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Andrea Doglioni Majer è il nuovo presidente Ucimac, macchine professionali: in carica fino al ’22

Il nuovo presidente: "La crisi Covid – dichiara il nuovo presidente Ucimac, Andrea Doglioni Majer – ha accelerato e consolidato il cambiamento delle abitudini di consumo del caffè nel mondo. La ripresa si preannuncia lunga, difficile e le nostre aziende saranno costrette a trasformarsi ridisegnando strategie che fino a ieri sembravano indiscutibili. La nostra strada sarà quella di allargare la sfera di influenza di Ucimac per raccogliere l'interesse di nuovi player rappresentativi di una porzione maggiore della filiera internazionale"

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MILANO – Ucimac, il comparto di Assofoodtec che rappresenta i Costruttori di macchine per caffè espresso professionali e attrezzature per bar all’interno di Anima Confindustria, ha nominato Andrea Doglioni Majer come nuovo presidente Ucimac. Majer succede a Maurizio Giuli e resterà in carica sino alla fine del 2022. Ingegnere 53enne di origine milanese,

Doglioni Majer parla quattro lingue straniere e vive tra Bergamo e Stoccolma.
Attualmente è presidente e ceo della Carimali Spa.

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Andrea Doglion Majer, la sua carriera sino a oggi

Dopo gli studi acquisisce esperienza nelle imprese di famiglia attive nella produzione di macchine vending, ricoprendo diverse funzioni in ambito tecnico, commerciale e infine come amministratore delegato di una delle società del gruppo. In quel periodo ha inoltre collaborato con le associazioni italiane e internazionali del vending anche in qualità di coordinatore di gruppi di lavoro.

Da circa dieci anni ha gradualmente spostato la sua attività nel settore contiguo delle macchine per caffè, costituendo il gruppo Vea Ventures che oggi comprende aziende con sedi in Italia, Cina e negli Usa specializzate nella produzione di apparecchi professionali e semiprofessionali, oltre che dei relativi accessori e di tecnologie
proprietarie.

«La crisi Covid – dichiara il nuovo presidente Ucimac, Andrea Doglioni Majer – ha accelerato e consolidato il cambiamento delle abitudini di consumo del caffè nel mondo. La ripresa si preannuncia lunga, difficile e le nostre aziende saranno costrette a trasformarsi ridisegnando strategie che fino a ieri sembravano indiscutibili. La nostra
strada sarà quella di allargare la sfera di influenza di Ucimac per raccogliere l’interesse di nuovi player rappresentativi di una porzione maggiore della filiera internazionale, al fine di raccogliere gli elementi utili ad adattare le nostre imprese alle mutate condizioni e a promuovere insieme la visione del caffè come bevanda emozionale globale».

Il comparto rappresentato da Ucimac, che nel 2019 aveva sfiorato un fatturato di 500milioni di euro

Nel 2020 vede un calo del -14,1%, scendendo così a 425milioni di euro (previsioni Ufficio Studi Anima). «Ucimac sta lavorando con tutta Assofoodtec e con le altre associazioni del settore Horeca rappresentate da Anima – prosegue Doglioni Majer – per chiedere alle istituzioni di adottare misure straordinarie a sostegno delle imprese della filiera produttiva a monte del mondo della ristorazione.

Tra le proposte, per i beneficiari del contributo a fondo perduto introdotto dal “Decreto Ristori” operanti nel settore della ristorazione, la possibilità di usufruire di un’ulteriore misura di sostegno tramite un credito di imposta nel caso in cui il contributo ricevuto sia reinvestito, anche in parte, nell’acquisto di beni strumentali strettamente funzionali alle attività – tra cui le macchine da caffè e le attrezzature professionali da bar. In questo modo si sosterrebbero le attività commerciali, e allo stesso tempo l’intera industria produttrice nazionale».

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