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CAFFÈ & VENDING Condannato a 3 anni e 6 mesi per aver mostrato la foto del boss Denaro

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IMPERIA – Una vicenda di un contratto per macchine del vending finita in tribunale. Era accusato di tentata estorsione ai danni di Massimo Paravisi, amministratore delegato della Dds di Imperia, attuata alla presenza di Antonio Tartaro, direttore finanziario della “Ivs Italia”. Gli avrebbe mostrato la foto del boss Denaro.

Il giudice monocratico, Laura Russo, di Imperia, ha condannato, stamani, in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione (5mila euro di provvisionale e 750 euro di multa): l’imprenditore Giovanni Ingrasciotta, ex titolare della “Coffe Time” di valle Armea, a Sanremo, accusato di tentata estorsione ai danni di Massimo Paravisi, amministratore delegato della Dds di Imperia, attuata alla presenza di Antonio Tartaro, direttore finanziario della “Ivs Italia”.

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La contestazione mossa a Ingrasciotta è di aver mostrato ai due imprenditori la foto di Matteo Messina Denaro, dicendo che il boss era suo cognato. Il procuratore Roberto Cavallone aveva chiesto per Ingrasciotta una condanna a 4 anni e 2 mesi.

“E’ una vergogna – ha dichiarato Ingrasciotta, a Riviera24.it (unica testata giornalistica presente al processo), all’uscita dal palazzo di giustizia – ho preso tre anni e sei mesi da innocente. Questo processo era di un altro giudice (a Sanremo, ndr) ed avrei potuto chiedere di rifarlo daccapo, ma non l’ho chiesto, per accelerare i tempi e proprio perchè convinto della mia innocenza”.

Rammarico anche da parte dell’avvocato, Giulio bettazzi (in sostituzione di Fabio D’Anna, del Foro di Marsale e Andrea Rovere, di Sanremo): “Tutto il mio rispetto al giudice, ma bisogna dire che questo è stato un processo accidentato, nel senso che il giudice è arrivato dopo ed ha solo letto i fascicoli, ma il mio cliente avrebbe potuto chiedere di rifare il processo”.

Nel mirino della Giustizia, in particolare, un incontro avvenuto il 17 febbraio del 2010, negli uffici della “Coffee Time”. Una riunione incentrata sulla gara d’appalto per la fornitura di distributori automatici di bevande e cibi, da installare nelle strutture dell’Asl.

L’appalto in questione, per il quale la Coffe Time presentò (e vinse) un ricorso al Tar, avrebbe fatto gola anche alla Dds tanto da spingere Tartaro a offrire una cospicua somma di denaro (circa 700mila euro) a Ingrasciotta affinché quest’ultimo rinunciasse alla gara d’appalto.

Il giudice Russo ha preso 90 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza. A carico di Ingrasciotta anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.

Fonte: Riviera 24

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