giovedì 11 Aprile 2024
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Cinema Lux: il multisala a Roma si evolve in caffetteria per superare la crisi

Il gestore Sforza racconta: “Il bar rimarrà aperto la mattina negli orari extra-spettacoli. Potremmo anche fare delle proiezioni mattutine in concomitanza con l’attività di ristorazione”

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ROMA – Adattarsi è la parola d’ordine per sopravvivere a quest’anno pandemico che ha messo in ginocchio tutti, alcuni settori in particolare, come quello dei cinema. Ancora oggi le sale restano chiuse al pubblico, con delle ripercussioni per questo segmento che fa paura quantificare. Nella capitale, qualcuno ha deciso di reinventarsi, trasformando il multisala Lux in una caffetteria: una scelta che porterà a risultati differenti? Leggiamo la notizia romah24.com.

Cinema o caffè? Il Lux romano non molla

Prima della pandemia, il bar del cinema offriva semplicemente pop corn e coca cola. Oggi, invece, è una caffetteria vera e propria, aperta dalle 8 alle 15. Ma il Lux è solo l’ultimo di un lungo elenco di esercizi del quartiere che hanno scelto di reinventarsi per non soccombere alla crisi scatenata dal Covid. Come si legge in “Trieste-Salario Lockdown. Il fotoracconto del quartiere nei settanta giorni che hanno cambiato la storia” (Typimedia Editore), infatti, la resilienza dei commercianti, che hanno riconvertito la propria attività per sopravvivere, è stata uno dei tratti distintivi della pandemia nel nostro quartiere.

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E a loro si è aggiunto anche Pierluca Sforza, gestore del cinema multisala Lux di via Massaciuccoli

Sforza ha trascorso una vita nei cinema, iniziando a lavorare come cassiere, fino a diventare direttore e oggi socio del gruppo “Cinema di Roma” che, oltre al Lux, gestisce altri tre multisale in città.

Sforza, come è nata l’idea di adibire il cinema ad attività di ristorazione?

“Molti clienti ce lo hanno chiesto. L’abbiamo fatto in accordo col Municipio. Abbiamo voluto rimanere vicini alla nostra clientela e offrire questo spazio, che è molto grande. Ci sono anche i tavoli all’aperto. Nei giorni in cui piove e fa freddo, le persone possono stare all’interno distanziate. E venire al cinema per studiare, lavorare o semplicemente prendere un caffè e chiacchierare con un amico. È anche un modo per dare lavoro a dei ragazzi che altrimenti avremmo dovuto mettere in cassa integrazione. E allo stesso tempo teniamo viva l’attenzione sul cinema, sul territorio, sul quartiere e diamo un servizio in più”.

Che riscontro sta avendo tra i clienti?

“Il riscontro è ottimo, chi già conosceva il Lux viene a prendere un caffè, a fare colazione o a fare una chiacchierata con noi. Ormai ci conoscono da tanti anni, essendo il personale lo stesso del cinema”.

E quando i cinema potranno riaprire cosa pensate di fare?
“Il bar rimarrà aperto la mattina negli orari extra-spettacoli. Potremmo anche fare delle proiezioni mattutine in concomitanza con l’attività di ristorazione”.

La crisi ha colpito duramente il settore, i cinema sono chiusi da mesi. I ristori dello stato sono stati adeguati?

“Direi di no. Ci dobbiamo adattare, perché sono problemi che hanno tutti i settori. Noi gestori di cinema ne risentiamo maggiormente perché siamo completamente chiusi. Dall’8 marzo a oggi abbiamo aperto solo due mesi, quindi incassato 0. Sono preoccupato anche per i nostri lavoratori, che hanno famiglie e sono in cassa integrazione”.

Cosa si aspetta per il mondo del cinema dopo questo periodo?

“Per quanto riguarda il futuro, sono molto positivo e speranzoso. Non dico che spero di aprire il prima possibile, bensì di farlo quando la gente vorrà tornare volentieri al cinema. È inutile andare agli spettacoli sospettosi, con la paura di contagiarsi. Bisogna tornare al cinema per rilassarsi: è un modo per intrattenersi e socializzare. E siamo sicuri che il pubblico, bloccato a casa per tanti mesi, quando l’epidemia sarà passata avrà voglia di tornare in sala”.

Avete anche aderito alla campagna del pasto solidale.

“Sì e sta avendo molto successo. Abbiamo raccolto questo invito del Municipio. Chi viene a prendere una consumazione spesso lascia uno, due, tre euro per il prossimo, e così noi offriamo un caffè, un cornetto o un tramezzino a chi ha bisogno. È un bel segnale di solidarietà da parte del quartiere”.

Quando il Lazio è passato in zona arancione come vi siete comportati?

“Abbiamo dovuto chiudere, visto che non facciamo vendita da asporto o a domicilio. Pertanto abbiamo deciso di donare in beneficenza i prodotti alimentari dei nostri bar. Il circuito dei nostri cinema si è accordato con alcune associazioni del territorio, come Sant’Egidio, per distribuire gli alimenti fermi in magazzino. Abbiamo donato snack, bevande e dolciumi, ma anche acqua, olio, pane e mais”.

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