giovedì 02 Ottobre 2025

Francesca Cavallo, da Fiera Milano: “Host? Appuntamento imprescindibile, rappresenta tutte le forme dell’ospitalità”

Cavallo: "Avremo oltre 1900 espositori, di cui il 44% internazionali, provenienti da 54 Paesi. Sono dati che confermano l’attrattività globale di HostMilano e il suo ruolo di punto di riferimento per il settore. Non possiamo ancora fornire cifre precise sui visitatori, ma percepiamo un forte clima di attesa e fiducia"

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MILANOFrancesca Cavallo, head of hospitality exhibitions presso Fiera Milano, racconta il nuovo concetto di ospitalità che sarà il vero protagonista di HostMilano dal 17 al 21 ottobre. I pilastri su cui reggerà la Fiera saranno ovviamente il caffè, il cacao, il gelato, l’arte bianca e l’horeca. Leggiamo di seguito le considerazioni di Francesca Cavallo.

HostMilano è vicinissimo: qual è il concetto di ospitalità che sarà messo in vetrina in questa edizione?

Francesca Cavallo: “Quest’anno vogliamo raccontare un concetto di ospitalità che non si ferma alla singola filiera, ma che nasce dall’incontro e dall’ibridazione tra mondi diversi. L’ospitalità è infatti un ecosistema complesso: caffè, ristorazione, bakery, gelato, arredo e tecnologie non vivono separati, ma interagiscono tra loro e si influenzano a vicenda.

A HostMilano questo dialogo diventa concreto: i visitatori vedranno come da queste connessioni nascano nuove idee di prodotto, servizi integrati e modelli di business più solidi.

Crediamo molto in questa visione, perché solo unendo competenze e creatività si può rispondere in modo efficace a un mercato sempre più dinamico. In sintesi, HostMilano 2025 sarà la piattaforma di un’ospitalità capace di creare un valore che nasce dalla connessione e condivisione”.

Caffè, cacao, gelato e horeca: si è molto parlato di commistioni tra settori. Come dialogheranno a HostMilano questi prodotti tutti simbolo del made in Italy?

“Il caffè, il cacao, il gelato, l’arte bianca e l’horeca sono pilastri del made in Italy e a HostMilano, di pari passo con la connessione tra i settori, questi ingredienti troveranno un terreno feritile per contaminarsi e innovare creando linguaggi nuovi: pensiamo a cocktail a base caffè che incontrano la pasticceria, o a dessert che integrano cioccolato e gelato in chiave gourmet.

La nostra manifestazione è proprio questo: un luogo in cui le filiere tradizionalmente separate iniziano a dialogare, creando prodotti e format capaci di anticipare i gusti dei consumatori e di offrire nuove opportunità di business. È in questa connessione tra ingredienti, tecniche e creatività che nasce l’innovazione e che si rafforza la leadership del made in Italy nel mondo”.

Sostenibilità e innovazione, altri due temi cardine di HostMilano: quali sono i temi e le modalità di discussione attorno a questi topics?

“Sono due dei temi più forti di HostMilano e non resteranno concetti astratti: i visitatori potranno sperimentarli dal vivo.

Lo Smart Label – Host Innovation Award ne è la prova tangibile. Parliamo di superfici che riconoscono la temperatura, di materiali che uniscono durabilità ed estetica, di esperienze sensoriali pensate per arricchire i momenti di consumo. Tutto questo dimostra come l’ospitalità sia un laboratorio privilegiato di innovazione, capace di sviluppare soluzioni che presto diventano parte della vita quotidiana.

L’edizione 2025 sarà l’occasione per vedere da vicino progetti che coniugano digitale, sostenibilità e design: dall’intelligenza artificiale applicata ai macchinari per ottimizzare consumi e manutenzione, fino ai materiali eco-compatibili e ai prodotti pensati per durare più a lungo. L’innovazione, per noi, non è solo tecnologia, ma anche responsabilità e visione del futuro”.

Il successo di questa edizione, con i dati alla mano: quanti espositori, una stima dei visitatori, sulla base dei biglietti richiesti, è già possibile?

“I numeri raccontano già molto: avremo oltre 1.900 espositori, di cui il 44% internazionali, provenienti da 54 Paesi. Sono dati che confermano l’attrattività globale di HostMilano e il suo ruolo di punto di riferimento per il settore. Non possiamo ancora fornire cifre precise sui visitatori, ma percepiamo un forte clima di attesa e fiducia.

Le aziende guardano a Host come a un’occasione per presentare innovazioni, incontrare operatori qualificati e confrontarsi con mercati diversi. Questo entusiasmo ci conferma che la manifestazione risponde a un’esigenza reale: avere una piattaforma completa, capace di dare una visione d’insieme e di offrire spunti concreti al comparto dell’hospitality”.

Molto atteso anche il layout rinnovato di HostMilano: possiamo raccontare meglio cosa si troverà in Fiera?

“Il nuovo layout avrà un obiettivo preciso: rendere i percorsi di visita più fluidi, intuitivi e connessi tra loro.

Il Sic – Salone internazionale del caffè sarà ospitato nei padiglioni biplanari 8-12 e 16-20, con un collegamento a ponte che li unisce e con un’estensione al padiglione 18, in sinergia con l’area Gelato-Pastry.

In questo modo, i professionisti troveranno più immediata la connessione tra una filiera e l’altra, valorizzando quelle affinità che spesso generano le idee più innovative. È un layout che riflette pienamente la filosofia di Host: facilitare la connessione e la contaminazione tra mondi affini, creando nuove opportunità di business”.

Perché ancora oggi è rilevante per le aziende italiane e internazionali, essere presenti a questo appuntamento biennale?

“HostMilano resta un appuntamento imprescindibile perché riesce a rappresentare l’intero universo dell’ospitalità in un unico luogo e in un unico momento.

È una piattaforma globale dove si costruiscono relazioni, si intercettano trend emergenti e si definiscono strategie future. Per le aziende significa avere accesso a un pubblico internazionale altamente qualificato, confrontarsi con competitor e partner, presentare le proprie innovazioni direttamente a chi orienta le scelte di mercato.

Inoltre HostMilano ha una vocazione sempre più internazionale e una apertura strategica a nuovi mercati. Un esempio concreto è HostArabia, il nuovo progetto di Fiera Milano, in partnership con Semark, che porterà a Riyadh, dal 15 al 17 dicembre 2025, il format vincente di Host, in concomitanza con Saudi Horeca.

Un’estensione strategica che offre alle imprese italiane e internazionali un accesso diretto a uno dei mercati più dinamici al mondo, quello dei Paesi del Golfo, dove Vision 2030 sta generando enormi investimenti nel settore hospitality.

In questo senso, partecipare a HostMilano significa entrare in un ecosistema che accompagna le aziende nel loro percorso di crescita, aiutandole a cogliere opportunità concrete sia sul mercato europeo che su scenari in forte espansione”.

Il consumatore al centro di questa edizione: sarà anche l’occasione di accorciare le distanze tra l’utente finale e i produttori?

“Per HostMilano il consumatore è sempre il punto di partenza: la manifestazione viene costruita tenendo conto delle sue abitudini, delle esigenze che emergono dal mercato e delle tendenze che orientano le scelte globali. L’ospitalità oggi non può più prescindere da una conoscenza approfondita del pubblico finale, perché è proprio lì che si giocano le sfide più importanti per le aziende: dalla qualità percepita alla sostenibilità, dal valore esperienziale al rapporto con il cibo come rito o necessità.

Per questo, in vista dell’edizione 2025, abbiamo promosso con CSA Research la ricerca internazionale “Mangiare fuori casa”, che ha coinvolto oltre 8.000 persone in Europa, Stati Uniti e Paesi del Golfo.

I risultati delineano scenari profondamente diversi: in Italia il fuoricasa è soprattutto un’occasione di socialità e gratificazione; nei Paesi anglosassoni prevale invece un approccio funzionale e pragmatico; mentre nei Paesi del Golfo il pasto diventa un momento celebrativo, spesso legato allo status, alla sicurezza e all’apertura all’innovazione.

Questi dati diventano uno strumento prezioso per le imprese, che a HostMilano trovano non solo una vetrina per presentarsi, ma anche chiavi di lettura concrete per interpretare i bisogni dei consumatori e trasformarli in opportunità di business”.

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