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Bonus acqua potabile: chi può richiederlo e come per tutto febbraio

L'ammontare delle spese agevolabili deve essere comunicato all'Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell'anno successivo a quello di sostenimento del costo. La comunicazione deve avvenire inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell'area riservata o i canali telematici dell'Agenzia delle Entrate

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MILANO – Sempre in linea con il percorso sostenibile dei pubblici esercizi e dei cittadini, insieme come collettività, riportiamo le istruzioni su come richiedere correttamente il bonus acqua potabile: un sostegno che il Governo ha previsto per tutti coloro che si sono dotati di sistema di filtraggio e di mineralizzazione dell’acqua, riducendo così l’uso di bottiglie di plastica e quindi di produzione di rifiuti. Leggiamo i dettagli di questa misura, a chi spetta, in che modo usufruirne presentando la domanda a partire dal primo febbraio, da idealista.it.

Bonus acqua potabile: istruzioni per l’uso

Il bonus acqua potabile 2022 è un’agevolazione finalizzata alla razionalizzazione dell’uso dell’acqua e alla riduzione del consumo di contenitori di plastica. La legge di Bilancio 2022 ha prorogato la misura di un anno, quindi fino al 2023. Ma come richiederlo?

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Cosa dice l’Agenzia delle Entrate

Il bonus acqua potabile 2022 è un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:

-filtraggio;

-mineralizzazione;

-raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.

Questi sistemi sono finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

Credito d’imposta bonus acqua potabile, l’importo massimo delle spese

L’importo massimo delle spese su cui calcolare il bonus acqua potabile 2022 è fissato a:

1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;

5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.

Per i privati – e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria – il pagamento deve essere effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

Ma per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento n. 153000 del 16 giugno 2021 sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.

Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

La comunicazione all’Agenzia delle Entrate

L’ammontare delle spese agevolabili deve essere comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento del costo. La comunicazione deve avvenire inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Bonus acqua potabile, la trasmissione all’Enea

Le informazioni sugli interventi relativi al bonus acqua potabile 2022 devono essere trasmesse in via telematica all’Enea.

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