giovedì 02 Maggio 2024
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ALLARME ROYA – La ruggine del caffè invade anche il Messico, Chiapas e Veracruz gli stati più colpiti

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MILANO – Allarme roya si estende al Messico. Anche se le conseguenze non saranno immediate. Mentre il raccolto, 2012/13, già ultimato, non dovrebbe risentire della malattia, perlomeno in termini quantitativi.

Così un bollettino di aggiornamento diffuso la settimana scorsa dal servizio estero (Fas) del dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda).

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Allarme roya oltre il Messico

La ruggine ha iniziato a propagarsi in Messico circa 2 anni fa, proveniente dai territori dei paesi centro americani limitrofi.

Segni dell’insorgenza della malattia erano visibili già l’anno scorso nel Chiapas. Lo stato più meridionale del paese, nonché principale area di produzione messicana.

Per far fronte all’emergenza

Il Segretariato all’agricoltura (Sagarpa) ha incaricato il Servizio nazionale per la sicurezza sanitaria e alimentare(Senasica). Mentre l’Associazione messicana della catena produttiva del caffè (Amecafé) di predisporre delle strategie volte a prevenire il diffondersi epidemico.

Già nell’ottobre 2012 è stato attivato un programma di emergenza nel Chiapas

E’ andata avanti quindi un campionamento mirato in campagna, volto al rilevamento della presenza della malattia. Qui ha fatto eco un programma di difesa. Con utilizzo di fungicidi nelle aree al confine con il Guatemala. Oltre che una campagna di formazione e comunicazione rivolta ai produttori.

Sviluppi recenti

In risposta al diffondersi crescente dell’epidemia, il Sagarpa ha varato, a fine gennaio, nella città di Tuxtla (Chiapas), un programma inter-istituzionale di emergenza.

In base al quale Senasica, Amecafé e Sistema Producto Café (il braccio operativo di Amecafé, ndr.) potenzieranno la loro collaborazione.

Nel campo della ricerca, della formazione, dell’assistenza tecnica e della divulgazione delle informazioni in tutti gli ambiti della supply chain. A livello federale, statale e locale.

Il direttore generale del settore fitosanitario del Senasica ha dichiarato

La campagna preventiva volta a contenere il diffondersi dell’epidemia si estenderà a tutti gli stati produttori – principalmente Chiapas, Veracruz, Puebla e Oaxaca –. Aggiungendo che la situazione è, per fortuna, meno grave rispetto a quella dei paesi centro americani.

Come già detto, le conseguenze del diffondersi della malattia non si faranno sentire sull’entità del raccolto di quest’anno (anche se potrebbe risentirne la qualità), che continua a essere stimato da Amecafé in 4,3 milioni di sacchi. In lieve crescita rispetto ai 4,16 del 2011/12.

In Messico, il caffè arabica viene prodotto sia con colture in pieno sole che con colture ombreggiate

Nel Chiapas, il Sagarpa ha ordinato l’attuazione di una serie di azioni comprendenti l’applicazione di fungicidi alle piantagioni.

La presenza della malattia è stata rilevata in una decina di municipi. Il Chiapas è una delle più importanti aree mondiali per la produzione di caffè bio coltivato con coltura ombreggiata.

Secondo gli specialisti del Senasica

Le pratiche agricole inadeguate e i mancati interventi di potatura e rinnovo degli arbusti hanno favorito la diffusione della crittogama, che ha già attaccato circa 100 mila dei 250 mila ettari complessivi coltivati a caffè nel Chiapas.

L’impatto della roya sul prossimo raccolto dipenderà anche dall’efficacia della campagna di prevenzione attualmente in corso.

Nello stato di Veracruz

Sagarpa e autorità sanitarie indicano che la ruggine ha raggiunto sinora 16 mila ettari di piantagione, di cui 10 mila presentano danni da moderati a gravi. Le aree più colpite sono quelle di Cuichapa e Cordoba.

La coltura del caffè si estende nel Veracruz su un totale di 157 mila ettari, di cui 90 mila al di sopra degli 800 metri di altitudine.

Il responsabile locale di Sistema Producto Café sostiene

Gli arbusti colpiti dovranno essere probabilmente sostituiti, in particolare nelle piantagioni localizzate ad altitudini più basse (al di sotto degli 800 metri slm).

Ha aggiunto inoltre che la malattia colpisce con maggiore aggressività le piantagioni in pieno sole citando tra i fattori aggravanti, il clima, l’acqua e l’erosione.

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