martedì 04 Novembre 2025

Italia: in media chiudono 6 locali al giorno, Balzola di Fipe: “Il settore va gestito con competenza”

Balzola: "L’aspetto positivo è che il settore dei servizi, e in particolare quello della ristorazione, resta molto appetibile. Parliamo di un comparto con margini lordi del 60-70% e un aumento del valore aggiunto del 6,3% nel 2024: è un settore in crescita. Tuttavia condivido l’idea che serva tornare a una visione più “culturale” del bar, non solo economica. Il bar non è solo caffè: è servizio, qualità, formazione, accoglienza. Purtroppo oggi tanti entrano nel settore attratti dalla redditività, senza avere competenze o visione"

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Carlomaria Balzola, presidente provinciale di Fipe Confcommercio e titolare dell’omonima e storica caffetteria alassina, fa un’analisi della situazione dei bar nel savonese alla luce dell’inchiesta di Italia a Tavola che ha evidenziato la chiusura media in Italia di circa 6 bar al giorno. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Nicola Seppone per il portale IVG.

La chiusura dei bar in Italia: numeri alla mano

MILANO – In Italia chiudono circa 6 bar al giorno (oltre 21mila bar in dieci anni). Quasi la metà non supera i cinque anni di vita. Numeri che Italia a Tavola ha messo nero su bianco in una recente inchiesta (“Il futuro del bar italiano”) e che raccontano una crisi profonda, che va oltre le bollette e i rincari.

Un allarme che trova eco anche nel savonese, dove molti locali storici faticano a resistere e le nuove aperture spesso durano lo spazio di una stagione.

Ne parla Carlomaria Balzola, presidente provinciale di Fipe Confcommercio e titolare dell’omonima e storica caffetteria alassina. Con lui si prova a capire quanto di quella “crisi culturale” denunciata a livello nazionale si respiri anche tra le vie e le piazze della Riviera.

Caromaria Balzola: “L’aspetto positivo è che il settore dei servizi, e in particolare quello della ristorazione, resta molto appetibile. Parliamo di un comparto con margini lordi del 60-70% e un aumento del valore aggiunto del 6,3% nel 2024: è un settore in crescita. Tuttavia condivido l’idea che serva tornare a una visione più “culturale” del bar, non solo economica. Il bar non è solo caffè: è servizio, qualità, formazione, accoglienza. Purtroppo oggi tanti entrano nel settore attratti dalla redditività, senza avere competenze o visione. Bisogna cambiare approccio: non più solo numeri e costi, ma organizzazione qualitativa e cultura del mestiere. Solo così il bar può tornare ad essere un punto di riferimento sociale e non un semplice esercizio commerciale”.

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FONTEivg.it
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