mercoledì 10 Aprile 2024
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Associazione Museo Caffè di Trieste: nuovo direttivo, presidente sempre Gianni Pistrini

Non mancano, per il nuovo Direttivo dell’Associazione Museo Del Caffè, altre e non meno impegnative sfide quali innanzitutto una esposizione straordinaria da organizzare per l’ottobre prossimo, in occasione della giornata mondiale del caffè, che vedrebbe la rilevantissima e prestigiosa compartecipazione dell’Ambasciata del Brasile a Roma

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TRIESTE – Affermare e ribadire con forza il ruolo sempre centrale di Trieste quale rilevante “polo” internazionale del traffico e della cultura del caffè, e ciò anche avvalendosi di manifestazioni e “strumenti” divulgativi, quali un Museo del Caffè “ampio” e strutturato, fortemente da sviluppare e potenziare rispetto alla realtà esistente, in modo da costituire un elemento peculiare e ulteriore di richiamo per il crescente flusso turistico che già la nostra città è capace di attrarre: questo l’obiettivo “alto” e principale indicato dall’Associazione Museo del Caffè nella sua assemblea annuale, tenutasi nei giorni scorsi nel prestigioso Savoia Excelsior Palace, sulle Rive.

L’assemblea ha visto anche l’elezione del nuovo Consiglio direttivo per il triennio 2022-24,
che ha in seguito espresso le seguenti cariche: Gianni Pistrini, triestino, riconfermato presidente, Doriano Simonato vicepresidente con delega di tesoriere, friulano ma da anni responsabile della logistica di una nota fondazione svizzera del settore alimentare e del gusto, Barbara Zlobec segretaria, insegnante in un liceo di Gorizia, e infine l’imprenditore bolognese Diego Gianaroli consigliere con delega al recupero delle risorse economiche.

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Associazione Museo del Caffè, la conferma ai vertici di Pistrini

Come si può notare, una “direzione” molto qualificata e variegata anche geograficamente, in grado di rappresentare certamente l’intero territorio regionale ma capace in realtà di percepire e raccogliere, ad ancor più ampio raggio e alto livello, interessi, iniziative e proposte ovunque tendenti alla valorizzazione di tutto ciò che riguarda il “prezioso chicco”.

Dopo una serie di approfonditi interventi di diversi soci operanti o interessati alle realtà caffeicole, è seguita la rituale annuale consegna di una pergamena celebrativa al socio onorario di ultima nomina, in questa occasione ci si riferisce a Oscar Garcia René Murga, imprenditore guatemalteco di grande esperienza e successo, da sempre particolarmente attento alle tematiche della salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema, oggi residente a Trieste e fervido amico dell’Associazione Museo del Caffè.

E’ toccato quindi al presidente Pistrini rivolgere un opportuno sguardo complessivo al “pianeta caffè” a Trieste

A partire dalle radici antiche di una tradizione caffeicola triestina di lunghissima data e di assoluta tipicità, fin da quando “ancor prima della proclamazione del Porto Franco del 1719 per volere dell’Imperatore asburgico Carlo VI e addirittura già alla fine del ‘600, Trieste accolse il pregiato genere coloniale diventandone subito città di elezione tra le prime al
mondo, e sviluppando poi via via sempre più importanti realtà imprenditoriali operanti nel settore a livello internazionale. Un fattore che investì pienamente la città in tanti suoi aspetti e in ogni piega della sua storia, tanto che l’espressione “Trieste capitale del caffè” non può essere assolutamente considerata come mero slogan ad effetto ma come una realtà ben concreta che intesse profondamente la vita del nostro territorio, le sue attività, la sua economia.

Non va dimenticato – ha proseguito Pistrini – che Trieste è un luogo unico in tal senso in quanto è la sola città italiana a poter vantare la presenza di tutti gli operatori coinvolti nell’intera filiera del caffè: partendo dal seme verde mercantile in sacchi provenienti dai paesi coltivatori e depositati negli hangar portuali fino al torrefatto e al consumo in tazzina, un “iter” supportato da una elevata ricerca tecnologica e scientifica a livello accademico.

Uno scenario questo – ha concluso – che rende più che mai opportuno e necessario anche un parallelo lavoro culturale, di documentazione, approfondimento, studio e divulgazione delle conoscenze scientifiche e storiche sul tema, a tutti i livelli e alla portata di tutti, fino ai turisti e ai semplici curiosi, da cui l’”idea” e il compito della nostra Associazione Museo del Caffè”.

Iniziativa di cui il riconfermato Pistrini ha quindi brevemente tracciato il percorso fin qui
compiuto, dai prodromi avviati nel già lontano marzo 2001 fino alla formale costituzione del
Sodalizio, il 14 febbraio 2017, quale realtà di volontariato culturale indipendente. E soprattutto in quest’ultimo lustro la realtà associativa – ha osservato il presidente – ha fatto passi da gigante, avviando molteplici iniziative, quali i Cenacoli del Caffè, appuntamenti culturali tenuti da esperti e appassionati dell’argomento, in quest’ultima quinta edizione curati e diretti dal socio Marino Petracco (si tengono ogni primo venerdì del mese, fino a luglio, con inizio alle ore 18; il prossimo sarà il 6 maggio, con Carla Talento, su “Le lingue del caffè: commercio e analisi sensoriale in cinese”, che in quest’occasione si svolgerà on line dal portale web dell’Associazione: www.amdctrieste.it o tramite il profilo Facebook aMDCTrieste).

Da citare ancora, fra quanto già attuato, l’idea, tuttora in evoluzione, del “Museo diffuso del Caffè”

Con “presenze” collocate in vari luoghi della città (vie, slarghi, piazze), “ma in tal senso – ha sottolineato ancora Gianni Pistrini – l’obiettivo “alto” e necessario, da conseguire nel futuro più prossimo possibile, resta quello, indispensabile anche per la maggior attrazione turistica, di una forma espositiva-museale strutturata, ovvero di una sede stabile per il Museo del Caffè, che potrebbe venir realizzata con il supporto delle istituzioni locali.

“E quale sito potrebbe essere l’ideale – si chiede il presidente – se non proprio quel Porto Vecchio dove un tempo letteralmente “si camminava sul caffè”, come ancor oggi tramandato da chi vi lavorava, come pure dagli scrittori e letterati nostri. Sarebbe questa una proposta espositiva, ma anche dinamicamente didattica, che rappresenterebbe certamente un non trascurabile “valore aggiunto” per una Trieste che si fa vanto di una storicità antica e di una vocazione scientifica e culturale, ma anche turistica.”

E non mancano, per il nuovo direttivo dell’Associazione Museo del Caffè, altre e non
meno impegnative sfide quali innanzitutto una esposizione straordinaria da organizzare per
l’ottobre prossimo, in occasione della giornata mondiale del caffè, che vedrebbe la
rilevantissima e prestigiosa compartecipazione dell’Ambasciata del Brasile a Roma. Inoltre, la tradizionale presenza alla rassegna fieristica TriestEspresso Expo, saltata due anni fa causa pandemia, che contestualmente vedrebbe svolgersi anche la 10° edizione del Partenariato fra Musei del caffè, quest’anno pure con l’ipotesi di un trasferimento oltre oceano per coinvolgere il grande Museu do Café di Santos in Brasile.

Un ulteriore impegno è infine quello di una forte implementazione della presenza sui diversi
canali social per consentire, anche in questo campo, una significativamente più marcata incisività di un’Associazione che ambisce a porsi prioritariamente al servizio di Trieste e della sua economia. Per la quale il caffè era e rimane, in tutti i suoi aspetti, uno degli “asset” di maggior pregio, rilievo e notorietà internazionale.

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