mercoledì 10 Aprile 2024
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Casa Matti, il progetto gastronomico a Roma specializzato nei cappuccini

Non sono i primi, Matteo e Kevin, ad aprire un posto nuovo senza sapere di preciso cosa fare, senza l'ansia del business plan, soprattutto senza rigidità. Il trionfo del "soft opening". Si apre, si vede come va, ci si adegua alle richieste del pubblico, ci si sintonizza col quartiere e poi si vede come aggiustare, come modificare gli orari di apertura al pubblico, quale direzione prendere

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Kevin Habib e Matteo Strano hanno inaugurato il progetto gastronomico Casa Matti a Roma. Tuttavia non c’è nulla di definitivo nel business plan e ancora non si può definire Casa Matti come un semplice bistrot, bar, laboratorio o bottega. Sul cappuccino e il caffè però già le idee sono chiare.

Da Casa Matti si macinano i chicchi della celebre torrefazione danese La Cabra e il latte proviene dalla Fattoria Faraoni, una delle aziende agricole più apprezzate nel Lazio per la carne, il latte e i formaggi.

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Ma c’è di più: i due fondatori stanno lavorando ad un latte fermentato lavorato con temperature basse così la fermentazione non parte realmente, resta in stand by e non trasforma il latte in yogurt.

Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Massimiliano Tonelli per Roma Today che ha definito il progetto Casa Matti come la realtà che serve il miglior cappuccino della Città Eterna.

Il progetto Casa Matti

ROMA -“Si chiama Casa Matti perché è il nome che avevamo dato a casa nostra quando stavamo in Australia e ogni giorno succedevano cose folli”. Oggi Casa Matti è il nuovo progetto gastronomico di Kevin Habib e Matteo Strano nella zona di Prati Della Vittoria a Roma. Un bar? Un bistrot? Una bottega? Un laboratorio? Tutto questo insieme? Non si sa. Non si sa perché la follia di quell’appartamento dall’altra parte del mondo è rimasta integra.

Non sono i primi, Matteo e Kevin, ad aprire un posto nuovo senza sapere di preciso cosa fare, senza l’ansia del business plan, soprattutto senza rigidità. Il trionfo del “soft opening”. Si apre, si vede come va, ci si adegua alle richieste del pubblico, ci si sintonizza col quartiere e poi si vede come aggiustare, come modificare gli orari di apertura al pubblico, quale direzione prendere.

Senza innamorarsi delle proprie idee, che quando si fa micro impresa è la cosa più pericolosa.

Caffè di alta qualità, ma di alta qualità a pochi giorni dall’apertura sono già e saranno in futuro tutti gli altri prodotti, a partire dal latte per arrivare alle cose cucinate per la colazione o per il pranzo. Il locale è in draft, abbozzato, non c’è ancora nulla alle pareti: un foglio bianco

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