domenica 20 Luglio 2025

Ma il decaffeinato fa insorgere il cancro? La risposta è no, per i ricercatori

Durante il processo produttivo il metilene o l'acetato di etile (usato come alternativa al primo) si legano alla molecola di caffeina dei chicchi di caffè per eliminarla attraverso l'acqua. Essendo volatili questi solventi evaporano durante la fase di tostatura dei chicchi e quando viene preparato il caffè decaffeinato non ce n'è più traccia

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MILANO – Decaffeinato, molto amato quanto temuto, è di nuovo al centro di una polemica social per la quale sarebbe da evitare in quanto cancerogeno: in difesa di questa bevanda, sono entrati in merito diversi esperti che hanno spiegato scientificamente i motivi per cui non c’è niente da temere. Riportiamo la notizia da LaGazzetta.it, firmata da Riccardo Cristilli.

Decaffeinato: stop alle leggende metropolitane

Il decaffeinato fa venire il cancro? Naturalmente non è così, come rassicurano gli esperti, non esiste un legame diretto tra l’insorgenza della malattia e il decaffeinato. Tutto nasce dalla richiesta di un Fondo per la difesa dell’ambiente presentata alla FDA (Food and Drug Administration) degli Stati Uniti, l’agenzia che si occupa di alimentazione, droga e medicine, per togliere dai processi alimentari quattro sostanze chimiche.

Tra queste c’è il metilene cloruro che è usato per rendere il caffè decaffeinato. Questa sostanza è effettivamente cancerogena se usata in grandi quantità ma non è questo il caso del processo per realizzare un decaffeinato.

Il parere degli esperti

Rassicurano che il decaffeinato non ha alcun effetto cancerogeno. Infatti durante il processo produttivo il metilene o l’acetato di etile (usato come alternativa al primo) si legano alla molecola di caffeina dei chicchi di caffè per eliminarla attraverso l’acqua. Essendo volatili questi solventi evaporano durante la fase di tostatura dei chicchi e quando viene preparato il caffè decaffeinato non ce n’è più traccia.

La dottoressa Tonya Kuhl, ingegnera chimica dell’UC Davis Coffee Center, spiega come oltre i 200 gradi centigradi ogni residuo di metilene cloruro evapora e non ne resta più traccia. Le regole della FDA già prevedono che questa sostanza può essere presente nel caffè solo per lo 0.001%.

Qui l’articolo completo.

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