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Ferrero, Lavazza e Nespresso nella top 30 per il rapporto qualità-prezzo

Christian Bieker, direttore dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza: "I consumatori da sempre prestano molta attenzione al rapporto qualità-prezzo. Secondo studi internazionali, per due clienti su tre il prezzo è di fondamentale importanza nella decisione d’acquisto e nel caso dei negozi online la quota arriva addirittura il 70 percento."

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MILANO – I marchi di casa Ferrero Nutella, Kinder e Rocher occupano i primi tre posti nella classifica svolta dall’Istituto tedesco qualità e finanza per determinare le aziende e i brand che secondo i consumatori offrono il miglior rapporto tra qualità e prezzo. Riportiamo l’articolo di Marco Frojo pubblicato sul giornale La repubblica.

Ferrero in testa per il rapport qualità-prezzo

MILANO – La Ferrero non ha concorrenti quando si parla di rapporto qualità-prezzo. E non solo nell’industria dolciaria, il settore in cui opera, ma anche in qualsiasi altro. L’indagine svolta dall’Istituto tedesco qualità e finanza, incentrata proprio sulle aziende e sui brand che a giudizio dei consumatori offrono il miglior rapporto fra prezzo e qualità, ha visto il gruppo di Alba occupare tutti e tre i gradini del podio con i suoi marchi Nutella (primo), Kinder (secondo) e Ferrero Rocher (terzo).

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L’azienda guidata da Giovanni Ferrero si è lasciata alle spalle colossi del calibro di Amazon, arrivata quarta, e Netflix, quinta. Lo studio, giunto alla seconda edizione, è stato realizzato grazie a un sondaggio online (metodo Cawi) rappresentativo della popolazione italiana per area, genere ed età, condotto nel mese di febbraio.

Ai consumatori coinvolti nell’indagine è stato chiesto di esprimere il proprio giudizio su una serie di prodotti e di brand. In totale sono stati raccolti 700.000 giudizi su circa 1300 aziende/brand in 100 settori dell’economia italiana. In media sono stati raccolti 540 voti per ogni azienda.

La domanda specifica che è stata fatta è la seguente: “Quanto sei soddisfatto del rapporto qualità-prezzo delle seguenti aziende o brand?“. Le possibili risposte erano “entusiasta” (pari al voto 1), “molto soddisfatto“ (voto 2), “soddisfatto“ (3), “non molto soddisfatto“ (4), “non soddisfatto“ (5) e “non sono in grado di valutare il rapporto qualità-prezzo, cioè non conosco l’azienda o il brand”. In quest’ultimo caso la risposta non è stata presa in considerazione ai fini dell’indagine.

Il Customer convenience index

Il punteggio finale di un’azienda è il cosiddetto Customer convenience index (Cci), cioè il valore medio non ponderato dei voti espressi sulla scala che va dall’1 al 5. Più basso è il valore Cci, migliore è la valutazione della convenienza dell’azienda.

Viceversa, un valore alto significa che i clienti non sono molto soddisfatti del rapporto qualità-prezzo. La Nutella, per esempio, si è aggiudicata la prima posizione con un voto pari a 2,16.

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Il rapporto delle aziende nella tecnologia e nei media (Foto presa da La Repubblica- Grafico a cura di Silvano Di Meo)

“I consumatori da sempre prestano molta attenzione al rapporto qualità-prezzo – spiega Christian Bieker, direttore dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza – Secondo studi internazionali, per due clienti su tre il prezzo è di fondamentale importanza nella decisione d’acquisto e nel caso dei negozi online la quota arriva addirittura il 70 percento.”

“Nonostante la convenienza sia percepita in modo soggettivo, intervistando un numero così ampio di persone è possibile cogliere in modo oggettivo come i consumatori italiani giudichino il rapporto qualità-prezzo delle più importanti aziende e dei loro brand.”

“L’indagine che abbiamo condotto, giunta ormai alla seconda edizione, è la più ampia che sia mai stata condotta in questo campo”.

Il rapporto delle aziende nel settore della casa (Foto presa da La Repubblica- Grafico a cura di Silvano Di Meo)

Il settore tecnologia e media

Il consumatore può così trovare numerosissime indicazioni utili per i propri acquisti. La coreana Samsung, per esempio, entra nella Top 30 ben quattro volte: è al nono posto con le televisioni, al 19mo con i grandi elettrodomestici, al 27mo con i climatizzatori e al 29mo con gli smartphone.

Anche Amazon riesce a bissare il proprio successo: oltre che il quarto posto, occupa anche l’ottavo con il servizio Prime video. Sono molti i nomi stranieri presenti in classifica – le statunitensi Bose Pampers occupano rispettivamente il sesto e il settimo posto – ma anche le aziende italiane eccellono nel rapporto qualità-prezzo. La sarda Ichnusa, per esempio, occupa la decima posizione e l’emiliana Mutti il dodicesimo.

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Il rapporto delle aziende nel settore della salute e della bellezza (Foto presa da La Repubblica- Grafico a cura di Silvano Di Meo)

Scorrendo la classifica dell’Istituto tedesco qualità e finanza si possono poi fare interessanti considerazioni a livello settoriale. Nella Top 30 le aziende attive nel campo alimentare sono di gran lunga le più rappresentate. Ci sono poi i prodotti per la casa e il comparto “tecnologia&media”.

Anche altre aziende del settore caffeicolo e dolciario sono presenti nella classifica:

  • Algida è al 13° posto.
  • Duplo appare subito dopo al 14° posto.
  • Magnum è alla 15°  posizione della classifica.
  • Il numero 16 è occupato da Twinings.
  • La posizione 21 è di Lavazza.
  • Al numero 24 è possibile trovare Nespresso.

Tutti campi, dunque, dove una serrata concorrenza ha portato a un abbattimento dei costi di vendita, senza però andare a penalizzare la qualità. Non altrettanto si può dire della finanza, che non riesce a portare nessun nome fra le migliori trenta aziende. Il settore “shopping” è rappresentato da Amazon, “salute e bellezza” da Pampers e “auto e moto” da Ducati Michelin, che occupano rispettivamente la 17ma e 22ma posizione.

“Sono molte le eccellenze rilevate dal nostro studio, ma come in ogni campo i margini di miglioramento sono ancora molti e noi continueremo a monitorarli con le prossime edizioni della nostra indagine”, conclude Bieker.

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Il rapporto delle aziende nel settore del tempo libero (Foto presa da La Repubblica- Grafico a cura di Silvano Di Meo)
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