martedì 23 Dicembre 2025

Palermo inaugura il primo “bar al buio” per un’esperienza sensoriale unica

A Palermo apre nell’Istituto dei Ciechi Florio-Salamone un “bar al buio” gestito dalla cooperativa Oltresenso, dove giovani, tra cui tre non vedenti, hanno progettato arredi e percorsi tattili e olfattivi. Il locale unisce ristoro, inclusione e formazione, diventando uno spazio di incontro e consapevolezza sensoriale

Da leggere

TME Cialdy Evo

Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.

A Palermo ha aperto un “bar al buio” nell’Istituto dei Ciechi Florio-Salamone, pensato per far vivere l’esperienza sensoriale delle persone non vedenti. Gestito dalla cooperativa sociale Oltresenso, il locale unisce ristoro, inclusione e formazione, coinvolgendo giovani, di cui tre non vedenti, nella progettazione di arredi e percorsi tattili e olfattivi.

Il progetto nasce da iniziative pastorali e sociali, con il sostegno di fondi Otto per Mille, e punta a creare uno spazio di incontro e consapevolezza. Leggiamo in seguito alcune parti dell’articolo pubblicate su La Sicilia.

Un buon caffè a luci spente il bar per capire chi non ci vede

PALERMO – Un “bar al buio” ha aperto le sue porte a chiun­que voglia, anche solo per pochi minuti, spe­gnere la vista e accen­dere tutti gli altri sensi per orien­tarsi e sor­seg­giare un caffè. Non solo un nuovo spa­zio di ristoro, ma un luogo pen­sato per far vivere l’espe­rienza sen­so­riale delle per­sone non vedenti.

Il bar ha aperto nell’Isti­tuto dei Cie­chi “Flo­rio-Sala­mone” ed è gestito da Oltre­senso, coo­pe­ra­tiva sociale inau­gu­rata il 13 dicem­bre, giorno di Santa Lucia, pro­tet­trice dei cie­chi. Nata dall’azione pasto­rale dell’Arci­dio­cesi, Oltre­senso rap­pre­senta un segno con­creto di inclu­sione e futuro. Il bar sarà aperto al pub­blico durante i nume­rosi eventi che si svol­gono nell’Isti­tuto e si pro­pone come spa­zio di incon­tro, ascolto e con­sa­pe­vo­lezza.

A dare vita alla coo­pe­ra­tiva sono sei gio­vani, di cui tre non vedenti: Lorenzo Bas­sano, Viviana Bonanno, Chiara San­fi­lippo, Yong Di Wang, Marta Giu­ditta Lo Nigro e Giu­seppe Rubino. Oltre­senso ha vinto il con­test dio­ce­sano “New Tech­no­logy for Wel­fare Lab”, pro­mosso dalla Cari­tas dio­ce­sana insieme all’uffi­cio per la pasto­rale sociale e del lavoro e al ser­vi­zio di pasto­rale gio­va­nile, in col­la­bo­ra­zione con il Pro­getto Poli­coro.

Il bar sarà alle­stito gra­zie al pro­getto “Arti­gia­nato inno­va­tivo – per­corsi di for­ma­zione ed inte­gra­zione sociale”, pro­mosso da Lisca Bianca con l’Isti­tuto dei Cie­chi e soste­nuto dai fondi Otto per Mille della Chiesa Val­dese. Il pro­getto coin­volge dieci gio­vani, per­sone non vedenti e ipo­ve­denti, in per­corsi di for­ma­zione arti­gia­nale e inclu­sione socio-lavo­ra­tiva. Saranno loro a pro­get­tare e rea­liz­zare gli arredi, oltre al per­corso sen­so­riale: dalla guida sulle mura per l’orien­ta­mento, ai qua­dri in alto­ri­lievo, fino al per­corso olfat­tivo e al ban­cone.

Per l’arci­ve­scovo Cor­rado Lore­fice, «una comu­nità cri­stiana che si pensa inclu­siva con­tri­bui­sce a ren­dere la città una vera fami­glia».

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.

  • Brambati

Ultime Notizie

  • Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè
DEMUS LAB DemusLab Umami Roasting Camp Il logo di DemusLab