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Caffè e salute: tutte le conclusioni più recenti delle ricerche scientifiche

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MILANO – Il caffè, bevanda complessa e affascinante, continua a essere oggetto di un gran numero di ricerche scientifiche che ne rivelano le virtù salutari. Benefici spesso inattesi e sorprendenti, che arricchiscono una letteratura scientifica sulla materia sempre più vasta e consolidata.

Questo articolo a firma di Evelyn Baleani – apparso sul sito eHabitat – offre una buona sintesi delle novità più interessanti, sul fronte salute, divulgate in queste ultime settimane.

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Aumenta la soglia di tolleranza del dolore

Bere regolarmente caffè o altre bevande contenenti caffeina permette di sopportare il dolore, aumentando la soglia di tolleranza. La scoperta emerge da un recente studio condotto dallo psicologo Burel Goodin della University of Alabama a Birmingham e pubblicato sulla rivista Psychopharmacology.

Per giungere a queste conclusioni, l’esperto ha coinvolto 62 individui dai 19 ai 77 anni, stimando per l’intero campione un consumo medio di caffeina di 170 milligrammi al giorno, pari a circa due tazzine di caffè.

Proprietà del caffèLa soglia individuale del dolore è stata invece misurata con un test, realizzato attraverso la stimolazione dell’avambraccio dei volontari, con applicazione di calore e pressione a intensità crescenti e decrescenti. Nel corso della prova, ai partecipanti è stato chiesto di avvisare quando il dolore diventava intollerabile e quando invece tornava a essere sopportabile. Ne è emerso che la capacità di tolleranza individuale crescerebbe all’aumentare del consumo quotidiano di caffeina.

Stabilizza l’umore

A dirlo è uno studio condotto dai ricercatori del Seguimiento Universidad de Navarra, presentato dall’Institute for Scientific Information on Coffee (Isic) e pubblicato sulla rivista Nutrients. Focus della ricerca, l’associazione tra il consumo di caffè e i disturbi dell’ umore.

Lo studio ha coinvolto 15.000 laureati sani, valutando il consumo abituale di caffè attraverso l’uso di un questionario di frequenza alimentare (FFQ). Al termine della ricerca, è emerso che i partecipanti che avevano bevuto almeno quattro tazze di caffè al giorno presentavano un rischio notevolmente inferiore di incorrere in episodi di disturbi dell’umore rispetto ai volontari che avevano assunto meno di una tazza al giorno.

Protegge il fegato

Il caffè potrebbe avere un effetto protettivo nei confronti del rischio di cirrosi e di degenerazione del fegato, legati anche a un consumo eccessivo di alcol.

A sostenerlo è una ricerca realizzata nel 2016 nella Southampton University in Gran Bretagna e pubblicata sulla rivista Alimentary Pharmacology and Therapeutics.

Lo studio ha coinvolto 430.000 persone, delle quali circa 2.000 colpite da cirrosi. Attraverso un’analisi incrociata dei dati riguardanti nove ricerche precedenti, è stato rilevato che bere anche solo due caffè al giorno diminuirebbe i rischi di cirrosi del 43%, rispetto a non consumarne affatto.

È un elisir di lunga vita

Il caffè rientrerebbe nell’elenco dei possibili elisir di lunga vita, ma solo se consumato con moderazione, bevendone cioè dalle tre alle cinque tazzine al giorno. Nel limite di queste quantità quotidiane, la bevanda diminuirebbe l’incidenza di morte prematura per diverse cause. In particolare: il diabete, le malattie cardiovascolari, il morbo di Parkinson e persino il suicidio.

La tesi proviene da un vasto studio del 2015 condotto dall’Harvard University e pubblicato sulla rivista Circulation. Gli esperti sono giunti a queste conclusioni, analizzando le condizioni di salute di oltre 160mila donne e di più di 40mila uomini, seguiti per trent’anni.

Secondo i ricercatori, i benefici garantiti al benessere dal caffè deriverebbero dalla presenza di antiossidanti, magnesio e sostanze bio-attive in grado di ridurre le infiammazioni sistemiche e la resistenza all’insulina.

Dalla ricerca è inoltre emerso che la caffeina avrebbe un effetto antidepressivo, caratteristica da cui deriverebbe il ruolo attivo nella prevenzione dei suicidi.

Sì al caffè, ma nella giusta misura

La letteratura scientifica riguardante il consumo del caffè continua a essere feconda, ponendo l’attenzione sugli aspetti più svariati. Considerando che molti dei risultati ottenuti finora appaiono favorevoli, non ci resta che dire: sì al caffè, ma sempre nelle giusta misura.

Evelyn Balean

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