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Così un’imprenditrice della quarta generazione Illy rivoluziona la pausa pranzo

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MILANO – C’è anche del dna Illy in una startup che vuole rivoluzionare la pausa pranzo: quello di Micaela Illy, figlia del Presidente di illycaffè Andrea Illy e consulente alla Boston Consulting a Milano. Micaela, quarta generazione della dinasty triestina del caffè d’eccellenza, è co-fondatrice assieme all’amica Olivia Burgio di EatsReady, una piattaforma per ordinare pranzi, colazioni e cene tramite smartphone, tablet o pc.

Un business, che sta contribuendo a innovare il mondo del food, come spiega Daniel Settembre in un articolo apparso su Forbes.

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Un settore, quello dei buoni pasto, che vale circa 3 miliardi di euro nel nostro Paese, con quasi 2,5 milioni di lavoratori che usufruiscono dei ticket e circa 150mila esercizi convenzionati che li accettano. Riportiamo di seguito i passaggi salienti dell’articolo.

Il servizio, fondato nel 2017, permette agli utenti di scoprire i migliori ristoranti della città, consultare i loro menu, pre-ordinare e pagare, ricevere offerte premium. E ritirare usando le esclusive corsie preferenziali in-store.

Far risparmiare tempo ai lavoratori e aiuta i ristoratori

“Il nostro obiettivo”, spiega Micaela, “è quello di far risparmiare tempo ai lavoratori durante la pausa pranzo e allo stesso tempo aiutare i ristoratori che si affidano al nostro servizio a semplificare la gestione dell’attività”. Le fa eco Olivia: “Il nostro canale principale restano le aziende. Proprio per questo negli ultimi mesi abbiamo dato un indirizzo più b2b alla startup”.

La scelta di lanciarsi nel mercato corporate – e adottare quindi una strategia b2b2c, business to business to consumer, arriva dopo il fallimento a settembre di Qui! Group.

Un segnale che ha aperto le porte a un ripensamento del modello di servizio dell’intero mercato del ticket restaurant. EatsReady ha fatto il primo passo, a luglio del 2018, interpellando l’Agenzia delle Entrate, che si è pronunciata a favore della possibilità di utilizzare l’app come strumento per fornire servizi di mensa aziendale.

Godendo dello stesso trattamento fiscale dei buoni pasto – essenziale per garantire la deduzione dei costi ai datori di lavoro e l’assenza di tassazione per i lavoratori – EatsReady ha potuto così offrire alle aziende il suo sistema di pagamento digitale per i pasti. Con le stesse modalità applicate fin qui agli utenti privati.

Già raccolti 1,2 milioni di euro

Ad oggi la startup ha raccolto circa 1,2 milioni di euro di finanziamenti, ma un altro round è alle porte. Con i capitali raccolti, spiegano Micaela e Olivia, verrà migliorata la piattaforma per utenti e ristoratori, e perfezionato il programma di loyalty (fedeltà) per gli utenti. Inoltre, verrà portato avanti il progetto di espansione territoriale, che prevede il consolidamento della presenza nelle città italiane. Con l’ambizione, chissà, di oltrepassare un giorno i confini nazionali.

“Lavoriamo anche con co-working come Copernico”, spiegano le due giovani. “Abbiamo accordi con 350 ristoranti tra Roma e Milano e a breve apriremo anche a Torino. Stiamo sondando un possibile ingresso sul mercato spagnolo, ma non prima del 2020”.

Ma il futuro è nell’azienda di famiglia

“In futuro”, osserva Micaela, “voglio provare ancora con le startup, magari avvicinandomi al mondo dell’agricoltura e della sostenibilità ambientale, due tematiche a me care. E poi, fra un bel po’ di anni, mi piacerebbe rientrare nell’azienda di famiglia”.

Il futuro prossimo di Micaela e Olivia sarà centrato però su EatsReady: “Rimaniamo focalizzate al 100% sulla startup. Siamo convinte di poterla far crescere in modo importante nei prossimi mesi”, assicura Olivia.

Daniel Settembre

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