sabato 13 Aprile 2024
CIMBALI M2

Ciarlantini: “La digitalizzazione 4.0 contribuisce a migliorare il servizio”

"Macchine non più padrone della scena ma parte di un contesto, a cui si chiede anche efficienza: l’ottimizzazione di tempi, spazi e costi è una delle chiavi che rendono i locali economicamente sostenibili; lezione imparata nella terza onda, quella dei caffè artigianali, dove spesso si estremizzava il contenuto banalizzando proprio il contesto. Le attrezzature sono un concentrato di tecnologia e materiali per il risparmio energetico che, se pensiamo al principio con cui lavorano, sembrerebbe un ossimoro."

Da leggere

Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Dario Ciarlantini, per due anni coordinatore della Sca in Italia, oggi sempre nel settore come consulente e formatore di grandi aziende legate al mondo del caffè, ci ha trasmesso il suo punto di vista sull’argomento del 4.0. Stiamo parlando esattamente del bar digitale e di tutti i nuovi trend legati al mondo delle attrezzature per la caffetteria. Riportiamo qui sotto di seguito l’intervento di Ciarlantini.

di Dario Ciarlantini

Siamo nella 5th Wave of Coffee (la quinta onda del caffè), quella, per intenderci, dove il consumatore è al centro delle attenzioni; il business è costruito per massimizzare il piacere della sua esperienza, oltre che puntare sull’ottimizzazione e digitalizzazione dei processi.

La parte della digitalizzazione è estremamente attuale in Italia per via dei contributi che l’industria fornisce all’innovazione cosiddetta 4.0 che proietta i locali verso il bar 2.0: quanti numeri, ma l’espresso chi lo fa?

L’espresso italiano lo fa sempre il barista, ma questa volta trova un grande aiuto proprio nell’innovazione 4.0, che prevede incentivi economici sulle attrezzature che comunicano tra loro e automatizzano i processi per renderli più efficienti.

Facilitare e snellire il lavoro grazie alle macchine superautomatiche

Detta così potrebbe aprire ad uno scenario inquietante, dove il barista verrà prima o poi soppiantato da macchine superautomatiche. In realtà l’obiettivo è quello di snellire e agevolare il lavoro dell’operatore, che è sempre il responsabile del processo.

D’altronde sappiamo tutti che il barista è sempre oberato di lavoro e non ha mai tempo da dedicare al cliente, sorvolando a volte anche sulla qualità. È quindi auspicabile un aiuto che gli faccia risparmiare tempo, garantendo contemporaneamente un apprezzabile (in alcuni casi migliore) standard qualitativo.

L’onda caffeicola che stiamo cavalcando è senza dubbio quella che preferisco. Si inizia a parlare di design, questo perché l’esperienza di consumo deve coinvolgere piacevolmente tutti i sensi possibili del cliente.

Abbandonate quindi le linee nevrotiche, muscolari, industriali delle attrezzature, si è passati a curarne l’eleganza, l’armonia delle forme e dei colori, le personalizzazioni. Quindi il futuro, e per molti costruttori il presente, sono attrezzature meno invasive e più integrate nello stile del locale, studiato per accogliere il cliente e stimolarne il consumo.

Ottimizzare tempo e spazio

Macchine non più padrone della scena ma parte di un contesto, a cui si chiede anche efficienza. Quindi l’ottimizzazione di tempi, spazi e costi sono una delle chiavi che rendono i locali economicamente sostenibili.

Lezione per altro imparata nella terza onda, quella dei caffè artigianali, dove spesso si estremizzava il contenuto banalizzando proprio il contesto.

Le attrezzature sono un concentrato di tecnologia e materiali per il risparmio energetico che, se pensiamo al principio con cui lavorano, sembrerebbe un ossimoro. Cioè si tratta di macchine estremamente energivore. L’obiettivo puntare al contrario: macchine a risparmio energetico. Un obiettivo oggi possibile e sempre più vicino. Anzi, per qualche costruttore, è già realtà.

Guardiamo all’ottimizazione di tempo e spazio. Oggi le macchine professionali per l’espresso fanno anche il caffè filtro, oltre che avere sistemi automatici di emulsione del latte.

Oggi, in meno di tre minuti e in poco spazio, un operatore solo può preparare una caraffa di caffè filtro, due espressi e due bevande a base latte, mentre guarda e sorride al cliente di fronte, consapevole che sta consumando meno energia rispetto al passato.

Nel 2019 mi si obiettava che non ci fossero novità importanti nel mondo delle attrezzature per l’espresso, quasi come tutto fosse già stato inventato. Oggi i fatti dimostrano il contrario perché adesso questa rivoluzione digitale può contribuire anche ad un generalizzato miglioramento della qualità del servizio e del prodotto finale: possiamo dire che finalmente è giunta l’ora, ops, l’onda.

Basta salirci sopra e cavalcarla.

Dario Ciarlantini

CIMBALI M2
  • LF Repa
  • Dalla Corte

Ultime Notizie

  • TME Cialdy Evo
Carte Dozio
Mumac