sabato 13 Aprile 2024
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Bar ibridi, che uniscono caffetteria e librerie: un format che funziona a Host

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MILANO – Ne è un chiaro esempio che funziona più che bene, l’Antico Caffè San Marco: un bar ibrido che ha unito il mondo della caffetteria con quello dei libri. Un formato che ha successo e quindi trova il suo giusto spazio durante la Fiera dell’Hospitality per eccellenza: HostMilano.

Bar ibridi? Metto un bar in libreria: un’idea non nuova, ma che funziona

E che anzi accoglie nuovi adepti. Il segreto di tanto successo? Forse sta proprio in quel senso di comunità e appartenenza che si crea da sempre nelle due realtà. Perché, il bar del futuro dovrà sapere cambiare pelle e fornire un’esperienza diversificata.

E food, libri e caffè consentono infinite possibilità di spaziare

Grazie a incontri con autori (ma anche con produttori e artigiani), aperitivi o cene a tema. Qualsiasi evento può avere così una doppia valenza e il lato food sposa perfettamente quello del racconto. Le possibilità sono infinite e coinvolgono il lettore che, per definizione, copre un’ampia gamma di interessi e passioni.

Bar ibridi: l’unione dell’amore per libri e caffè

Non a caso anche le librerie più belle e storiche si sono attrezzate con angoli caffetteria. Un esempio è il Maastricht Boekhandel Dominicanen, una libreria di Maastricht ricavata nella più antica chiesa gotica del Benelux, sconsacrata dai tempi di Napoleone. Dove i libri sono sistemati nelle navate tra affreschi medievali e volute in pietra. Mentre nell’abside ci si rilassa nella caffetteria, gestita da uno storico torrefattore cittadino, Blanche Dael.

“La nostra sfida? – spiega il proprietario Ton Harnes -. Far diventare le persone che vengono per ammirare una delle librerie più belle del mondo clienti abituali”.

Ha aperto una caffetteria al suo interno anche la parigina Shakespeare & Company

Con le sue migliaia di libri inglesi usati e quelle deliziose, minuscole sale a matrioska cui si accede da scricchiolanti scale di legno e passando sotto archi di libri antichi. Ed El Ateneo Grand Splendid, la più spettacolare, a Buenos Aires. Ricavata in un teatro del 1919 dai soffitti affrescati, espone i suoi libri tra platea e palchi. Mentre nell’ex palcoscenico è stato ricavato un bar.

Anche librerie meno paludate, vecchie e nuove, stanno scommettendo sui bar ibridi

Come Kramerbooks, un’antesignana aperta nel 1976 a Washington DC già con un’offerta culinaria. Oggi ha un menu completo di caffetteria e cocktail e varie opzioni vegetariane e a chilometro zero. Perché l’offerta enogastronomica, come la scelta dei titoli da proporre, deve essere attentamente selezionata. E raccontata.

Tra le aperture recenti The Wild Detectives a Dallas serve di giorno snack e caffetteria e dopo le sei cocktail e alcolici. Se un libro non è immediatamente disponibile lo si può ordinare e al cliente che torna a ritirarlo viene offerto un drink.

Dal Bronx a Portland insomma anche nella terra dell’asso pigliatutto Amazon – che dalla vendita dei libri è partito – aprono nuove librerie indipendenti con bar/bistrò. Forse le fosche previsioni di chi le aveva date per spacciate con l’avvento dell’e-commerce sono state affrettate. La carta alla fine resiste, ma se si aggiunge un buon caffè e un pasto gustoso la ricetta funziona anche meglio.

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