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PADOVA – “Quando ho convocato una riunione di famiglia con i miei genitori dicendo loro che avevo deciso di lasciare l’università e volevo dedicarmi a tempo pieno all’azienda, pensavo che avrei continuato a fare “il bocia di bottega” qui a Padova. Invece mio padre mi ha risposto te la faccio io l’università e mi ha spedito al Caffè Stern di Parigi, dove mi sono trovato catapultato a 19 anni senza sapere la lingua a misurarmi con una clientela molto esigente di parigini doc”.
In un serrato dialogo con lo youtuber Marcello Ascani, Giovanni Alajmo, fra i protagonisti del format Espresso Talk promosso martedì 23 settembre, al Centro culturale Altinate/San Gaetano dal Comitato Giovani imprenditori della Camera di commercio di Padova, ha saputo mescolare autobiografia, ironia e riflessioni acute, presentando in modo nuovo la sua esperienza di imprenditore under 30.
L’evento – nato su iniziativa del Comitato con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di questa nuova realtà – è stato un grande successo, con i 250 posti in sala andati sold out in pochi giorni.
Il comitato, le cui attività sono state presentate dalla presidente Laura Sposato e dal vicepresidente Tobias Zorzetto, riunisce rappresentanti di settori imprenditoriali diversi, accomunati dalla volontà di stimolare la partecipazione degli under 35 al tessuto imprenditoriale cittadino e dare voce alle istanze dei giovani imprenditori.
“Veniamo da esperienze molto diverse, da chi ha fondato una startup a chi ha preso il timone di un’azienda di famiglia, siamo davvero una bella squadra e essere in rete ci dà una grande forza – ha spiegato Sposato – spero che anche l’evento di oggi sia occasione per far conoscere il nostro gruppo, aperto alla partecipazione di tutti, e per stimolare chi sta pensando di avviare un’attività d’impresa ma non ha ancora trovato il coraggio di intraprendere questa sfida”.
Fra le iniziative messe in campo dal comitato, una survey elaborata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova e proposta agli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado, per indagare la percezione dei giovanissimi rispetto all’attività di impresa e capire quali sono gli elementi che li frenano rispetto a questa prospettiva.
L’analisi dei risultati sarà la bussola per la programmazione delle azioni future. Il comitato – che ha attivato di recente pagine social dedicate su Linkedin, Facebook e Instagram – è inoltre impegnato in un’attività di divulgazione e informazione sulle iniziative e sugli strumenti a disposizione dei giovani imprenditori.
La testimonianza di Alajmo
Nel racconto del direttore del Caffé Quadri, quarta generazione di una famiglia il cui cognome è sinonimo di alta cucina e di innovazione imprenditoriale, c’è stato spazio per i momenti di crisi risolti – i caffè shakerati – come l’apertura del ristorante a Marrakech, con le difficoltà iniziali legate al diverso contesto culturale, il personale a digiuno durante il Ramadan, le prove per scrivere correttamente la parola “Cappuccino”.
Fra i momenti “critici” anche la lunga stagione della pandemia, con Giovanni Alajmo che ha organizzato il servizio di delivery (“ero anch’io sui furgoncini, lavoravamo 13 ore al giorno, arrivavamo persino con le barche porta a porta a Venezia”).
Non sono mancati i momenti esilaranti, come il racconto della folgorazione da parte della regina di Svezia per le moeche veneziane, e i passaggi dedicati alle nuove sfide vinte, come la recente apertura dei due nuovi ristoranti nelle due navi da crociera American Crystal Cruise – “tutto è stato studiato in ogni minimo dettaglio, dalle divise alle posate al training con il personale di tante nazionalità diverse” – o come la gestione dello storico Caffè veneziano dove coordina un team di 60 persone – “ho superato le resistenze iniziali legate anche alla mia giovane età e alla logica del “si è sempre fatto così”” – e dove i numeri parlano di una costante crescita.
Le domande “irriverenti” di Ascani hanno indagato anche aspetti più personali, come il rapporto sul lavoro con il padre Massimiliano e lo zio Raffaele: “Mio padre è l’anima imprenditoriale, mio zio quella creativa e io, anche per il ruolo che ricopro, con il coordinamento operativo di aspetti che vanno dai flussi di lavoro agli standard di servizio, mi sento un po’ l’ago della bilancia e spesso mi trovo a fare sintesi fra le due diverse visioni, anche grazie alle capacità diplomatiche che mi vengono riconosciute”.
Fra le indicazioni lasciate da Alajmo ai suoi coetanei che hanno avviato o intendono avviare un’attività di impresa o che sono coinvolti nell’attività di famiglia, “l’importanza del duro lavoro testa bassa e pedalare, ma anche di trovare la propria cifra, la propria identità diversa e unica”.
Molto incalzante e ricca di stimoli anche la prima parte dell’evento moderata dalla giornalista Micaela Faggiani, con il confronto fra tre giovani imprenditori padovani: Marco Barbetta, ingegnere elettronico, membro del consiglio dell’Ordine degli ingegneri co-founder & CTO di Matix, che ha brevettato un sistema Industrial-IoT per il monitoraggio in ambito industriale; Anna D’Amico, presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confcommercio Ascom Padova e founder di Extension Lifestyle, azienda che realizza prodotti per la cura dei capelli a e co-founder HT Plasma, startup innovativa che ha brevettato una linea di prodotti per l’igienizzazione che sfruttano il plasma a freddo; Gianni Mezzalana, ceo di Mezzalana snc, storica azienda con sede a Piove di Sacco che commercializza bilance, registratori di cassa e altre attrezzature destinate ai negozi.
In una conversazione dal ritmo serrato, i tre giovani imprenditori sono stati chiamati a raccontare il loro percorso di successo, ma anche i caffè amari bevuti, ovvero i fallimenti che hanno rappresentato occasioni di apprendimento e ripartenza.