giovedì 04 Dicembre 2025

Il cane Giorgio a Ferrara è il nuovo Hachiko: ogni giorno al bar in attesa del padrone deceduto

Giorgio, come Hachiko, è una testimonianza concreta di fedeltà e devozione, ma anche del dolore che gli animali possono provare per il distacco da un compagno di vita

Da leggere

Brambati
TME Cialdy Evo

Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.

Giorgio, un cane meticcio di piccola taglia, percorre ogni giorno le strade di Scortichino, una frazione del comune di Bondeno in provincia di Ferrara, e arriva nel bar della piazza principale dove si siede sempre sotto la stessa sedia preferita del suo padrone morto ormai da un mese.

Soprannominato il nuovo Hachiko, il celebra cane che aspettava il padrone anche dopo la sua morte fuori la stazione di Shibuya a Tokyo, Giorgio è una testimonianza concreta di fedeltà e devozione. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Serena Palumbo per Il Corriere della Sera.

Giorgio: il nuovo Hachiko di Ferrara

SCORTICHINO (Ferrara) – Lo hanno soprannominato il nuovo Hachiko. E in effetti, nonostante Giorgio non abbia la stazza dell’Akita giapponese – il cane diventato famoso in tutto il mondo per aver aspettato il suo padrone anche dopo la morte fuori la stazione di Shibuya, a Tokyo, e reso ancora più celebre dall’omonimo film che aveva Richard Gere come protagonista – ne incarna la fedeltà.

Questo meticcio di piccola taglia esce ogni mattina alle 7.30, percorre le strade di Scortichino, una frazione del comune di Bondeno in provincia di Ferrara, e arriva nella piazza principale. Qui entra nel bar e si siede sempre sotto la stessa sedia, la preferita del suo compagno umano. Una routine che i due hanno ripetuto per 12 anni. Insieme, fino a circa un mese fa, quando l’uomo è morto.

Eppure Giorgio, nonostante ora non abbia nessuno a guidarlo verso quella caffetteria, continua a presentarsi lì, quasi come a onorare quell’appuntamento e forse nella vana speranza di rincontrare l’uomo che lo ha salvato dal canile, adottandolo e donandogli una vita migliore. E così puntuale, al solito orario, entra al bar e resta in attesa. Poi si arrende e va via. Ma il mattino seguente è di nuovo in quel luogo, accolto e coccolato da chi un tempo sorseggiava il caffè con il suo padrone.

Giorgio, come Hachiko, è una testimonianza concreta di fedeltà e devozione, ma anche del dolore che gli animali possono provare per il distacco da un compagno di vita.

Due cani che a distanza di anni hanno “cercato ininterrottamente il proprio padrone lì dove l’avevano lasciato – spiega Federico Coccìa, medico veterinario e autore del libro Con gli occhi del tuo cane (Sperling & Kupfer) -. Questo perché per i cani non si può parlare di elaborazione del lutto. Loro non hanno la consapevolezza di cosa sia la morte. Quando l’umano di riferimento muore, però, avvertono una fortissima mancanza fisica. Una sofferenza data da un’assenza improvvisa che non riescono a spiegarsi e per la quale restano profondamente confusi”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Ultime Notizie

  • Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè