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Cristina Mejías vince la 16° edizione del Premio illy SustainArt per 15.000 euro

“Siamo orgogliosi di essere partner di ARCOmadrid, una delle principali esposizioni internazionali d’arte contemporanea, con cui collaboriamo con grande successo dal 2005 per esplorare le nuove frontiere della creatività”, afferma Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè.

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MADRID – L’artista Cristina Mejías (Jerez de la Frontera, 1986) ha vinto il 16° Premio illy SustainArt ad ARCOmadrid per le sue opere esposte nelle gallerie Alarcón Criado e Rodríguez.  Il lavoro di Mejías rompe con le narrazioni egemoniche ed etero normative e introduce verità soggettive e meno apprezzate per mettere in discussione gerarchie, ordini e poteri esistenti.

illy art
L’opera vincitrice (immagine concessa)

La giuria, composta da Patrizia Sandretto de Rebaudengo (curatrice e fondatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo), Tania Pardo (vicedirettrice del Muse-um CA2M, Centro de Arte Dos de Mayo, Ianko López (giornalista specializzato in arte visiva) e Carlo Bach (direttore artistico di illycaffè), ha scelto questa “promettente, complessa e interessante giovane artista di Jerez de la Frontera (Spagna)” che ha ricevuto il premio illy del valore di 15.000 euro per produrre un’opera da esporre nel corso della prossima edizione di ARCOmadrid. Questo premio valuta il lavoro di artisti giovani ed emergenti sotto ai 40 anni. Il suo lavoro si trova esposto nelle gallerie Alarcon Criado e Rodriguez.

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illy SustainArt

illy SustainArt nasce nel 2007 dalla volontà di accrescere l’impegno di illycaffè nell’arte contemporanea, supportando i artisti emergenti. Il premio ha lo scopo di dare impulso alla carriera dei giovani creativi a livello internazionale, dando loro una concreta opportunità di visibilità, sperimentazione e crescita.

Gli altri finalisti del Premio illy SustainArt sono:

  • Sofía Salazar Rosales (Ecuador, 1999), galería ChertLüdde
  • Dalia Gonçalves (Portugal, 1982), galería Rodríguez
  • Sahatsa Jauregi (Brasil, 1984), ATM
  • Miguel Marina (España, 1989), The Goma
  • Austin Martin White (Estados Unidos, 1984), Captain Petzl
  • Blanca Bondi (Sudáfrica, 1986), Mor Charpentier
  • Eva Fábregas (España, 1988), Bombon
  • Adelita Husni Bey (Italia, 1985), Laveronica Arte Contemporánea

I vincitori delle passate edizioni del Premio illy SustainArt sono stati:

  • 2008: Matheus Rocha Pitta (Brasil)
  • 2009: Avinash Veeraraghavan (India)
  • 2010: Camilo Ontiveros (México)
  • 2011: André Komatsu (Brasil)
  • 2012: Voluspa Jarpa (Chile)
  • 2013: Julia Rometti & Victor Costales (México)
  • 2014: Diego Bruno (Argentina)
  • 2015: Sergio Zevallos (Perú)
  • 2016: Felipe Cohen (Brasil)
  • 2017: Iván Argote (Colombia)
  • 2018: Marcelo Cidade (Brasil)
  • 2019: Sheroanawe Hakihiiwe (Venezuela)
  • 2020: Hellen Ascoli (Guatemala)
  • 2021: Daniela Ortiz (Perú)
  • 2022: Ana Navas (Ecuador)

La partnership con ARCOmadrid

Da 18 anni illycaffè è partner ufficiale di ARCOmadrid, l’esposizione d’arte contemporanea che si terrà nella capitale spagnola dal 22 al 26 febbraio 2023. Quest’anno l’azienda ha presentato la nuova illy Art Collection firmata da Pascale Marthine Tayou, artista riconosciuto a livello internazionale, e conferirà il premio illy SustainArt, giunto alla sua 16a edizione.

“Siamo orgogliosi di essere partner di ARCOmadrid, una delle principali esposizioni internazionali d’arte contemporanea, con cui collaboriamo con grande successo dal 2005 per esplorare le nuove frontiere della creatività”, afferma Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè.

Collezione illy Art firmata da Pascale Marthine Tayou

Ad ARCOmadrid, illycaffè ha presentato la nuova illy Art Collection e il barattolo abbinato firmati da Pascale Marthine Tayou. Per questa illy Art Collection, l’artista ha scelto una tavolozza di colori che ricordano i paesaggi africani: la maschera stilizzata appoggiata a un albero sui cui rami crescono uova che simboleggiano la nascita e la creazione, riflettendo nel contempo sui grandi temi della nostra epoca: conflitti, sostenibilità ambientale, globalizzazione e immigrazione.

illycaffè
Pascale Marthine Tayou (immagine concessa)

Nella illy lounge, stand 7B36 del padiglione 7 di Ifema madrid, gli amanti dell’arte e gli espositori potranno scoprire la nuova illy Art Collection firmata da Pascale Marthine Tayou e immergersi in un ambiente in cui bellezza e bontà si fondono in un sofisticato design che si
richiama allo stile caratteristico dell’opera dell’artista e all’aroma dell’esclusivo blend illy.

La illy loungeè stata arricchita da due opere d’arte realizzate da Pascale Marthine Tayou: un dipinto della serie Chalk’s Frescoes e una scultura in vetro della serie Poupées Pascale.

Chalk’s Frescoes

Dal 2008, Pascale Marthine Tayou utilizza lavagne e gessetti nelle sue opere, oggetti che per l’artista hanno un valore simbolico legato alla formazione, quell’educazione che dovrebbe indirizzarci e guidarci nel nostro destino. A volte le nozioni apprese possono paralizzarci e impedirci di scegliere altre strade. Anziché usare i gessetti per scrivere “Sapere”, come a scuola, Pascale Marthine Tayou usa il materiale per assemblare una potenziale “conoscenza”. Il gessetto è dunque elemento costruttivo dell’opera, nella consapevolezza che non rappresenta solamente un messaggio scritto, ma una molteplicità di incontri e possibilità.

Poupées Pascale

Le Poupées Pascale (le bambole di Pascale) sono sculture in vetro ricoperte da tanti materiali diversi: polvere di caffè e cioccolato, fili di tessuto, fibre vegetali, animali di pezza, pendenti in osso, pietre, piume, cannucce colorate, perle, uova e gesso.

La natura e la provenienza di tali materiali è molto varia: artigianato e produzione industriale, contesti rurali e urbani, tradizione e progresso. Assemblati, sovrapposti, mescolati senza un criterio apparente al di là di una casuale e abbondante eterogeneità, la loro funzione quale elemento di caratterizzazione sembra essere in bilico tra il puramente decorativo (e quindi accessorio) e il fondamentale (imprescindibile).

Pascale Marthine Tayou ha intrapreso questa serie di opere nel 2005 e da allora ha continuato a realizzarle. L’ispirazione è nata durante un viaggio a Venezia, quando l’artista ha visto un vaso di vetro di Murano che inizialmente ha scambiato per una scultura tribale africana.

Les Poupées sono un perfetto esempio del processo di creolizzazione identificato e teorizzato da Édouard Glissant, processo che ha permeato gran parte della società contemporanea in un “mescolamento di arti e linguaggi che produce l’inaspettato […], uno spazio in cui la dispersione permette il riavvicinamento, in cui gli shock culturali, le disarmonie, il disordine e le interferenze diventano forze creative”.

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