lunedì 17 Novembre 2025

Gianluigi Goi racconta il debutto dell’arboricoltura caffeicola in Italia: il webinar del 18/11 su Zoom

Gianluigi Goi presenta l’esordio dell’“arboricoltura caffeicola” in Italia, attraverso un webinar che analizza la coltivazione del caffè in Sicilia. Esperti e istituzioni discutono sfide, opportunità e prospettive per una nuova filiera agricola

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Gianluigi Goi è un nostro lettore nonché giornalista di fama riconosciuta; è affezionato a queste pagine alle quali, con la sua lunghissima esperienza e il suo punto di vista, ha contribuito diverse volte proponendo contenuti sempre intriganti.

In questo articolo Goi racconta il debutto dell’“arboricoltura caffeicola” in Italia grazie a un webinar che esplora la possibilità di coltivare caffè in Sicilia. Esperti e istituzioni analizzano potenzialità e sfide. L’iniziativa punta a creare nuove opportunità per la filiera del caffè, leggiamo in seguito le sue parole.

In rete l’esordio dell’”arboricoltura caffeicola” tricolore

di Gianluigi Goi

Ben lo sappiamo: in tempi perigliosi come questi che stiamo vivendo del diman non v’è certezza, un motivo in più per aggrapparsi alle fiammelle portatrici di speranza laddove e quando si accendono.

E’ il caso, piccolo e in qualche misura sotto traccia ma che potrebbe alla fine risultare foriero di sviluppi importanti in un futuro ormai a medio termine soprattutto per la filiera del caffè.

Nella fattispecie la fiammella è stata accesa, all’ombra dell’esperienza storica dell’Accademia dei Georgofili, da un nutrito gruppo di istituzioni pubbliche (Ministero dell’Agricoltura, Ismea, Rete Pac) e importanti organizzazioni private non facili da mettere insieme (Conaf, che rappresenta i dottori Agronomi e Forestali e il Collegio Nazionale Agrotecnici e il Collegio Periti agrari presi nel loro insieme), con l’apporto finanziario dell’Ue nella forma del webinar “Colture alternative: nuove sfide e opportunità per l’agricoltura” in programma venerdì 18 novembre (h 15 -18) sulla piattaforma Zoom ad accesso libero.

I posti disponibili sono già sold out ma l’organizzazione ha reso noto che nei giorni successivi sarà disponibile lo streaming sulla pagina dedicata del portale Innovarurale “dove sarà possibile rivedere tutti gli interventi e le presentazioni”.

Una bella cosa per la filiera del caffè in quanto, se non per la prima volta in assoluto sarà di certo una delle primissime occasioni pubbliche in cui esperti di riconosciuto valore solleveranno il velo sulla auspicata, quanto non facile, possibilità di coltivazione della pianta del caffè in Italia e più segnatamente in Sicilia. Un primissimo passo che merita di essere seguito con grande attenzione e anche un pizzico di tifo azzurro.

I lavori, coordinati da Ivano Valmori, direttore di AgroNotizia (rivista decisamente qualificata) ed esperto di riferimento di agricoltura tecnologica la più avanzata, dopo l’introduzione del presidente di Ismea Livio Proietti, inizierà ad annusare il grato ed usuale profumo del caffè con la relazione di base del prof. Paolo Inglese (Università di Palermo e Georgofilo) sul tema “Nuova arboricoltura da frutto: una questione di specie, di progetto e di gestione”.

Ascoltare, in Italia, non in Brasile o Vietnam, considerazioni ad hoc di “arboricoltura caffeicola” è una vera e propria notizia e come tale va segnalata. A seguire, sempre in ambito caffè e tralasciando gli altri aspetti per così dire tradizionali, Adriano Cafiso (economista e specialista nella coltivazione e filiera del caffè) interverrà su “Coltivare il caffè in Sicilia: dalla sperimentazione alla nuova frontiera agricola”.

Qui tra le righe fa capolino la rete siciliana di conoscenze ed esperienze a macchia di leopardo, nell’ambito di una coltivazione delle piante di caffè nel contesto di una ruralità colta, benestante e non di rado affascinata dall’esotico, che fa sì che i progetti in fieri non siano costretti a partire da zero.

E ancora, Antonio Di Giovanni – titolare della Cultivar Farm – sul tema “Un esempio di economia circolare in agricoltura, la valorizzazione del fondo di caffè per la produzione di funghi commestibili”; il tutto con l’obiettivo “di favorire la diffusione di esperienze replicabili e di promuovere nuove opportunità per l’agricoltura italiana”.

Gianluigi Goi

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