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Cristina Scocchia, amministratrice delegata di illycaffè, ha commentato a caldo i riflessi delle ultime decisioni di Donald Trump che ha fatto marcia indietro abolendo i dazi su beni alimentari a cominciare dal caffè.
Scocchia ha detto: “Accogliamo con favore questa notizia, che rappresenta un’iniezione positiva e un’opportunità di rafforzamento in un mercato di primo piano a livello globale. È un segnale di distensione che incoraggia gli investimenti e crea nuove opportunità di crescita, migliorando la marginalità e accelerando le opportunità di sviluppo negli Stati Uniti”.
“Per quanto ci riguarda confermiamo la nostra volontà di valutare una produzione dedicata in loco, perché il mercato americano è per noi strategico e merita strutture e operations specifiche”, commenta Cristina Scocchia ad di illycaffè.
Prima del clamoroso annuncio di Washington il pensiero di Cristina Scocchia era stato raccolto in un articolo di Laura Carcano per il portale LaPresse.
Cristina Scocchia sui prezzi del caffè bersaglio della speculazione
MILANO – “La quotazione del caffè da due anni a questa parte ha assunto un valore che non ha nulla a che fare con l’economia reale. Non è più decisa da madre natura, ma è determinata soprattutto dalle speculazioni”. Lo dice Cristina Scocchia, amministratrice delegata di illycaffè, a LaPresse, commentando i possibili riflessi delle ultime dichiarazioni di Trump sull’intenzione di ridurre alcune tariffe sul caffè.
L’ipotesi di una riduzione dei dazi
Anche il segretario Usa al Tesoro Scott Bessent aveva ipotizzato esenzioni dei dazi per questa materia prima. Dichiarazioni che hanno spinto i trader a chiudere le posizioni lunghe, più speculative, con i contratti dei future sul caffè finite ai minimi registrati nelle ultime settimane. Lo scenario è dunque instabile e complesso, tra fattori climatici e tensioni commerciali.
“Ci sono dei problemi di minori precipitazioni di piogge in Brasile – spiega Scocchia – e questo fa pensare a una possibile riduzione del 5-10% del raccolto brasiliano a causa del clima più caldo e più secco delle aspettative. Detto questo, stiamo però parlando di una riduzione molto bassa, così come quando parliamo del recente passaggio di un tifone in Vietnam che ha ulteriormente innervosito i mercati”.
Scocchia: “Ma il problema principale sono e rimangono le speculazioni. E ne è ulteriore riprova proprio la riduzione dei futures dopo le dichiarazioni di Trump. Nel giro di poche ore abbiamo visto che c’è stato un calo della materia, prima di 20 centesimi di dollaro per libbra, quindi siamo arrivati a 399 cents, poco sotto la soglia psicologica dei 400. Ma eravamo arrivati a 420 sino a due giorni prima”.
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