venerdì 25 Luglio 2025

Gruppo italiano torrefattori con il Consorzio Triveneto, parla anche Omar Zidarich: “L’Eudr è ormai una realtà: necessario prepararsi, diamo gli strumenti alle aziende”

Arianna Mingardi, presidente Associazione caffè Trieste, si unisce al dibattito: “Siamo felici di collaborare con GITC e CCTV. Il nostro obiettivo è continuare e divulgare il nostro lavoro in diversi eventi sparsi nel Bel Paese. I Gruppi saranno presenti anche a HostMilano con uno spazio a loro dedicato. La conferma è arrivata pochi giorni fa. Le tre associazioni saranno perciò tra le protagoniste della Fiera di ottobre”

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TRIESTE – Giovedì 24 luglio si è tenuta l’assemblea congressuale dei soci del Gruppo italiano torrefattori caffè e del Consorzio torrefattori delle Tre Venezie. L’evento, ricco di appuntamenti su temi caldi, primo tra tutti l’Eudr, si è svolto a Trieste presso la sede dei Gruppi all’Urban Center, Corso Camillo Benso Conte di Cavour 2/2.

Hanno partecipato il presidente GITC Omar Zidarich, la presidentessa CTTV Silvia Goppion, Massimiliano Scaramelli di Ditta Pacorini, Valentina Schiavone dello SLED Studio legale associato E&D, la dottoressa Francesca Marchi e la dottoressa Giovanna Gelmi, responsabile della comunicazione.

Omar Zidarich apre i lavori: “Inauguriamo con l’assemblea la nostra nuova sede e il recente organigramma. Abbiamo undici nuovi soci. Per questa organizzazione abbiamo voluto dare un taglio più uniforme sia al Consorzio che al Gruppo italiano, optando per uno stile più manageriale. Il programma prevede me come presidente legale rappresentante GITC, Silvia Goppion come presidente legale CTTV, Alessandro Bianchin e Arianna Mingardi come vicepresidenti GITC e Fabrizio Polojaz come vicepresidente CTTV”.

silvia goppion
Silvia Goppion (immagine concessa)

Zidarich aggiunge: “La nostra realtà diventa sempre più rilevante. Basti pensare che il nostro sito ha 7500 visualizzazioni mensili: un dato non da poco per un’associazione. Abbiamo più forza di quella che pensiamo di avere. Possediamo un mezzo di divulgazione importante, colmo di dati tecnici e importanti per il settore del caffè”.

È il turno di Massimiliano Scaramelli che propone una panoramica della situazione attuale sul tema EUDR: “Pacorini segue la catena logistica del caffè verde e l’Eudr sarà una nuova aggiunta burocratica necessaria per l’importazione. Con l’introduzione dell’Eudr, e il possibile mancato rispetto delle regole, ci sarà inevitabilmente un impatto sulle catene logistiche e sull’approvvigionamento del crudo con ritardi e costi aggiuntivi per chi importa. Questo è uno dei motivi per cui ci interessiamo al tema Eudr. Desideriamo dare supporto ai nostri clienti per far sì che non ci siano problemi quando la normativa entrerà in vigore”.

Il 9 luglio è stata approvata dal Parlamento Europeo una risoluzione di obiezione conro il Regolamento di esecuzione della normativa ma non contro l’Eudr stesso.

Il regolamento potrebbe perciò essere modificato in alcune parti tecniche e applicative come, ad esempio, i temi di attuazione e la classificazione dei Paesi.

Scaramelli aggiunge: “L’Eudr perciò è pronto per la partenza ma sono previste delle revisioni. Pacorini in questo momento delicato condivide la propria esperienza con i clienti, aiutando loro a conoscere le piattaforme e iniziando a mappare il processo di controllo come previsto dalla normativa. Dalla nostra posizione di vantaggio, abbiamo contatti con tutte le piattaforme, clienti e operatori del settore. Abbiamo chiuso gli accordi già con cinque piattaforme: Meridia, Imitra, osapiens, trusty e Planetio. Come funziona? Le piattaforme ci autorizzano, se viene richiesto dal cliente, a effettuare data input per nome e conto del cliente stesso. Senza gli accordi sarebbe difficile per l’acquirente condividere account per effettuare il data input”.

C’è di più: “Stiamo anche collaborando con l’ufficio degli avvocati SLED per poter dare consulenze di base in tema Eudr per le aziende. Per ogni due diligence di importazione, se verrà richiesto il servizio data input da parte di Pacorini, chiederemo 50 euro”.

Perciò l’azienda opererà sulle piattaforme scelte dal cliente, curando la Due Diligence di importazione da raccolta dati, a inserimento dati a mitigazione del rischio). Inoltre Pacorini richiede 15 euro per il controllo delle merci sdoganate. È possibile poi chiedere assistenza in caso di controlli delle autorità gratuitamente.

Scaramelli conclude: “Pacorini non intende sostituirsi alle piattaforme. I clienti dovranno scegliere un’opzione per al due diligence. L’azienda si occupa di data input al nome dei clienti”.

Zidarich ribadisce: “Viviamo in una situazione difficile ma è bene ricordare che l’Eudr, almeno per il momento, è confermato ed è importante prepararsi in anticipo”.

Zidarich aggiunge: “Ci sono inoltre importanti novità sul piano Mattei. Il governo italiano ha messo a disposizione 500 milioni di euro in investimenti direttamente nelle piantagioni. Anche il Bel Paese si è accorto che si sono delle problematiche in piantagione per migliorare l’organizzazione ed elimiare le difficolta nell’acquistare dai Paesi importanti dal punto di vista caffeicolo”.

Theresa Sandalj torna sul tema Eudr: “Una volta che c’è un regolamento di entrata in vigore come l’Eudr è difficile che si faccia marcia indietro anche se tutto il mondo sembra remare contro. Forse verrà posticipato e modificato ma ci sarà: questo è un dato di fatto. L’Eudr impone di analizzare la probabilità del rischio della deforestazione nella catena di approvvigionamento. Alcuni software analizzano elementi e dati per determinare proprio la percentuale del rischio. Il problema è che il calcolo non sempre è preciso e dipende sempre dai dati che si inseriscono. L’importante è prepararsi al meglio per non essere colti impreparati ed esercitare la propria influenza su dati affidabili e concreti. I software non sono tutti uguali: bisogna informarsi bene”.

Zidarich riflette: “Il torrefattore, che sia piccolo o grande, deve dimostrare di avere svolto una ricerca e di avere un modus operandi preciso all’interno del processo produttivo al fine di evitare una multa per mancata conformità all’Eudr, corrispondente al 4% del fatturato complessivo dell’azienda: una cifra di grande importanza che potrebbe decretare anche la fine di un’attività. Il processo mentale di un torrefattore deve perciò tenere in mente non solo della qualità della miscela ma anche di avere un organo di controllo nell’azienda”.

Valentina Schiavone affronta la questione dal punto di vista legislativo: “Il nostro studio ha un team dedicato al tema dell’Eudr, con l’obiettivo di fornire un intervento legale mirato e specializzato. Offriamo un supporto integrato nel sistema di copertura legale, lavorando in concomitanza con le risorse già impiegate dalla società. In questo modo, garantiamo che l’adempimento delle normative avvenga in modo coerente e fluido, nel contesto delle attività di importazione ed esportazione”.

Zidarich afferma: “Il gruppo mette a disposizione tutti gli strumenti per organizzare la propria aziende”.

La presidentessa Silvia Goppion riflette: “Organizzeremo da settembre dei webinar in maniera tale da capire quali siano i provider e le piattaforme più adatte per ogni azienda. L’intenzione è quindi quella di approfondire il lato tecnico e divulgativo in maniera tale che i nostri associati possano scegliere le opzioni più convenienti per loro”.

Francesca Marchi continua: “Ci concentriamo come associazione nella creazione di un team GITC sulla sostenibilità e nel fornire informazioni utili sul tema Eudr agli associati. Inoltre, tra i nostri obiettivi, desideriamo avviare nuove partnership con realità nazionali di rilievo. Abbiamo già creato linee guide per la silverskin, con uno studio sulla procedura per trasformare il rifiuto in un sottoprodotto, in più abbiamo organizzato un tavolo di lavoro e conferenza sull’Eudr in occasione del Triesteespresso Expo”.

La dottoressa Giovanna Gelmi aggiunge: “Stiamo curando anche la parte social, che valorizzano il nostro notiziario e il sito. Creiamo in questo modo un ecosistema di informazioni al servizio dei soci. Il Gruppo italiano torrefattori caffè è sempre più compatto anche grazie ai social. Tutti i nostri soci hanno qualcosa da dire e condividere”.

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Arianna Mingardi (immagine concessa)

Arianna Mingardi, presidente Associazione caffè Trieste, si unisce al dibattito: “Siamo felici di collaborare con GITC e CCTV. Il nostro obiettivo è continuare e divulgare il nostro lavoro in diversi eventi sparsi nel Bel Paese. I Gruppi saranno anche a HostMilano con uno spazio a loro dedicato. La conferma è arrivata pochi giorni fa. Le tre associazioni saranno perciò tra le protagoniste della Fiera di ottobre”.

Luigi Morello, presidente IEI: “In un talk in occasione di HostMilano verrano invitate le associazioni del settore, come Ucimac, per creare un palinsesto e divulgare la cultura del caffè coinvolgendo anche le aziende internazionali”.

Roberto Nocera, presidente Ucimac e amministratore delegato delle macchine da caffè San Marco: “A HostMilano, grazie al contributo di IEI, si terrà la finale internazionale di Espresso Italiano Champion: un momento per celebrare la bevanda icona del made in Italy e sempre più apprezzato anche all’estero”.

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Andrea Bazzara (immagine concessa)

Conclude la giornata di confronto Andrea Bazzara: “Quest’anno ci sarà l’ottava edizione di Trieste Coffee Experts dal titolo Coffee Mega Threads. L’evento avverrà a novembre e sarà un’occasione per esplorare la filiera del caffè a 360°, un summit biennale che riunisce tutti gli esperti del settore. L’invito è esteso anche al mondo dei torrefattori per la prima volta”.

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