mercoledì 16 Luglio 2025

Federdistribuzione: cresce la cultura sull’inclusione e l’equità nella distribuzione moderna

Nell’ambito della gestione di risorse umane, migliora l’attenzione al merito: l’81,5% (era il 70% nel 2024) delle aziende dichiara di adottare percorsi di avanzamento professionale privi di distorsioni. Positivi anche i dati sull’ascolto attivo dei dipendenti, che passano dal 73,3% all’85,2%, e sul loro coinvolgimento nei processi decisionali, dal 63,3% al 92,6%

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MILANO – Si è tenuto il 16 luglio a Milano l’evento di presentazione del secondo osservatorio Diversity, equity & inclusion nella distribuzione moderna, promosso da Federdistribuzione e curato da ALTIS – Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

L’Osservatorio monitora l’evoluzione dell’impegno delle imprese distributive sui temi della diversità, equità e inclusione e fornisce uno strumento di confronto e di condivisione delle best practice tra le aziende e, nell’edizione 2025, vi è un focus sul tema dell’inclusione dei lavoratori stranieri.

L’evento, dedicato al tema “retail, lavoratori stranieri e multiculturalità”, si è aperto con gli interventi di Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione, del Prof. Matteo Pedrini, Direttore di ALTIS Università Cattolica, e di Anna Maria Gandolfi, Consigliera di parità effettiva di Regione Lombardia. Nel corso dei lavori sono intervenuti Chiara Arrighini, ricercatrice di ALTIS Università Cattolica che ha presentato i risultati dell’Osservatorio e Giovanni Di Dio, Sviluppo Lavoro Italia S.p.A., con un intervento dedicato alle sinergie tra pubblico e privato e alle opportunità legate al reclutamento di lavoratori stranieri.

La mattinata è proseguita con due tavole rotonde: la prima dedicata al confronto sindacale su opportunità, criticità e proposte per favorire l’inclusione dei lavoratori stranieri, con gli interventi di Marco Beretta, Segretario Nazionale FILCAMS CGIL, Diego Lorenzi, Segretario Nazionale FISASCAT CISL, e Gennaro Strazzullo, Segretario Nazionale UILTuCS.

La seconda tavola rotonda dedicata alle best practice delle imprese della Distribuzione Moderna. L’evento, moderato da Nicola Varcasia, giornalista di VITA, si è concluso con l’intervento di Francesca Tugliani, Responsabile Politiche Attive di Federdistribuzione.

I risultati della seconda edizione dell’Osservatorio

L’Osservatorio Diversity, equity & inclusion nella distribuzione moderna 2025 si divide in due sezioni: la prima – in continuità con la precedente edizione – si focalizza sull’analisi comparativa dei dati relativi a politiche e pratiche DE&I diffuse all’interno delle aziende del retail moderno; la seconda affronta il tema dell’inclusione dei lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana all’interno dei contesti lavorativi, esaminando gli aspetti positivi già implementati all’interno delle organizzazioni, le difficoltà che tali lavoratori incontrano nel percorso di inclusione e le strategie necessarie per superare queste difficoltà.

La prima parte dello studio ha coinvolto 27 grandi imprese del settore distributivo, fornendo una panoramica sull’evoluzione delle politiche DE&I nel periodo 2024-2025. I dati evidenziano l’aumento del numero di aziende che si è dotato di comitati manageriali dedicati alla DE&I, passando dal 20% al 37%, e la crescita di politiche aziendali strutturate su questi temi, dal 26,7% al 48,1%.

Nel biennio 2024-2025, l’allocazione di budget dedicati alla DE&I è più che raddoppiata, passando dal 33,3% al 70,4% delle imprese. Parallelamente, cresce anche l’adozione di strumenti di monitoraggio, dal 43,3% al 51,8%, con un incremento per quanto riguarda i sistemi di controllo periodico, che passano dal 10,0% al 33,3%.

Nell’ambito della gestione di risorse umane, migliora l’attenzione al merito: l’81,5% (era il 70% nel 2024) delle aziende dichiara di adottare percorsi di avanzamento professionale privi di distorsioni. Positivi anche i dati sull’ascolto attivo dei dipendenti, che passano dal 73,3% all’85,2%, e sul loro coinvolgimento nei processi decisionali, dal 63,3% al 92,6%.

Cresce anche l’attenzione verso una comunicazione rispettosa e non discriminatoria: il 44,4% delle imprese eroga formazione sul linguaggio inclusivo, contro il 13,3% della precedente rilevazione. Sul fronte dell’inclusione delle persone con disabilità, aumenta sia la presenza di figure interne di supporto, dal 33,3% al 44,4%, sia il monitoraggio della soddisfazione dei lavoratori con disabilità, dal 20% al 29,6%.

La seconda parte dell’osservatorio di Federdistribuzione affronta il tema dell’inclusione dei lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana, attraverso un’indagine qualitativa basata su interviste in profondità che hanno coinvolto 12 lavoratori stranieri e 6 figure professionali specializzate in ambito HR e DE&I.

Un approccio metodologico induttivo, che ha permesso di raccogliere testimonianze dirette ed eterogenee, restituendo una visione concreta e sfaccettata delle dinamiche di inclusione nei luoghi di lavoro. Ne emerge una panoramica di azioni quotidiane messe in campo dalle imprese del retail moderno: mense aziendali attente alle diverse esigenze alimentari, flessibilità nella gestione di orari e ferie per consentire ai dipendenti di celebrare festività e ricorrenze legate alle proprie culture di origine, supporto nelle pratiche amministrative complesse e affiancamento tramite tutoraggio da parte dei colleghi più esperti.

Alcune imprese offrono, inoltre, spazi per la preghiera, meditazione o di raccoglimento e promuovono momenti di condivisione delle tradizioni culturali, contribuendo così a rafforzare il senso di appartenenza.

Dalle interviste emergono anche i fattori di difficoltà nel percorso di inclusione dei lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana, sui quali occorre porre attenzione: dalla padronanza limitata della lingua italiana alle differenze culturali espresse nei comportamenti, nei codici non scritti del mondo del lavoro e nei valori, che possono generare incomprensioni.

Le difficoltà burocratiche, in particolare quelle legate al rinnovo dei permessi di soggiorno, rappresentano un importante fattore di incertezza e stress per i lavoratori stranieri. Criticità che possono tradursi in forme di esclusione lavorativa e relazionale, da contrastare con sostegni per la crescita professionale, a livello sociale e amministrativo.

“La seconda edizione del nostro Osservatorio conferma che le imprese della distribuzione moderna sono fortemente orientate alla valorizzazione della diversità e all’applicazione dei principi di equità e inclusione attraverso prassi aziendali concrete. La crescita significativa di investimenti, strumenti di monitoraggio e iniziative dedicate dimostra non solo un impegno costante, ma anche una consapevolezza crescente del ruolo strategico che la DE&I riveste nelle relazioni con le persone che lavorano nelle nostre imprese, nello sviluppo sostenibile delle aziende e nel progresso sociale del nostro Paese”, ha dichiarato Francesco Quattrone, direttore area lavoro e relazioni sindacali di Federdistribuzione. 

“I risultati della seconda edizione dell’Osservatorio DE&I ci restituiscono un settore della Distribuzione Moderna che ha intrapreso un percorso su questo fronte. Politiche strutturate, budget dedicati e coinvolgimento attivo delle persone sono il segnale di un’inclusione che sta progressivamente permeando la cultura delle aziende. In un Paese che affronta sfide demografiche e di coesione sociale, promuovere ambienti di lavoro inclusivi è un impegno etico, ma allo stesso tempo una leva di competitività e innovazione”, ha dichiarato Matteo Pedrini, ordinario di corporate strategy all’Università Cattolica e direttore ALTIS.

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