venerdì 12 Aprile 2024
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Acqua: come fare per usarla bene senza sprechi? Ecco qualche dritta da Costadoro

Lo scenario di utilizzo attuale di risorse idriche disponibili ci sta portando allo sfruttamento di quantità d’acqua enormi, specialmente se si pensa che soltanto lo 0,001% dell’acqua presente sul nostro Pianeta è effettivamente disponibile per l’utilizzo per l’uomo, poiché di sufficiente qualità e accessibile a costi accettabili

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TORINO – Acqua: una bevanda che diamo spesso per scontata, a tal punto che non ci rendiamo neppure conto di quanto ne sprechiamo e di quanta ne impieghiamo in eccesso per la produzione industriale. Riflettiamo su questi punti, leggendo l’articolo pubblicato sul blog Costadoro.

Acqua: non sprechiamola

In Costadoro, anche quando apriamo il rubinetto dell’acqua, inevitabilmente ci ritorna in mente la nostra CSR… e in una ricorrenza importante come il World Water Day (la Giornata Mondiale dell’Acqua) non possiamo esimerci dal confrontarci con noi stessi e condividere con Voi i nostri pensieri.

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L’acqua spesso è impropriamente utilizzata e sprecata in molte delle nostre attività quotidiane. Lo scenario di utilizzo attuale di risorse idriche disponibili ci sta portando allo sfruttamento di quantità d’acqua enormi, specialmente se si pensa che soltanto lo 0,001% dell’acqua presente sul nostro Pianeta è effettivamente disponibile per l’utilizzo per l’uomo, poiché di sufficiente qualità e accessibile a costi accettabili.

In un futuro prossimo, anche a causa del riscaldamento globale e dell’inquinamento, la quantità di acqua dolce a disposizione, potrebbe non essere più sufficiente a soddisfare la crescente domanda.Semplici gesti quotidiani per uno scopo comune
Ecco perché, a cominciare dal semplice gesto di chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti, tutti noi abbiamo il dovere di contribuire.

In Costadoro ad esempio, abbiamo un sistema di recupero delle acque piovane per l’alimentazione della vasca antincendio, i servizi igienici hanno la doppia vaschetta dello sciacquone, e tutti i rubinetti sono dotati di rompigetto areati per un risparmio dell’acqua.

Pensate che solo con l’adozione di quest’ultimo accorgimento, chiamato anche riduttore di flusso, si risparmia il 40% dell’acqua senza perdere in comodità o efficacia e si risparmia fino al 30-50% in energia (perché si consuma meno gas o corrente elettrica per la produzione di acqua calda), inoltre il loro costo ed installazione sono davvero alla portata di tutti.

Vogliamo andare oltre e scoprire insieme quanti e quali modi possiamo utilizzare per ottimizzare il consumo dell’acqua:

Dotare docce e rubinetti di riduttori di flusso;
Preferire la doccia al bagno in vasca;
Chiudere l’acqua durante il lavaggio dei denti o mentre ci si fa la barba;
Quando possibile utilizzare la lavastoviglie per lavare i piatti al posto dell’acqua corrente (in media se ne consuma il 50% in più con il lavaggio a mano);
Utilizzare lo sciacquone del WC con la modalità di risparmio idrico;
Utilizzare un recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione delle piante;
Quando possibile utilizzare acqua di recupero per tutti i sistemi che non necessitano di acqua potabile; Considerare anche negli acquisti quanto gli imballaggi abbiano un impatto, oltre che nello smaltimento, sul consumo di acqua per la loro produzione.

Water Footprint nel quotidiano

La Water Footprint (WFP) è un indicatore ambientale che utilizza l’acqua come riferimento, caratterizzato dai volumi di quella dolce direttamente o indirettamente consumati per realizzare un prodotto e calcolato tenendo conto di tutte le fasi della catena di produzione (il suo calcolo è ben definito nella norma UNI EN ISO 14046, ”Gestione ambientale – Impronta Idrica (Water Footprint) – Principi, requisiti e linee guida”) dove sono espressi i requisiti e le linee guida relativi all’impronta idrica di prodotti, processi ed organizzazioni basata sulla valutazione del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Analysis).

Avere un’indicazione sulla WFP nella produzione degli imballaggi ad esempio, può portarci ad una scelta più consapevole anche nella spesa quotidiana, sapendo che, secondo studi dell’AIPE, la produzione di imballaggi in EPS (polistirene espanso sinterizzato – il polistirolo) consuma decisamente meno di quelli in cartone o in plastica, oltre ad essere totalmente riciclabile.

Sempre secondo le loro ricerche un chilo di imballaggio in cartoncino vergine ha un impatto di 825 litri, contro solo 6 di EPS.

Costadoro per l’ambiente

In Costadoro, oltre alle nuove infrastrutture a basso impatto ambientale ed energetico, stiamo evolvendo con una maggiore salvaguardia generale dell’ambiente, andando ad utilizzare per le nostre confezioni di caffè da 1 kg un imballo completamente compostabile che non incide quindi in fase di smaltimento, ma che ritorna ad essere parte di quell’ambiente a cui tanto teniamo.

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