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MILANO – Caffitaly, produttore di macchine per caffè e capsule e settimo torrefattore italiano per fatturato, inaugura un nuovo capitolo della sua storia. Dopo oltre un anno e mezzo di difficoltà finanziarie, la ricapitalizzazione è stata completata e l’azienda ha definito un piano strategico triennale con l’obiettivo di rilanciarsi, rafforzare il proprio posizionamento a metà strada tra boutique e negozi multimarca e crescere nel canale OCS, Office Coffee Service.

A guidare questa nuova fase è Andrea Zocchi, amministratore delegato dal 1° luglio, dopo aver ricoperto i ruoli di CFO e COO a partire dal 2024. Sul suo tavolo, un piano di rilancio supportato da un’iniezione di capitale di poco meno di 100 milioni di euro. Sì perché: i due fondi azionisti di Caffitaly – la holding belga CNP, azionista di maggioranza, e l’italiana Alpha Group – hanno investito 37 milioni, convincendo così le banche creditrici a convertire metà del loro credito in strumenti di partecipazione finanziaria per un valore di circa 60 milioni di euro.
Alla vigilia di HostMilano 2025, Zocchi ha raccontato le tappe della ristrutturazione e i progetti per i prossimi anni.
«Un piano da 100 milioni per riportare Caffitaly in crescita»

«Quando siamo arrivati, a inizio 2024, la società era sotto forte pressione per via della leva finanziaria – spiega Zocchi –. Non era una situazione insolita per aziende possedute da fondi di private equity, che spesso si ritrovano con un debito costruito sull’ipotesi di una crescita costante. Quando però i business plan non vengono rispettati, si crea stress finanziario e la generazione di cassa non è sufficiente a sostenere il debito.»
Per superare la crisi, Caffitaly ha utilizzato lo strumento della Composizione negoziata della crisi, previsto dalla legge italiana, che ha permesso di proteggere l’azienda dai creditori e creare le condizioni per il rilancio.
«Dopo 18 mesi di lavoro con i migliori consulenti legali e finanziari, il processo si è concluso lo scorso 12 settembre con un miglioramento patrimoniale complessivo di circa 100 milioni di euro. Oggi il nostro debito è pari a poco più di tre volte e mezzo l’EBITDA, e questo ci consente di affrontare serenamente il nuovo piano industriale», spiega ancora l’amministratore delegato Andrea Zocchi.
E adesso l’obiettivo di Zocchi è chiaro: crescere del 10% all’anno, portando il fatturato dagli attuali 150 milioni («considerando anche la quota parte della nostra JV brasiliana») a oltre 200 e incrementare l’EBITDA fino ad almeno il 15% del fatturato. Creando in questo modo un valore superiore ai 30 milioni e rendendo l’azienda appetibile per nuovi investitori.
Caffitaly Retail di prossimità e customer experience
Uno dei pilastri del piano di Zocchi è il rafforzamento del canale retail, che oggi conta circa 100 negozi monomarca in Italia e oltre 400 multibrand. Spiega l’amministratore delegato: «Vogliamo investire sui punti vendita esistenti, migliorando il servizio al cliente e aprendo nuovi negozi di prossimità, sia nei grandi centri sia nelle città di provincia. Il concept sarà a metà strada tra la boutique di lusso e il negozio multimarca: spazi curati, ma accessibili, pensati per far vivere al cliente l’esperienza del caffè Caffitaly, dalla selezione del caffè verde migliore sul campo alla tostatura.»
Focus su OCS e nuovi prodotti

Un’altra leva strategica è il potenziamento di canale OCS e piccolo horeca. «Caffitaly è nata per il mercato domestico, ma oggi vogliamo offrire anche agli uffici un sistema chiuso con macchine di qualità e capsule dedicate – precisa analitico Zocchi –. Non solo caffè espresso, ma anche solubili, cappuccino, ginseng, tè e tisane: oltre 15 varianti che ci distinguono dai concorrenti.»

Argomenta Andrea Zocchi: «Caffitaly è nata a Gaggio Montano, in provincia di Bologna, più di vent’anni fa. Ma oggi il sito storico ha una produttività di capsule inferiore a quella di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, che ormai è la nostra sede principale. Lì abbiamo uno stabilimento di 55 mila metri quadrati, più del doppio del sito originario di Gaggio.»
«E adesso, sul fronte produttivo – aggiunge Zocchi -, l’azienda punta a incrementare ulteriormente del 150% la produzione di capsule entro il 2026 e del 40% quella delle macchine, grazie soprattutto al polo bergamasco, oggi principale sito produttivo con 14 linee attive, oggi principale sito produttivo di capsule Caffitaly con 14 linee attive sia allo stabilimento di Gaggio Montano adibito all’assemblaggio di macchine professionali oltre che alla produzione di capsule compatibili.»
Sostenibilità e innovazione delle capsule Caffitaly

Caffitaly resta fedele al proprio sistema esclusivo da otto grammi di torrefatto per capsula, considerato fondamentale per la qualità dell’espresso. «Nonostante l’aumento dei prezzi del caffè verde, abbiamo deciso di mantenere questo standard, anche a costo di ridurre i margini nel breve termine – afferma Zocchi –. Sulle capsule, la sostenibilità resta prioritaria: oggi il 98% delle nostre capsule in plastica è riciclabile e abbiamo già sviluppato la versione compostabile secondo i criteri di compostabilità industriale. Tuttavia il mercato non sempre è disposto ad assorbirne il maggior costo.»
«Stiamo inoltre lavorando – aggiunge Zocchi guardando al futuro di Caffitaly – per rendere anche le nostre macchine più sostenibili: sono già energy saving, dal prossimo anno le produrremo con il 65% di plastica di secondo utilizzo e le venderemo in packaging totalmente riciclabili. Molto importante per quanto riguarda l’innovazione delle capsule il lavoro che stiamo portando avanti per diventare sempre di più un sistema multi bevanda di alta qualità. E abbiamo in programma diversi lanci nell’area delle bevande calde e degli infusi.»

Per il futuro, Caffitaly sta valutando anche soluzioni in alluminio, materiale che garantisce un’ottima riciclabilità e potrebbe rappresentare una via preferenziale per il mercato di massa.
HostMilano e partnership internazionali
Caffitaly sarà presente a HostMilano 2025 con uno stand di rilievo, dove presenterà, tra gli altri prodotti, le nuove macchine professionali sviluppate in partnership con Costa Coffee. «Il progetto è frutto di un lavoro iniziato due anni fa e prevede tre nuove macchine per caffè e latte destinate alla catena britannica. La prima macchina sarà lanciata sul mercato entro la fine di questo mese mentre per le altre due l’introduzione sul mercato è prevista nei primi mesi del prossimo anno.»
E per quanto riguarda l’apertura di caffetterie monomarca? Zocchi resta prudente: «Per ora ci concentriamo sulle boutique con angolo degustazione. Il primo bar Caffitaly potrebbe arrivare nei prossimi 24 mesi, ma vogliamo procedere per gradi e investire in modo oculato.»
