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Lunedì 1 settembre è previsto l’arrivo dell’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto dell’Antico Caffè Greco, storico locale di Roma, ma i gestori hanno trasferito altrove mobili e quadri per motivi di salvaguardia ma su quei beni c’è un vincolo di inamovibilità.
Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Natalia Distefano per il quotidiano Il Corriere della Sera.
Lo sfratto dell’Antico Caffè Greco
ROMA – “Domattina probabilmente ci sarà lo sfratto, noi ci faremo trovare con i nostri avvocati, certamente, dopo 8 anni che combattiamo questa battaglia, la vicenda non si chiuderà domani”. Usa il condizionale Carlo Pellegrini, gestore dell’Antico Caffè Greco in via Condotti a Roma, alla vigilia dello sfratto (precedentemente rimandato) reso definitivo un anno fa dalla Cassazione dopo un lungo contenzioso giudiziario con l’Ospedale israelitico, proprietario della struttura.
La questione del vincolo storico e le speranze del gestore
“La sentenza della Cassazione per la verità è un po’ pilatesca – commenta Pellegrini sempre sul Corriere della Sera – dice che non si può impedire al locatore di intimare lo sfratto ma dice anche che il Caffè Greco deve stare lì dove sta, per il vincolo storico-culturale messo dall’allora ministro Antonio Segni nel 1953″.
Per questo il gestore ripone ancora speranze e non rinuncia alla battaglia, confidando nella legge dello scorso dicembre che tutela le attività commerciali storiche. “Abbiamo fatto un’offerta di affitto annuale più alta di quanto previsto dal loro piano di risanamento ma l’hanno rifiutata”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Inoltre, sul profilo ufficiale di Instagram, il Caffè Greco ha affermato:
” Nel cuore di Roma sta per essere sfrattato un locale storico: l’Antico Caffè Greco. Un’attività viva da oltre 250 anni, riconosciuta come Bene Culturale Unitario.
Non si tratta solo di un bar, ma di un patrimonio fatto di arredi storici, memoria collettiva e identità cittadina.
Esiste una legge che lo tutela: il D.lgs. 219/2024 sancisce che l’attività, l’immobile e gli arredi storici costituiscono un’unica entità culturale da proteggere.
Secondo la legge, non si può smembrare un bene storico separando la sua funzione, il suo contenuto e il suo contenitore.
Uno sgombero forzato violerebbe questo vincolo e distruggerebbe per sempre l’unità del bene culturale.
Serve l’intervento delle autorità, il Ministero ha il dovere di agire: ignorare equivale a consentire l’illegalità.
Fermiamo lo sfratto del Caffè Greco. Difendiamo la cultura. Facciamo rispettare la legge.
La Storia non si cancella con un ordine di sgombero.
Fai anche tu la tua parte e firma la petizione per salvare il Caffè Greco al link in bio“.