mercoledì 10 Aprile 2024
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Vending: “Il 10% delle vendite perse per via dello smart working”

Massimo Trapletti, presidente Confida: "Ci stiamo avvicinando a quel -10% che stimiamo sia una quota di perdita non recuperabile se si prende in considerazione il solo mercato di riferimento pre Covid – spiega – perchè ormai lo smart working è diventato strutturale e quindi negli uffici ci sono meno presenze. Ovviamente non ci accontentiamo, il percorso per aumentare e differenziare l’offerta è ben avviato, ma ci vuole tempo perché si possa consolidare. È necessario puntare su innovazione, transizione digitale e sostenibilità"

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Il settore dei distributori automatici sta migliorando gradualmente. I mesi di marzo e maggio hanno registrato vendite simili a quelle del 2019. Nel 2020 il crollo ammontava a oltre il – 30%, recuperato parzialmente nel 2021 con un promettente + 12%. La risalita completa è ancora lontana. Secondo Massimo Trapletti, presidente Confida, un – 10% della quota totale non sarà più recuperabile a causa dell’avvento dello smart working. Leggiamo quindi la prima parte dell’articolo di Emiliano Sgambato per Il Sole 24 Ore.

Il settore dei distributori automatici secondo Massimo Trapletti

MILANO – Il giro d’affari legato ai distributori automatici di caffè, bevande e alimenti continua il percorso di riavvicinamento ai livelli pre Covid, con i mesi di marzo e maggio che hanno registrato vendite simili a quelle del 2019.

Nel 2020 il crollo era stato di oltre 30%, recuperato solo in parte con il + 12% dell’anno scorso (per un fatturato pari a 1,4 miliardi). Ma la risalita nel 2022 non sarà comunque ancora totale, con uno scostamento negativo sul 2019 compreso in una forchetta tra il 12 e il 15%.

Ovviamente se non torneranno a inasprirsi le misure di contenimento della pandemia, dato che il settore è legato a doppio filo alle presenze sui posti di lavoro e altri luoghi pubblici come ad esempio le stazioni.

La stima arriva da Massimo Trapletti, presidente Confida, l’Associazione italiana distribuzione automatica: “Ci stiamo avvicinando a quel -10% che stimiamo sia una quota di perdita non recuperabile se si prende in considerazione il solo mercato di riferimento pre Covid – spiega – perchè ormai lo smart working è diventato strutturale e quindi negli uffici ci sono meno presenze. Ovviamente non ci accontentiamo, il percorso per aumentare e differenziare l’offerta è ben avviato, ma ci vuole tempo perché si possa consolidare. È necessario puntare su innovazione, transizione digitale e sostenibilità”.

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