giovedì 11 Aprile 2024
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Giornata della consapevolezza: Babbel festeggia con il linguaggio

Per spingere verso comportamenti più responsabili bisogna fare fronte comune. Ci sono, infatti, termini internazionali che servono a incentivare la lotta allo spreco alimentare

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MILANO – La salvaguardia dell’ambiente riguarda molteplici aspetti della vita quotidiana: dalla scelta di packaging riciclabili, alla mobilità green, fino ai comportamenti legati alle scelte alimentari. Proprio per questo, in occasione della Giornata Internazionale della
consapevolezza sulle perdite e sprechi alimentari (International Day of Awareness for Food losses and waste), che si celebrerà il 29 settembre, gli esperti di Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni live e su app, hanno invitato a riflettere sull’evoluzione del linguaggio dovuta alla consapevolezza dello spreco alimentare. Nasce così un glossario per sensibilizzare e aiutare a creare consapevolezza su questo tema, così come su certi processi e comportamenti contro lo spreco e la perdita di cibo.

Babbel raccoglie una sfida internazionale

Per spingere verso comportamenti più responsabili bisogna fare fronte comune. Ci sono, infatti, termini internazionali che servono a incentivare la lotta allo spreco alimentare.
● Food Loss: espressione selezionata dalla FAO per indicare lo spreco alimentare che avviene all’inizio della filiera, da distinguersi da “food waste” che si riferisce a quello che avviene durante la distribuzione e dopo la vendita.
● Pre-Consumer Waste: indica lo spreco che si verifica prima dell’acquisto, durante la produzione. A questo segue il “Post-Consumer Waste”, ovvero lo spreco dopo la vendita.
● FLW: sigla per “Food Loss and Waste Protocol”, il protocollo internazionale contro lo spreco di cibo. Nello specifico, è uno standard che permette di calcolare quanto spreco alimentare si genera a livello globale.
● Close the Loop: espressione che indica la fine del processo di riciclaggio, quando il consumatore finale acquista un prodotto riciclato.

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Letteralmente significa “chiudere il cerchio” e allude a un processo che potenzialmente, essendo circolare, potrebbe non interrompersi mai.

● Minimization: racchiude tutti gli sforzi (tra cui il riciclaggio) per ridurre la quantità di rifiuti e si ottiene attraverso la riprogettazione dei prodotti o dei modelli di produzione e di consumo.

Spazio all’azione

A volte basterebbe davvero poco per evitare lo spreco alimentare come il partire da “piccole azioni” o da semplici comportamenti per vivere in maniera più sostenibile.
● Three R’s: dall’inglese letteralmente “le tre erre”, è la triade di azioni per evitare lo spreco, ovvero “ridurre, riusare e riciclare”. Anche in campo alimentare, infatti, un acquisto consapevole e un utilizzo (e riutilizzo) adeguato possono contribuire a ridurre la quantità di cibo scartato.
● Meal planning: termine inglese che si riferisce alla creazione di un calendario dei pasti. Oltre ad essere utile per la vita di tutti i giorni, questo strumento può essere un buon alleato contro lo spreco casalingo: una buona pianificazione dei pasti, infatti, permette un
acquisto ed un uso consapevole del cibo.
● Doggy bag: farsi preparare una “doggy bag”, ovvero un contenitore per gli avanzi del cibo al ristorante, è sempre un buon modo per evitare gli sprechi. Questa pratica è già molto diffusa all’estero e fortunatamente sta prendendo sempre più piede anche in Italia.
● Natmad: anche i danesi hanno una parole per indicare la “doggy bag”, anche dopo una cena tra le quattro mura di casa. “Natmad”, in particolare, è la pratica di lasciare ai propri ospiti gli avanzi della cena per uno spuntino notturno.
● Bokashi (ぼかし): letteralmente “miscuglio organico”, è un particolare metodo di fermentazione giapponese di compostaggio che permette di prendersi cura del proprio suolo con del compost autoprodotto. In questo modo si può fertilizzare la terra sfruttando gli scarti domestici che normalmente andrebbero buttati e quindi sprecati.

La parola alle culture con Babbel

Le parole possono anche raccontare bisogni già sentiti dalle persone e volti ad evitare lo spreco.

● Mottainai (もったいない): in Giappone viene solitamente utilizzata per esprimere disappunto per qualcosa che viene sprecato per niente. Non è, infatti, raro che chi lascia molto cibo nel piatto venga redarguito con un “mottainai!”.
● Itadakimasu (いただきます): tradotta generalmente come “buon appetito”, in realtà l’espressione giapponese “itadakimasu” si ferisce a un rituale di gratitudine e di riflessione. L’idea alla base di questo rituale è che il cibo che si sta per mangiare è di grande importanza e non può essere sprecato.
● Lagom: termine svedese non del tutto traducibile in italiano. Indica un concetto di misura riassumibile con “non troppo, non troppo poco”.
L’espressione “lagom” sottintende l’idea che non esista una misura comune a tutti: ogni persona deve trovare il suo equilibrio.
● Resfest: parola svedese che indica un pasto a base di avanzi, rielaborato per essere gustoso e diverso. Ad esempio una pasta gratinata a base di polpette e spaghetti avanzati dalla cena del giorno prima. In tedesco questo concetto si esprime con la parola “resteverwertung”.
● Kutt-matsvinn uke: è la settimana norvegese contro lo spreco alimentare, un periodo per aumentare la consapevolezza sullo spreco e su ciò che l’industria alimentare e della ristorazione può fare, nonché per mostrare come ogni singolo individuo giochi un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questi obiettivi. Da considerare inoltre che uno degli obiettivi della Norvegia è dimezzare il food waste entro il 2030.
● Se, lukt, smak: letteralmente “guarda, annusa, assaggia”, è invece un’espressione norvegese per incoraggiare i consumatori a non affidarsi solo alla data di scadenza di un prodotto. Proprio per questo la data di scadenza dei prodotti in Norvegia è indicata con “Best før, ofte god etter”, ovvero “Da consumarsi preferibilmente entro – Anche se
potrebbe essere ancora buono dopo”. Qualcosa di simile avviene anche in Svezia con la dicitura “Bäst före, ofta bra efter”.
● Containern: in tedesco l’azione di salvare del cibo ancora commestibile, ma scartato dai supermercati per motivi estetici.
● Pfandflaschen: parola tedesca per indicare il vuoto a rendere. In Germania, infatti, quella del vuoto a rendere è una pratica molto comune: le bottiglie costano 25 centesimi in più, ma si può riavere questa differenza di costo restituendo successivamente la bottiglia in
negozio per farla riutilizzare.
● Weiterverwertung von Lebensmittelresten: letteralmente “riutilizzo dei residui alimentari”, in tedesco si riferisce al riuso di scarti alimentari per creare qualcosa di nuovo – ad esempio produrre un prodotto per la pulizia a partire dalla buccia di limoni o arance oppure utilizzare i fondi di caffè per realizzare cosmetici.
● Come lo que compras y compra lo que necesitas: proverbio spagnolo letteralmente traducibile in “mangia quello che compri e compra quello che ti serve”.
“Le lingue, così come la società, sono in continua evoluzione e possono essere esse stesse utilizzate per promuovere il cambiamento. Ciò è particolarmente rilevante quando si tratta di questioni globali come lo spreco alimentare. Insegnare ai nostri studenti le competenze per conversare sull’impatto dei nostri stili di vita sull’ambiente e sui cambiamenti e i trend
socioculturali è un’opportunità per incoraggiarli a pensare e lavorare insieme per un futuro migliore. Il potere dell’apprendimento delle lingue risiede nel fatto che ci consente di comprendere più punti di vista, di condividere le nostre esperienze e di trovare modi per adattarci al mondo intorno a noi che è in continua evoluzione”, spiega Héctor Hernández, linguista di Babbel Live.

Babbel

Babbel è l’azienda multiprodotto che propone una varietà di strumenti senza pari e che offre lezioni live e su app
e podcast per l'apprendimento di nuove lingue in grado di soddisfare le diverse esigenze degli utenti. Secondo
un’indagine interna, il 73% di essi ritiene di essere in grado di sostenere una semplice conversazione dopo
meno di 5 ore di studio con Babbel. Inoltre, l’efficacia è stata dimostrata da diversi studi in collaborazione con
prestigiose università.

Babbel offre un modello di abbonamento trasparente e libero da pubblicità. Attualmente utilizzata da milioni di abbonati alla versione premium, Babbel permette di apprendere 14 lingue a partire da 8 ed è disponibile sia sul web che su dispositivi mobili iOS e Android.
Le lezioni, brevi e compatte, si integrano perfettamente agli impegni della vita quotidiana, grazie anche alla loro suddivisione in temi utili, come ad esempio presentarsi, ordinare al ristorante o preparare un viaggio. I contenuti sono creati da un team di professionisti del settore quali esperti in didattica, linguisti ed insegnanti, e sono sviluppati specificamente per ciascuna combinazione di lingue e per ogni livello di difficoltà.

Babbel ha recentemente ampliato la sua offerta introducendo i Podcast, già vincitori di alcuni premi, e Live, ovvero lezioni online di gruppo con insegnanti certificati e coinvolgenti.
L’Azienda è stata fondata nel 2007 da Markus Witte e Thomas Holl. L’amministratore delegato è Arne Schepker.

Nelle sedi di Berlino e New York, l’azienda impiega un team di oltre 750 collaboratori provenienti da 65 nazioni diverse e più di 150 esperti di Didattica e 130 insegnanti di Babbel Live. Nel 2016 Babbel è stata nominata da Fast Company come l’azienda più innovativa nel campo dell’istruzione.
Ulteriori informazioni sono disponibili su it.babbel.com

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