di un comparto in perenne movimento come quello dell’Horeca.

Spazio allora, nella macro area Bar Caffè, al Gran Premio della Caffetteria Italiana e a Coffee Addition (a cura di Aicaf e Altoga)

Oppure, nella macro area dedicata alla Ristorazione professionale, a Restaurant engineering – Evoluzione del Mondo del Fuoricasa vista da Dietro le quinte (a cura di Apci – Associazione Professionale Cuochi Italiani), o ancora a Chic Respect – La ristorazione di qualità ad impatto sostenibile (a cura di CHIC); o infine, nello spazio Tavola, Arredo e Tecnologia, a Futurbar&Co – Hospitality: back to the futur(ism). A cura di Comufficio e Consorzio Fia.

Ospitalità e innovazione

Ospitalità e innovazione diventano poi il binomio da celebrare all’interno di un premio unico nel suo genere: SMART Label, Host Innovation award, il concorso di Fiera Milano e HostMilano, in collaborazione con POLI.Design, Consorzio del Politecnico di Milano con il patrocinio di ADI – Associazione Italiana per il Disegno Industriale.

Come in passato, a valutare il tasso di innovazione e le “soluzioni più intelligenti” sarà una giuria composta da 5 esponenti, tra docenti, professionisti ed esperti internazionali, di grande esperienza nell’ambito del design, dell’ospitalità e del risparmio energetico. A loro spetterà il compito di scegliere i prodotti, i servizi e i progetti candidati sulla base di alcuni elementi fondamentali: l’efficienza delle funzioni del prodotto o del servizio, l’efficacia delle prestazioni del prodotto o della fruibilità del servizio, l’innovatività delle modalità di fruizione delle tecnologie e i vantaggi per l’utenza.

Ma non è finita, perché sempre nell’ambito del progetto Smart Label, quest’anno ci sarà anche la novità dei Design Talks: sette seminari di aggiornamento professionale per architetti, esperti e operatori del settore all’insegna di un innovativo approccio incentrato sull’utente, con un focus sulla trasformazione digitale.

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