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BRASILE – Gtec conferma i danni causati dalla siccità

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MILANO – La siccità estiva lascerà il segno sul raccolto brasiliano 2014/15 e inciderà negativamente anche sull’esito della campagna 2015/16. Lo ha ribadito il Gruppo Tecnico del Caffè (Gtec), che ha riunito la settimana scorsa a Poços de Caldas (Minas Gerais), in collaborazione con la multinazionale svizzera Syngenta, oltre 200 specialisti della filiera produttiva.

“La previsione iniziale per il raccolto brasiliano era di circa 48 milioni di sacchi, ma dopo la grave siccità, che ha colpito le principali aree di produzione del paese, la nuova stima è ora di circa 40 milioni” ha dichiarato Romário Gava Ferrão, coordinatore del programma statale per lo sviluppo della coltura del caffè nell’Espírito Santo.

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Dati dunque in sostanziale sintonia con quelli dello studio condotto da Fundação Procafé per conto del Consiglio Nazionale del Caffè (Cnc), di cui abbiamo ampiamente riferito la settimana scorsa.

L’unica eccezione positiva riguarda la produzione di conillon, che nell’Espírito Santo (massimo produttore brasiliano di tale varietà) ha beneficiato di condizioni climatiche più favorevoli.

“La regione settentrionale dello stato, dalla quale proviene l’80% della produzione, non ha sofferto più di tanto il deficit idrico. La fioritura è stata buona e il ciclo vegetativo è stato acccompagnato da precipitazioni adeguate sino a dicembre, nonché di piogge isolate, comunque in quantità sufficiente, sia a gennaio che a febbraio” ha spiegato Ferrão, che è ricercatore presso l’Istituto Incaper di Vitória (la capitale dell’Espírito Santo, ndr.).

Possiamo dunque aspettarci un incremento della produzione di robusta dello stato nell’ordine di un milione di sacchi, rispetto al raccolto 2013/14, e il ritorno a livelli produttivi vicini a quelli del 2012.

Non andrà altrettanto bene – sempre rimanendo nell’Espírito Santo – per gli arabica: nella regione del Sul Caparaó sono previste perdite di raccolto in linea con le medie nazionali, mentre l’impatto sarà minore nella regione Serrana.

Le conseguenze della siccità si faranno sentire anche nel 2015/16.

In che misura?

Al momento non è ancora possibile stabilirlo.

Ma inevitabilmente ci saranno dei danni – dovuti ai problemi di crescita, defoliazione e morte degli arbusti causati dall’andamento climatico anomalo di quest’anno, ha aggiunto Ferrão.

Le operazioni di raccolta degli arabica sono intanto già iniziate in varie regioni del paese, in netto anticipo rispetto all’anno scorso.

Come abbiamo già avuto modo di rilevare, le temperature eccezionalmente calde degli ultimi mesi hanno infatti contribuito a un’accelerazione del ciclo vegetativo.

I primi riscontri sul campo non sono incoraggianti.

Secondo Carlos Paulino da Costa, direttore del colosso cooperativo Cooxupé, i danni al raccolto nel Sul de Minas potrebbero essere addirittura superiori al 30% ipotizzato da Fundação Procafé per questa regione del Minas Gerais.

“Ci preoccupa in particolare il calo di produttività, che è ancora maggiore di quello che ci eravamo aspettati” ha dichiarato da Costa in un’intervista a Reuters ammettendo tuttavia che le operazioni di raccolta sono in corso, attualmente, proprio nelle aree che più avrebbero risentito della siccità.

L’Ice Futures US ha subito ieri una nuova battuta d’arresto, con perdite nell’ordine dei 620 punti sulle due scadenze più prossime.

Nell’arco di due sole sedute, il contratto principale (luglio) è arretrato di quasi il 9%.

La borsa newyorchese sarà aperta ancora domani, prima della pausa per le festività pasquali.

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