domenica 12 Ottobre 2025

Italmobiliare valuta possibili uscite da società partecipate, Marco Schiavon, Caffè Borbone: “Registreremo una crescita a doppia cifra anche nel 2025”

Italmobiliare sta studiando la strategia di uscita da alcune società partecipate, in particolare quelle più mature. "Nel 2026 qualcosa dovrebbe succedere", ha dichiarato il ceo Carlo Pesenti ai giornalisti, a margine del Capital Market Day della società, precisando che non sono in pianificazione nuove acquisizioni, ma se si presentasse un'opportunità, Italmobiliare è pronta a coglierla, forte anche di circa 200 milioni di liquidità. Ai quali si aggiungeranno altri 40 milioni dalla cessione della quota in Mediobanca

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Italmobiliare, la finanziaria che ha una partecipazione al 60% in Caffè Borbone dal 2018, sta studiando una possibile strategia di uscita da alcune società partecipate, in particolare quelle più mature. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato su Il Corriere della Sera.

Il futuro di Caffè Borbone

MILANO – La società a 200 milioni di liquidità, ai quali si aggiungeranno 40 milioni dalla cessione della quota in Mediobanca, ma non sta pensando a nuove acquisizioni, ma semmai a opportunità. Per l’uscita dalle partecipate non sono previste Ipo.

Il ceo Carlo Pesenti non dà indicazioni sulla cedola 2025, ma esclude nuovi dividendi straordinari e buyback. “Mi piacerebbe una politica di dividendi che implichi una distribuzione attorno al 2% del Net Asset Value”, salito per altro dagli 1,55 miliardi del 2016 a 3,9 miliardi (di cui 1,7 indirettamente tramite la controllata al 100% Clessidra).

Italmobiliare sta studiando la strategia di uscita da alcune società partecipate, in particolare quelle più mature. “Nel 2026 qualcosa dovrebbe succedere”, ha dichiarato il ceo Carlo Pesenti ai giornalisti, a margine del Capital Market Day della società, precisando che non sono in pianificazione nuove acquisizioni, ma se si presentasse un’opportunità, Italmobiliare è pronta a coglierla, forte anche di circa 200 milioni di liquidità. Ai quali si aggiungeranno altri 40 milioni dalla cessione della quota in Mediobanca.

“Faremmo fatica in questo momento ad aggiungere qualcosa. C’è sempre un limite alla complessità da gestire”, ha spiegato al Corriere della Sera, aggiungendo: “Non lo escluderei se troviamo qualcosa che apra una finestra su un settore nuovo”.

La filosofia, comunque, vede sempre il focus su mid cap italiane private “delle quali cercare tendenzialmente di arrivare al controllo”.

Ma potrebbero anche essere annunciate piccole operazioni funzionali a far crescere le singole aziende partecipate, tra le quali figurano Tecnica, Caffé Borbone, Officina di Santa Maria Novella, Italgen e Casa della Salute.

All’incontro hanno partecipato anche i Ceo di due controllate, Marco Schiavon di Caffè Borbone e Marco Fertonani di Casa della Salute. Il primo ha preannunciato che non sarà disattesa nell’intero 2025 la crescita del primo semestre. “Penso che registreremo una crescita a doppia cifra”, rispetto ai 334,5 milioni di euro di ricavi del 2024 (+11,4%).

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