mercoledì 10 Aprile 2024
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Costadoro: a Genova il progetto di inclusione per chi soffre di disturbi della comunicazione

Federica Trombetta: "L'idea è nata per dare la possibilità alle persone con una disabilità comunicativa, di poter entrare in un locale e poter ordinare il prodotto che preferiscono con grande facilità. Non è un gesto banale per chi ha difficoltà di questo tipo o soffre di autismo, perché ci sono una serie di fattori che influiscono sulla sua capacità di scelta"

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GENOVA – Il Costadoro Social Coffee aveva fatto notizia tra queste pagine, con un format innovativo e incentrato sulla cultura del caffè a 360 gradi. Ma come abbiamo imparato in questi anni recenti, una tazzina che vuole davvero rapportarsi al futuro deve anche porsi al di fuori della semplice commodity, su una dimensione impegnata dal punto di vista ambientale e sociale. Costadoro ha recepito bene questa lezione dei tempi moderni, muovendosi su più livelli: vogliamo raccontare uno degli ultimi esempi di azione sul tessuto sociale locale, che l’azienda ha portato avanti nel punto aperto a Genova di recente. Un’iniziativa rivolta alle persone affette disturbi della comunicazione, di cui ci hanno parlato Federica Trombetta – Marketing Manager Costadoro – insieme ad Antonio Cesarano, responsabile del progetto franchising e dei punti di vendita diretta.

Costadoro Social Coffee, più di un luogo dove bere caffè

Federica Trombetta rompe il ghiaccio: “Il Costadoro Social Coffee Factory è il 1° Flagship store di Costadoro, nel cuore di Torino, in Via Teofilo Rossi di Montelera, 2 – Angolo Via Lagrange e desidera essere il punto zero per il progetto del Franchising di Costadoro. Dopo 130 anni di storia legata alla vendita del caffè sul canale horeca, abbiamo intrapreso la via dei punti vendita diretti, che è iniziata con l’inaugurazione, ormai dieci anni fa, del Coffee Lab Diamante davanti alla Rinascente di Torino. Successivamente trasformato nello spazio multi-esperenziale Costadoro Social Coffee Factory. Ora abbiamo deciso di aprire a Genova e Monaco, aree di grande interesse economico per il nostro business.

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Dentro il Costadoro Social Coffee Factory di Genova

Questi locali hanno e avranno un format tutto incentrato sul caffè in stile nord europeo in cui la somministrazione va oltre l’espresso verso le estrazioni alternative e gli specialty, includendo il racconto e l’esperienza in questo luogo dove assaggiare, imparare, comprendere e poi acquistare un prodotto con maggiore consapevolezza.

Dato il successo del Costadoro Social Coffee Factory di Torino abbiamo deciso di aprirne uno in un luogo dove eravamo già presenti, a Genova per rafforzare la nostra presenza sul territorio ligure e fare formazione sia ai consumatori e soprattutto ai clienti Costadoro, già esistenti, per aiutarli a creare un’esperienza intorno al mondo del caffè e di conseguenza aumentare lo scontrino medio ma soprattutto la cultura del caffè consapevole.

La filosofia Costadoro

Costadoro come mission ha deciso di dare una svolta sostenibile e sociale, come dichiarato nel CSR. All’interno di questo documento, è emersa anche la volontà di dare rilevanza all’inclusione sociale.

Per questo all’interno del punto di Genova, è stato messo a disposizione dei clienti del locale un tablet con menu consultabile tramite un software sviluppato dalla start-up genovese Alos. Una start-up innovativa a vocazione sociale che sviluppa sistemi interattivi per la comunicazione aumentativa alternativa (CAA) a tecnologia avanzata. Alos speaker è un software touch screen ideato per facilitare e migliorare la comunicazione in tutte quelle persone che presentano difficoltà ad utilizzare i sistemi comunicativi comuni, questi individui per comunicare hanno bisogno di immagini, le così definite storie sociali.

Il tablet per assistere gli avventori con difficoltà comunicative

L’idea è nata per dare la possibilità alle persone con una disabilità comunicativa, di poter entrare in un locale e poter ordinare il prodotto che preferiscono con grande facilità. Non è un gesto banale per chi ha difficoltà di questo tipo o soffre di autismo, perché ci sono una serie di fattori che influiscono sulla sua capacità di scelta.

Per questo motivo, abbiamo avviato una collaborazione con la startup genovese Alos per cercare un’applicazione che permettesse di ordinare attraverso una serie di percorsi per immagini. Insieme alla psicologa Federica Floris, amministratore e Co-Founder, abbiamo creato un menù cartaceo con la stessa formula: tra i soggetti autistici ci sono quelli che sono più abili con supporti come tablet e altri no e quindi abbiamo mantenuto le due soluzioni all’interno del Costadoro Social Coffee di Genova e presto anche a Torino.
Abbiamo poi comunicato alle associazioni e agli operatori sul territorio, che esisteva questa iniziativa.

L’idea è di diffondere il progetto oltre i punti vendita diretta: di Torino, Genova e a breve Montecarlo anche agli affiliati del progetto franchising. Apriremo i primi punti vendita in affiliazione a fine agosto a Torino e uno a metà ottobre a Vercelli. L’obiettivo è quello di sensibilizzare non solo gli affiliati, ma anche gli operatori dietro il bancone, fino a toccare il consumatore finale.”

L’attenzione sul tema dell’inclusione sociale verso i soggetti più fragili non è una novità per Costadoro

Antonio Cesarano: “I primi progetti di inclusione sociale per Costadoro non sono una novità, erano già stati avviati tre anni fa, quando il punto vendita di via Teofilo Rossi era ancora il Diamante.

Avevamo dato la possibilità a ragazzi e bambini con disabilità motorie di poter realizzare il design delle nostre latte da 2kg, tramite l’utilizzo delle tempere addirittura di dipingere con le ruote delle loro carrozzelle al posto dei pennelli.

Con questo ultimo progetto abbiamo scelto di aiutare questi particolari soggetti perché io stesso conosco bene questo problema, avendo un figlio autistico. E noi di Costadoro vogliamo impegnarci per dare il nostro contributo ed aiutare queste categorie, infatti durante il corso del 2022 ci saranno tante novità ed iniziative in merito a queste tematiche.

Sia a Genova che a Torino abbiamo lavorato anche su un menù per non vedenti, in passato nel nostro gruppo di lavoro ci siamo confrontati con questo tipo di disabilità, collaboriamo con Ivano Zardi presidente della Polisportiva UICI da molto tempo, abbiamo anche da poco donato due tandem per dare a tutti la possibilità di vivere l’esperienza su due ruote senza barriere.

Ovviamente, quando si affrontano queste iniziative c’è bisogno di una visione progettuale a lungo termine per fare la differenza. ”

Riprende Federica Trombetta:

“Abbiamo deciso di presentare durante il prossimo Turin Coffee del 11-12 settembre, nella giornata della domenica di dedicare del tempo sul palco per il talk con la dottoressa Federica Floris, psicologa che ci ha aiutato nello sviluppo di questo progetto e Ivano Zardi, presidente Polisportiva UICI Torino e Giulio Trombetta, ad Costadoro questo nostro nuovo tipo di approccio sull’inclusione sociale all’interno del bar e della somministrazione.

Ognuno porterà la sua esperienza in questa occasione: inviteremo 5000 clienti, per scoprire cosa possono fare per queste categorie svantaggiare. Verrà presentato il software con Federica Floris, distribuiremo i menù cartacei IN CAA per appenderli nei bar di ciascuno. L’obiettivo iniziare a piantare un semino nei nostri clienti per fare qualcosa per il prossimo.”

Dall’ambiente alla società, Costadoro rinnova il suo impegno

Ancora Federica Trombetta: “Sul lato degli acquisti ci stiamo muovendo da anni sempre più verso prodotti green, come per esempio gli imballi delle nostre referenze caffè da KG e da 200g, l’obiettivo è fare lo switch con il 100% delle referenze compostabili. Per quanto riguarda l’impegno sociale di cui desideriamo essere i portavoce, il desiderio è stimolare l’adesione dei nostri affiliati e dei nostri clienti attraverso corsi, blog, dirette sui social, a partire dal Turin Coffee Festival.”

Antonio Cesarano: “Abbiamo in programma a Genova, con l’aiuto della psicologa, di formare tutto il nostro personale per interfacciarsi con soggetti autistici. Esistono tantissime sfaccettature di autismo, per cui è difficile uniformare una tipologia di approccio, ma sicuramente le attenzioni dell’azienda ci sono per trovarne uno che possa esser un sostegno più ampio possibile per queste persone.

Ad esempio, a Genova abbiamo una stanza dove si può togliere la musica, i rumori.
Ma siamo andati oltre il menù per le persone autistiche. Ci siamo dotati anche di Qr Code: un’idea nata dal confronto con Ivano Zardi, che ci ha dato una lista di best practices per i non vedenti della nuova generazione che usano lo smartphone per dettare il menù con una grafia ben leggibile – conclude Antonio Cesarano – questa iniziativa è partita a fine maggio: sta già andando molto bene considerando comunque che questo è un periodo in cui le attività sono rallentate.”.

Questo è solo l’inizio e sicuramente l’attenzione di Costadoro continuerà a fare la differenza per tutti gli avventori in cerca di un buon caffè (e non solo).

 

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