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martedì 10 Dicembre 2024
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Export brasiliano da record: a ottobre esportati 4,9 milioni di sacchi, in crescita dell’11,6%

Da record anche l’export verso l’Italia, che lievita di oltre un terzo (+34%), attestandosi in 10 mesi a 3.329.743 sacchi. Tra i porti, Genova è quinta alle spalle di Anversa, Amburgo, Brema, e New Orleans con un volume di 1.832.982 sacchi

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MILANO – I colli di bottiglia logistici non impediscono all’export brasiliano di stabilire nuovi record assoluti. Secondo i dati pubblicati ieri sera (11 novembre), le esportazioni di caffè in tutte le forme del Brasile sono state pari, a ottobre, a 4,926 milioni di sacchi: l’11,6% in più rispetto a un anno fa, ma soprattutto il 3,27% in più rispetto al precedente massimo storico mensile di 4,77 milioni conseguito nel novembre del 2020.

In virtù di un prezzo fob per sacco superiore del 45,8% rispetto a quello dell’ottobre dell’anno scorso, il fatturato dell’export vola, a sua volta, al livello stellare di 1,393 miliardi di dollari, in crescita del 62,6%. L’export di caffè verde raggiunge quota 4.567.131 sacchi (+10,5%).

I volumi di arabica ammontano a 3.695.960 sacchi (+7,2%). Rallenta la progressione degli imbarchi di robusta, che cresce comunque del 26,9% attestandosi a 871.171 sacchi.

Positivo anche l’andamento del caffè trasformato, le cui vendite all’estero sono pari a 359.301 sacchi (+27,1%), in massima parte di solubile.

L’export dei primi 10 mesi dell’anno solare 2024 raggiunge il dato, anch’esso senza precedenti, di 41.455.751 sacchi (+35,1%). Gli imbarchi di caffè verde salgono a 38.095.167 sacchi (+38,1%), di cui 30.200.831 (+24,3%) di arabica e 7.894.336 (+140%) di robusta. Le esportazioni di caffè trasformato sono pari a 3.360.584 sacchi (+8,6%).

In crescita gli imbarchi alla volta di tutte le principali destinazioni, con la sola eccezione del Giappone.

Le esportazioni in direzione di Germania e Usa registrano rispettivamente un +77% e +31%. Quelle verso il Belgio addirittura un +116,25%. Da record anche l’export verso l’Italia, che lievita di oltre un terzo (+34%), attestandosi in 10 mesi a 3.329.743 sacchi.

export brasilianoDa notare inoltre i fortissimi incrementi nelle esportazioni verso Spagna, Olanda e Federazione Russa.

Ma è interessante soffermarsi anche sulla tabella relativa alle esportazioni verso gli altri paesi produttori, che riserva notevoli sorprese.

A fronte un forte calo dell’export verso la Colombia (-62,4%), che riflette anche la ripresa produttiva registrata in questo paese, si osserva infatti un boom degli imbarchi alla volta del Messico (+155,3%) e, soprattutto, del Vietnam (+432,8%), verso il quale il Brasile ha esportato, in 10 mesi, oltre 600 mila sacchi.

Volano letteralmente anche le esportazioni verso l’India (1355,8%), che superano i 225.000 sacchi.

Nella graduatoria dei porti di destino, Anversa supera di poco Amburgo. Seguono, distanziate, Brema, New Orleans e Genova (1.832.982 sacchi).

export brasiliano

Il trend positivo si conferma anche nei primi 4 mesi dell’annata di raccolto corrente (luglio-ottobre).

L’export brasiliano di caffè in tutte le forme è stato infatti di 17.074.555 sacchi (+17,9%). Quello di caffè verde di 15.649.128 sacchi (+18%), di cui 12.031.418 milioni di arabica (+12,1%) e 3.617.710 di robusta (+42,9%). Le esportazioni di caffè trasformato sono in crescita del 17% a 1.425.427 sacchi.

“Questo risultato di ottobre è stato, senza dubbio, molto positivo per il settore brasiliano dell’export di caffè e dimostra l’impegno delle aziende e dei loro team logistici nel consolidare gli imbarchi, anche attraverso soluzioni quali l’utilizzo di cinque navi break bulk, per onorare gli impegni assunti con i clienti internazionali.

Intanto è importante sottolineare che vi sono ancora volumi ingenti di caffè bloccati nei porti e che i nostri esportatori affrontano continue sfide logistiche nella realizzazione delle spedizioni marittime a causa del perdurare di elevati indici di ritardo nelle navi e nelle operazioni di carico e scarico” ha dichiarato il presidente di Cecafé Márcio Ferreira.

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