giovedì 04 Dicembre 2025

Caffè Platti 1875: 150 anni di storia nel cuore di Torino

Nel cuore di Torino, all’incrocio tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Re Umberto, il Caffè Platti 1875 celebra 150 anni di storia. Nato come liquoreria “Principe Umberto” e trasformato dai fratelli Platti in uno dei caffè più iconici della città, è diventato nel tempo un punto di riferimento culturale, frequentato da scrittori, imprenditori e intellettuali come Pavese, Einaudi e Agnelli

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Nel cuore di Torino, all’angolo tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Re Umberto, sorge un luogo che incarna come pochi il fascino intramontabile della città: Caffè Platti 1875. Nato come liquoreria “Principe Umberto” e trasformato poi in caffè dai fratelli Platti, è diventato un simbolo culturale del Novecento torinese. Entrare da Platti significa fare un salto nel tempo, tra stucchi, specchi dorati e arredi in stile Luigi XVI che raccontano eleganza e memoria.

Le sue sale hanno visto passare scrittori, imprenditori, studenti e sportivi, diventando scenario di incontri, idee e rivoluzioni silenziose. Oggi, a quasi 150 anni dalla sua nascita, Platti continua a essere un viaggio nel tempo dove storia, gusto e tradizione si intrecciano con il presente. Leggiamo in seguito alcune parti dell’articolo pubblicate su Viaggiare.

Caffè Platti 1875 compie 150 anni

TORINO – Nata nel 1875, negli anni del primo Risorgimento, come liquoreria “Principe Umberto”, l’attività fu rilevata dai fratelli Ernesto e Pietro Platti, che la trasformarono in un caffè destinato a diventare un punto di riferimento sociale e culturale per tutto il Novecento.

Varcare la soglia di Platti significa fare un salto indietro nel tempo: gli interni, arredati in stile Luigi XVI dalla ditta Valabrega, ricoprono pavimenti e pareti con raffinati stucchi, lampadari originali, decorazioni dorate, un bancone in legno intarsiato anni Venti, grandi specchi incorniciati e tonalità pastello che donano al locale un’eleganza discreta e senza tempo.

Una storia senza tempo

Tra le sue mura e intorno ai suoi tavoli, Platti ha attraversato tre epoche: l’Unità d’Italia, le due guerre mondiali e il boom industriale; è stato testimone vivace delle trasformazioni di Torino. Per decenni gli studenti del vicino liceo classico D’Azeglio intellettuali, artisti, imprenditori, politici e scrittori hanno scelto Platti per riflettere, incontrarsi, scrivere o semplicemente sorseggiare una cioccolata calda.

Tra questi ricordiamo personalità del calibro di Cesare Pavese, che spesso si concedeva una pausa tra le sale o davanti a un tavolino del caffè, magari discutendo con l’editore Giulio Einaudi, oppure Luigi Einaudi — futuro Presidente della Repubblica — che amava leggere con calma tra quelle pareti. Anche il senatore Giovanni Agnelli e il fondatore del marchio Lavazza erano frequentatori abituali, così come importanti rappresentanti dell’imprenditoria e della società torinese.

E accanto a storia, letteratura e imprenditoria, Platti vanta anche un legame con lo sport: è proprio davanti alle sue vetrine che, il 1º novembre 1897, alcuni studenti del liceo classico D’Azeglio decisero di fondare quella che sarebbe diventata la Juventus FC, rendendo il locale parte integrante della storia del calcio italiano.

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