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TRIESTE – È tutto pronto per l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts. La community del caffè sta per riunirsi presso il Savoia Excelsior Palace di Trieste per due giorni di confronto e dibattito sui principali Megatrends che stanno ridisegnando il volto del settore. Sarà possibile seguire l’intero evento anche in streaming, per vivere da vicino un summit che contribuirà a dibattere sul futuro della filiera.
Beans of change – Sabato 6 dicembre
Il primo giorno si apre con il tema dell’intelligenza artificiale e del rapporto tra tecnologia e persona. Padre Paolo Benanti introduce l’algoretica, spiegando perché l’etica degli algoritmi sia fondamentale per mantenere l’AI al servizio dell’uomo. Paolo Andrigo di Accenture mostra come l’AI stia cambiando il B2B e i processi di vendita, potenziando e non sostituendo il lavoro umano.
A chiudere il capitolo, Cristian Sartori di Siemens illustra l’applicazione dell’AI ai macchinari industriali, dove un “cervello artificiale” integrato migliora efficienza e qualità produttiva.
Si passa poi alla sostenibilità, con l’intervento di Mirta Granda Averhoff, Ambasciatrice di Cuba Paese Focus 2025. Michele Curto presenta Biocuba, progetto sostenuto dalla Fondazione Lavazza per creare una filiera del caffè sostenibile e completamente tracciabile tramite blockchain. Claudia Carroccia di Olam Italia ribadisce il ruolo ormai imprescindibile del binomio Innovazione e Sostenibilità nelle dinamiche globali del settore.
L’innovazione si lega direttamente a questi temi: spesso è proprio la tecnologia a rendere possibile la sostenibilità. Enrico Metti ricorda l’importanza dell’acqua nella qualità del caffè, mentre Andrea Gilli di IMA Petroncini presenta le nuove soluzioni industriali che uniscono robotica e AI. Marco Schiavon, ceo di Caffè Borbone sottolinea il primato italiano nel monoporzionato e il valore delle cialde compostabili come modello sostenibile da esportare.
La giornata si chiude con la prima edizione degli Stati Generali del Caffè, un confronto tra le principali associazioni del settore. È un passo verso un associazionismo più unito e coordinato, un obiettivo che i Bazzara perseguono da oltre vent’anni e che oggi trova una nuova forma di concretezza.

Italian Coffee Excellence – Domenica 7 dicembre
Il secondo giorno si apre con il tema della Coffee Identity. Domenico Sturabotti di Fondazione Symbola introduce una riflessione ampia sul Made in Italy: un patrimonio di qualità, tradizione e design che oggi, di fronte all’italian sounding e alla crescente competizione globale, richiede un cambio di mindset.
Per continuare a fare la differenza, serve una narrazione aggiornata e soprattutto coesione tra tutti gli attori del sistema. Su questa linea si inserisce l’intervento di Maurizio Giuli, che applica lo stesso principio all’espresso italiano, eccellenza che studia da anni e alla quale invita a restituire una identità chiara e contemporanea. Chiude il capitolo Mario Rubino, mostrando come Kimbo abbia saputo valorizzare la propria anima partenopea trasformandola in un elemento distintivo del prodotto.
Il percorso prosegue con Horizons, dedicato alle applicazioni concrete di questo nuovo modello identitario. Rudi Albert apre con il tema della trasparenza del verde e delle normative che regolano la tracciabilità della filiera. IMF attraverso le parole di Alessandro Garbin e Giorgio Mosca porta la prospettiva industriale, presentando macchinari dotati di modelli AI integrati per garantire costanza e qualità nella produzione. Infine Michele Cannone Global brand director away from home del Gruppo Lavazza analizza l’evoluzione del consumo, spiegando come sostenibilità e innovazione stiano ridefinendo le preferenze dei consumatori e le strategie delle aziende.
La giornata si conclude con il Think Tank Torrefattori, alla sua prima edizione. L’obiettivo è ambizioso: costruire una vera e propria “penisola del caffè”, riunendo torrefattori da nord a sud per discutere insieme i temi più urgenti del settore, dal prezzo della tazzina al riposizionamento del Made in Italy, fino alla formazione e alla necessità di una nuova narrazione condivisa.





















