giovedì 03 Ottobre 2024

Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: report statistici

Esportazione nel mondo del caffè torrefatto in Italia 2009-2011. Lo scorso anno a 122 mila tonnellate pari a 834 milioni di euro.

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MILANO – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle impresse italiane, informa che sono stati pubblicati sul sito dell’ICE (www.ice.it) i report statistici sulle esportazioni dei principali prodotti agro-alimentari con i prezzi export medi per tutti i mercati esteri.

Queste elaborazioni statistiche si propongono di fornire uno strumento per l’immediata interpretazione della dinamica delle esportazioni dei principali gruppi merceologici che compongono la bilancia agro-alimentare italiana. Inoltre, informa di aver predisposto per l’occasione di Cibus 2012 delle schede settoriali di alcuni dei principali mercati esteri per i prodotti agro-alimentari e delle statistiche per comparti delle importazioni ed esportazioni italiane di settore.

CIMBALI M2

Esportazioni di prodotti agro-alimentari italiani 2009-2011
IL CAFFÈ

A cura di Pietro Simonelli

Il 2011 si è chiuso, per le esportazioni di caffè torrefatto non decaffeinizzato, con un brillante +24,6% raggiungendo quota 834 milioni di euro pari a 122 mila tonnellate di prodotto. Non si arresta la tendenza al rialzo generalizzato dei prezzi medi all’export che, anzi, nel 2011 hanno registrato una impennata del 13,7% a euro 6,82 per chilo di prodotto.

I maggiori mercati dell’ Unione Europea, che complessivamente produce il 69,1% del fatturato export totale, hanno segnato performance particolarmente brillanti: Germania +36,7%, Francia +18,3%, Austria +37,8%. L’analisi dell’indice euro/chilo evidenzia un range ampio, con un minimo di 5,35 di Ungheria e Bulgaria ed un massimo di 10,40 di Cipro. La Grecia, nonostante la perdurante crisi economica, rimane uno dei mercati di riferimento per le aziende italiane del settore con quasi 5.000 tonnellate di prodotto esportato (+9,4%) per un valore di 43,8 milioni di euro (+15,6%).

In rialzo il prezzo praticato sul mercato greco sia pur in misura inferiore all’incremento medio (+5,7% contro una media del 13,7%). Variazioni nettamente positive si segnalano in tutti i principali mercati extra-UE ad eccezione del Canada dove ad un aumento contenuto (+1,6%) del valore si contrappone un calo del 2% dei volumi. Il livello particolarmente basso del valore euro/chilo, inoltre, evidenzia flussi di importazione rivolti in particolare a prodotti nella fascia bassa di prezzo.

Al di fuori della U.E. le aree che registrano incrementi percentuali particolarmente accentuati sono l’America centro-meridionale (+37,3%) e l’Asia orientale (+28,6%). Degni di nota sono, in particolare, Brasile e Argentina, le cui importazioni sono praticamente raddoppiate rispetto ai due anni precedenti, mentre in Asia i consumi si sono impennati soprattutto in Corea del Sud (+27,9%), Cina (+30,4%), Taiwan (+30,8%) e Hong Kong (+43,3%).

Ancora migliore l’andamento delle esportazioni di caffè torrefatto decaffeinizzato. Il fatturato export per le aziende del settore ha raggiunto quasi i 33 milioni di euro con un incremento del 28,4% a fronte di 4.266 tonnellate di prodotto esportato. Le esportazioni di caffè decaffeinizzato presentano una distribuzione geografica meno concentrata rispetto a quelle del caffè non decaffeinizzato. Nel 2011 il fatturato proveniente da vendite nella Unione Europea è stato pari al 63% del totale, ma l’anno precedente era di appena il 58,5%. Ciò è dovuto in particolare ad una autentica impennata nei consumi registrata in alcuni dei mercati leader, Germania in testa con +142,5% e addirittura +301% rispetto al 2009.

Come spesso accade, tuttavia, al sensibile aumento delle esportazioni si contrappone una contrazione evidente del prezzo medio, in calo del 12,9% rispetto al 2010 e del 21,8% rispetto al 2009. Tra i principali mercati U.E. da menzionare le performance annue della Francia (+38,8%) e dell’Austria (+65,3%). Al di fuori della UE, gli Stati Uniti (+6,1%) consolidano la ripresa degli acquisti dopo il buon dato del 2010, mentre non si arresta il calo delle importazioni del Canada (-9,8%). Da rilevare come i prezzi export sui due mercati siano assolutamente allineati. Richieste in forte aumento da Ucraina (+56,5% e +393% rispetto al 2009), Svizzera (+47,2%), Israele (+44,2%) e Australia (+23,4%).

Fonte: elaborazioni ICE/Area Agro-alimentare su dati ISTAT agro.alimentari@ice.it www.ice.it

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