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Guido Repetto, che ha raccolto l’eredità del padre Flavio, illustra dati, filosofia e modus operandi dell’azienda. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Maurizio Iappini per il quotidiano La Stampa.
Gli investimenti dell’azienda
NOVI LIGURE (Alessandria) – Ci sono le tute blu e quelle bianche, quest’ultimo è il colore del settore agroalimentare, dove gli operai lavorano con il marchio dell’azienda che si staglia sullo sfondo candido della loro divisa da lavoro. Se in città le tute blu vivono uno dei momenti più neri, quelle bianche, almeno alla Elah Dufour Novi, operano in un clima di crescita continua, fatto di investimenti, aumento di fatturato e programmazione a lungo termine.
Volano gli investimenti
Quello che la Novi di Guido Repetto continua a fare nel solco di una tradizione che vede la sua famiglia alla guida di una delle industrie del cioccolato più iconiche del settore.
Spiega il dottor Repetto, come lo chiamano le sue maestranze, a La Stampa: “Siamo a Novi dal 1985 quando trovammo una situazione ai limiti del fallimento. Da allora il nostro credo è stato quello di investire e non ci siamo mai tirati indietro. Il nostro stabilimento lo dimostra come estensione e come investimenti. Anche in questi anni, nonostante un mercato gonfiato dalla bolla dei costi lievitati delle materie prime – il cacao è passato dai 3 mila ai 12 mila dollari a tonnellata – gli investimenti non sono mancati quasi senza ricarichi sui nostri consumatori”.
Conclude: “A Novi abbiamo ammodernato alcune linee produttive sfiorando i 40 milioni di investimenti negli ultimi tre anni, senza indebitamento con le banche, con la filosofia secondo la quale gli utili non si dividono ma si investono nell’azienda. Per certi versi, siamo una società per azioni che pensa quasi da cooperativa”.
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