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MILANO – Giorgio Armani, celebre stilista e simbolo del made in Italy, si è spento all’età di 91 anni. Oltre ad essere uno degli emblemi della moda italiana, il Gruppo omonimo si era esteso oltrepassando i confini di questo settore, toccando anche quello dell’ospitalità in tutto il mondo.
Ne sono esempi gli Armani caffè diffusi sino ad oltre oceano, che uniscono horeca e fashion retailers. Così come gli Armani Hotel, linea di alberghi a 5 selle.
Tra ristoranti Armani, Armani Caffè ed Emporio Armani Ristorante & Café si raggiungono quota 26 locali a livello globale.
Armani, la boutique della moda e del caffè
Dall’India al Giappone, sino agli Stati Uniti, il mosaico di Armani e il caffè ha portato su un altro livello il concetto di tazzina verso quello di una bevanda di lusso come i prodotti targati dalla maison.
Così come riporta Repubblica.it, nell’articolo di Serena Tibaldi:” Era a casa in convalescenza da mesi dopo un ricovero ospedaliero, tenuto segreto sino all’ultimo. Se n’è andato come avrebbe sempre voluto, conoscendolo: lavorando. Pur non potendo partecipare alle sfilate maschili e a quella di haute couture, aveva infatti seguito le prove sino all’ultimo via Facetime, controllando i look e redarguendo i suoi collaboratori per non aver fatto sedere gli invitati per tempo, ritardando l’inizio dello show.
E si stava occupando in questi giorni anche della sfilata, in programma all’Accademia di Brera il prossimo 28 settembre, con cui avrebbe celebrato i 50 anni di carriera. Lui era fatto così, infaticabile, inarrestabile.”
L’articolo completo a questo link.