sabato 12 Ottobre 2024

SALUTE – La caffeina contenuta nei farmaci può aumentare il rischio di ictus. Lo rivela una ricerca coreana che presenta però dei limiti

Quanto caffe possiamo assumere, se usiamo anche medicinali a base di caffeina, senza rischiare la salute? Risponde la scienza

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MILANO – L’assunzione di farmaci molto comuni contenenti anche caffeina potrebbe essere legata a un incremento di 2 o addirittura 3 volte del rischio di incorrere in un ictus.

Caffeina: cosa dice la ricerca

Sono le conclusioni emerse da uno studio coreano. Decisamente in controtendenza con il ruolo protettivo attribuito a caffè e tè; ma in linea con le evidenze secondo le quali chi beve pochissimi caffè è più a rischio quando assume bevande con caffeina.

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I ricercatori hanno selezionato 940 soggetti

Avevano avuto un ictus emorragico. Li hanno quindi confrontati con altri 2 gruppi omogenei di soggetti che erano stati in ospedale per altri motivi; o che non erano stati ricoverati.

A tutti i partecipanti è stato chiesto se avevano assunto farmaci da banco. Quali analgesici, farmaci contro il raffreddore o per migliorare l’attenzione. Insomma, che contenessero piccole quantità di caffeina.

Il 5% dei soggetti colpiti da ictus aveva assunto uno dei farmaci indagati

Rispetto al 2,3% dei controlli che non avevano avuto l’ictus. E anche nei soggetti che abitualmente non assumevano caffè. Per loro, la percentuale di ictus raggiungeva quasi il triplo.

Il rischio, visto le modeste quantità di caffeina contenute nei medicinali rispetto a quelle presenti nelle bevande che la contengono, non sembra correlabile a una precisa dose di caffeina.

Lo studio ha due limiti importanti

Il primo riguarda il campione. I soggetti intervistati erano in grado di comprendere e interagire; quindi non precisamente rappresentativi di tutti i pazienti colpiti da ictus.

In secondo luogo, in Corea molti dei farmaci considerati contengono anche fenilpropoanolamina; molecola ritirata in Occidente proprio perché il suo impiego fu collegato a un maggior rischio di ictus. Per non parlare dell’efedrina.

Entrambe sostanze in grado di aumentare la pressione arteriosa e quindi potenzialmente precipitare un evento emorragico.

Fonte: farmacista33

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