giovedì 13 Novembre 2025

Firenze, dehors: tra divieti, confusione e malcontento gli esercenti chiedono delle agevolazioni

Per 50 strade – tra cui Ponte Vecchio, piazza Santa Trìnita, via Calzaiuoli e il piazzale degli Uffizi – è previsto il divieto assoluto di allestire strutture esterne

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Malumori e tanti dubbi tra gli esercenti dopo l’annuncio delle nuove regole di Palazzo Vecchio, la sede del Municipio fiorentino, sui dehors. Il protocollo fissa criteri più stringenti in 73 strade in area Unesco. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale La Nazione.

Le nuove regole dei dehors a Firenze

FIRENZE – Tra attesa, confusione e timori di nuovi costi, i commercianti del centro accolgono con sentimenti contrastanti le nuove regole sui dehors. C’è chi teme spese alte e nuova burocrazia, chi invoca più chiarezza, chi invece approva la stretta ma chiede al contempo coerenza e chi già spera in qualche forma di ristoro.

L’accordo siglato tra Comune e Soprintendenza mette ordine, ma lascia aperti molti interrogativi specie su modalità e pesi economici dell’adeguamento. Il protocollo fissa criteri più stringenti in 73 strade in area Unesco: stop ai teli in plastica, sì al verde curato, cinque diverse tipologie di dehors in base al contesto urbano, dal tavolino alla struttura coperta.

Per 50 strade – tra cui Ponte Vecchio, piazza Santa Trìnita, via Calzaiuoli e il piazzale degli Uffizi – è previsto il divieto assoluto di allestire strutture esterne.

Ma il vero nodo riguarda piuttosto chi dovrà adeguarle strutture adeguando materiali e pedane alle prescrizioni, con costi non irrilevanti: “Se per le nuove misure i commercianti vedranno calare a picco le entrate è giusto che il Comune preveda sconti o agevolazioni”, dice Nicoletta Radu, titolare di una pizzeria in via Nazionale. “Anni fa avevo un locale in via del Proconsolo e mi hanno fatto togliere il dehors: ho perso l’investimento. Bene il decoro, ma non si può riversare tutto sui commercianti”.

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