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La capsula piace ecologica

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MILANO – Cialde e capsule conquistano il Canada. Secondo una recente indagine Mintel, quasi il 50% dei consumatori canadesi possiede una macchina per il caffè porzionato e un buon 20% ulteriore ha in programma di acquistarne una. Meno di un terzo dei consumatori si dichiara non interessato.

I motivi?

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In primo luogo il prezzo della macchina (48%) e dei serving (41%).

Terza motivazione più citata (erano possibili più risposte): le difficoltà di smaltimento delle capsule e i relativi costi ambientali.

Un argomento che ha fatto decisamente presa sull’opinione pubblica canadese complice anche la campagna Kill The K-Cup, con l’omonimo corto satirico-fantascientifico, nel quale astronavi aliene bombardano la città di Halifax con capsule K-Cup.

Per rispondere alla domanda crescente di prodotti rispettosi dell’ambiente, varie aziende del Canada stanno testando o hanno già iniziato a commercializzare serving compostabili o biodegradabili collaborando con importanti istituzioni di ricerca, pubbliche e private.

L’indagine sottolinea l’importanza di una corretta educazione dei consumatori, attraverso campagne informative e di sensibilizzazione, nonché mediante l’utilizzo di indicazioni puntuali e specifici codici cromatici nel packaging dei prodotti e negli espositori dei negozi, per fugare ambiguità e confusione.

Qual è il profilo tipico del consumatore canadese che utilizza una macchina da caffè domestica a cialde o capsule?

Secondo l’indagine, il target primario è rappresentato dalla fascia di consumatori sotto i 44 anni di età. Molto buona la diffusione anche tra i giovani e i giovanissimi (18-34 anni), in particolare nella popolazione femminile.

Praticità e funzionalità fanno la differenza nelle scelte di consumo delle famiglie, con una maggiore percentuale di macchine nei nuclei familiari con figli.

Il mercato canadese del caffè porzionato ha ancora dei bei giorni davanti a sé, conclude l’indagine.

Ma per poter sfruttare appieno il suo potenziale di crescita, le aziende dovranno saper recepire e risolvere le problematiche igienico-sanitarie e ambientali che si pongono rispetto ai materiali utilizzati per la fabbricazione dei serving e al loro smaltimento.

Farlo sarà fondamentale per venire incontro alla crescente sensibilità ecologica dei consumatori di oggi e di domani.

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