lunedì 15 Aprile 2024
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Cda porta borracce e vending ecosmart nelle redazioni di Piccolo e Messaggero Veneto

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TALMASSONS (Udine) – Cda entra nelle redazioni dei due principali quotidiani locali del Friuli Venezia Giulia all’interno di un progetto che ha come obiettivo principale la riduzione progressiva della plastica usa e getta negli ambienti di lavoro. Un obiettivo condiviso con il Gruppo Gnn Gedi News Network. Che per la propria svolta green ha voluto nelle sedi del Messaggero Veneto di Udine e de Il Piccolo di Trieste un distributore automatico per l’erogazione d’acqua in borracce e bicchieri.

Valore pratico e anche simbolico di un’operazione che evidenzia un contributo concreto nella scelta di adottare materiali riciclabili e di sensibilizzazione verso i giornalisti della redazione.

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L’iniziativa è stata ufficializzata dal Direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier e dal consigliere delegato di Gnn Fabiano Begal; insieme a Fabrizio Cattelan, Amministratore Delegato di Cda.

Intervistato dalla giornalista del Messaggero Veneto Viviana Zamarian, riguardo la necessaria attenzione alla riduzione dell’uso della plastica a livello mondiale e le normative che prevedono il divieto di utilizzo di contenitori monouso entro il 2021, Cattelan ha affermato che Cda ha anticipato i tempi “mettendosi a prova di futuro”.

Källa eroga acqua naturale e frizzante a km 0

A queste esigenze risponde Källa, il distributore installato nelle redazioni dei due quotidiani. Källa che eroga acqua frizzante e naturale, è collegato alla rete idrica. E grazie a lampade debaterizzanti e un micro filtro a carboni attivi e argento, l’acqua è controllata, buona, priva di sedimenti. Un’acqua che si può definire a km 0, anche perché si evitano i costi di trasporto come avverrebbe con la classica boulle.

E le macchine del caffè non utilizzano bicchieri monouso

La stessa filosofia – evitare la plastica, riutilizzare e riciclare – accomuna in redazione le macchine del caffè touch screen sulle quali sono state installate fotocellule. Esse permettono di usare una tazza personale la cui presenza, rilevata, evita che sia erogato un bicchiere monouso. Nel caso non si disponga del proprio contenitore, al costo di 5 centesimi aggiuntivi il bicchiere erogato è in materiale biologico compostabile; di carta e cartone.

Tritech premia i comportamenti virtuosi

Il progetto avviato include anche Tritech, il compattatore Cda che “premia” i comportamenti virtuosi. E incentiva al corretto smaltimento dei rifiuti in un sistema win win. Come? Ogni volta che una bottiglia viene inserita in Tritech – e quindi preparata per la raccolta a minor volume e ingombro – la chiavetta dell’utente viene ricaricata dei 10 centesimi di cauzione prelevati all’acquisto della bottiglietta stessa.

Bottiglie personalizzate con il logo delle due testate

Con il distributore, Cda ha fornito in totale anche 240 Urban Bottle Wami (acronimo della società benefica Water with a Mission) personalizzate con il logo delle rispettive testate: 120 a redazione. A esse si aggiungeranno quelle per la sede di Pordenone del Messaggero Veneto, anch’essa coinvolta nel piano di riduzione della plastica. A soli 15 centesimi, i giornalisti potranno riempire la propria borraccia, riutilizzabile all’infinito.

Calcolando che per una sola Urban Bottle acquistata, si donano 1.000 litri di acqua potabile a chi non ha accesso alla risorsa idrica, quelle in dotazione ora a Messaggero Vento e Il Piccolo equivalgono già a 240.000 litri destinati a incrementare la realizzazione di un progetto il cui avanzamento ciascun giornalista potrà monitorare dal sito di Wami inserendo il codice identificativo impresso su ciascuna bottiglia.

Un esempio di economia circolare che è alla base della scelta della collaborazione tra Cda e Wami

In proposito, Cattelan ricorda che: “Abbiamo cominciato a distribuire acqua Wami da febbraio 2019. Perché crediamo fortemente nel progetto che rappresenta molto bene il nostro approccio di impresa sostenibile e focalizzata sull’economia circolare”.

Attualmente, l’azienda friulana sta contribuendo alla realizzazione di un acquedotto in un villaggio del Senegal. I numeri fotografano l’impatto stimato: l’acquedotto garantirà acqua potabile a 26 famiglie per un totale di 467 persone.

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